lunedì 14 settembre 2009

MONTE BERSAIO (Valle Stura) -13 settembre 2009 -

In barba alle brutte previsioni meteo, il tempo è bello quando partiamo in venti, alle nove meno venti, da Sambuco a quota mille duecento venti, per salire sul Monte Bersaio (significheranno qualcosa tutti questi venti …ma?)

Comunque… il vento non c’è mentre, seguendo il sentiero P34 direzione Valcavera-Colle del Mulo, saliamo in una verde pineta che a quota 1600 m si dirada per lasciare spazio al sottobosco e a successivi ampi pascoli…

Il bel sentiero che percorriamo è posto sulla sinistra orografica di un vivace torrentello, che dopo essersi esibito in salti e cascatelle scende in una profonda gola scavata nella roccia.

Alla nostra sinistra osserviamo la ripida parete, che scende quasi a picco, del Monte Bersaio: la roccia chiara, illuminata dal sole, sembra essere stata modella in ampie onde verticali dalla gigantesca mano della natura…bello!

La temperatura fresca, siamo sul versante in ombra, ci aiuta a procedere veloci fino alla agognata pausa per la colazione, che facciamo a quota 1830 (ore 10,20) nei pressi del bivio in cui il sentiero si divide: a destra per il Colle del Mulo e a sinistra, dopo un ponticello di tronchi, per il Monte Bersaio.

Rincuorati dalla colazione e dal caldo sole che ora ci illumina, procediamo fino a quota 2080 dove osserviamo due vecchie “trune”, testimoni dell’antica arte di costruzione con pietre a secco della “volte a botte”… all’interno ancora qualche segno (materasso distrutto) del ricovero di qualche pastore…

L’ampio pascolo che ora stiamo percorrendo è variegato da tenui colori, segni dell’imminente autunno: i molti cespugli di mirtillo stanno diventando rossi, ci sorprende piacevolmente trovare ancora qualche piccolo frutto… regalo tardivo di questa eccezionale estate!

Alle 11,30 ci fermiamo brevemente sul colletto (quota 2200) che si affaccia sulla grande balconata… bellissimo panorama: sotto di noi possiamo osservare l’abitato di Sambuco ed ampia parte della valle!

Saliamo quindi veloci verso la cima (2386), sormontata da una bella croce, che raggiungiamo alle 12,00. Baci, abbracci e complimenti a tutti per la buona media tenuta: quasi 1200 metri di dislivello in 3,20 ore!

Il pranzo è quanto mai piacevole: salumi, formaggi, frutti… annaffiati da abbondante buon vino (n.b. …la nostra Paola ci guarda indulgente!) per finire con limoncello, genepì e… gli zuccherini “sacagna-papille” di Maurizio!

L’incanto viene interrotto dai minacciosi nuvoloni che si addensano sopra di noi; così alle 13,40 ripartiamo, dopo le foto di rito vicino alla croce, inseguiti dalle prime gocce d’acqua… che quasi subito si trasformano in vera pioggia.

Armati di giacca a vento, mantella e di qualche improbabile ombrellino(!) raggiungiamo il colletto e poi già per la discesa ora più viscida e sdrucciolevole.

Fortunatamente dopo poco smette e quando raggiungiamo le due vecchie “trune” un pallido sole torna a far capolino.

Seguitiamo la discesa, mentre la temperatura diventa sempre più alta poiché il sole ci accompagna nuovamente.

L’ormai consueto coro delle “canterine+canterini” ci accompagna allegro fino alle auto, che raggiungiamo alle 16,00.

Dopo la gradevolissima pausa a Demonte da “Agnello” (N.B. pasticceria e gelati buonissimi!) ci salutiamo felici, con un caloroso arrivederci alla prossima gita!

Ago

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