martedì 8 settembre 2009

Domenica 6 settembre (Ai Becchi rossi in valle Stura)

Un cielo terso ed un sole splendente ci tengono compagnia per tutta la giornata, a regalarci la possibilità di godere un lungo momento in comunione con Tutto ciò che circonda e quindi di una bellissima compagnia composta da circa 30 persone, alcune più frequentate, altre meno ed altre ancora incontrate per la prima volta……..e questo è un buon segno !!, soprattutto quando al termine della gita questi ultimi si sono riproposti di iniziare nuove avventure con questo gruppo escursionistico ( forse qualcosa si sta aprendo al nuovo……!!!!! )

Lasciate le auto nei pressi di Prinardo, in valle Stura ci avviamo con passo tranquillo verso la meta del giorno….I becchi rossi e qui già il nome piace a me …perché è solito dire dalle mie parti che il becco diventa rosso quando è irrorato da un buon bicchiere di vino….. rosso!!

Il dislivello è di circa 800 mt, ma lo si percorre su un sentiero accogliente ed armonioso, per cui anche per chi è meno abituato ad andare in montagna con più frequenza, la fatica è meno sentita e si sale dolcemente in un ambiente circondato da lariceti, che contribuiscono insieme ad un sole non proprio ardente a rendere l’ambiente fresco e gradevole.

Non nascondo di essermi lasciato andare nel porgere lo sguardo su alcuni laricini ( funghi commestibili che crescono appunto ai piedi dei larici ) e quindi di raccoglierli, abbandonando il sentiero ( che A.E. …..un selvaggio !! più che mai, ) specialmente da quando dei simpaticissimi allievi del corso 2009 mi hanno nominato “ Accompagnatore Enologico “ con tanto di diploma.

Visto questo anche oggi la boraccia era completamente vuota, faceva la sua figura, rispecchiava il set delle sette cose da tenere nello zaino…..ma acqua…nisba….in compenso e soprattutto per aver fede alla nuova figura assegnatami non dimenticavo quello che da sempre veniva chiamato “ Il nettare degli Dei “ facendo solo lo sbaglio di aver lasciata la bottiglia di Nebbiolo in custodia ad un “ Amico “ Maurizio Gottero, ben supportato da quell’altro merlo “ dal becco giallo “ Mario Mana……aggia a te.

Proprio vero :

Le cose che ti sono state e ti stanno più a cuore

devono essere custodite gelosamente

nel tuo zaino….. esteriore

e più ancora

all’insaputa di nessuno all’infuori di te !!!!

in quello interiore.

Alle 12 circa eravamo sul colle dal quale, su una cresta in fila indiana si mostravano a noi tre spuntoni identificati con il nome di “ Becchi rossi “ proprio perché formati da una roccia abbastanza erosiva mista a terriccio rosso del quale si nota il colore osservando lo sfasciume che veniva depositato ai piedi di questi spuntoni.

Invitavano a salire sulla loro sommità, regalando anche qualche emozione per chi voleva provare un pochino l’esperienza dell’esposizione al vuoto regalandosi qualche fotografia e un ricordo un po inebriante per aver osato un pochino e aver anche acquisito qualcosa di nuovo con il quale si è misurato e aver vissuto.

In questi frangenti ove quasi tutti si accingevano a salire su queste rocce invitanti ma comunque da un lato esposte ad un vuoto verticale di un centinaio di metri, mi trovavo con Monica , Sandra, Mario ( la prossima volta ti butto giu !!! ) ad innalzarci verso uno di questi becchi ascoltai la voce di Luigi ( quale responsabile con Carlo dell’escursione ) intento a fare foto; si presentò con suono più grave, con un…..Be…Em..Em….mi raccomando e….come dire a tutti noi :

Che sia il becco lungo o corto

che sia rosso, dritto o storto

non scordare che sei un uomo

e di volare ancor non sai

non andare oltre la punta

perché le ali tu non hai

Giunge l’ora della pappa, ci raduniamo nei pressi del colletto, per rifocillarci e bere un buon bicchiere di vino, ma una parte del pregiato nettare è dentro lo zaino di qualcuno che tarda a arrivare, perché guarda caso è impegnato a visitare una postazione militare, “ in dolce compagnia !! “ ( vi odio )

Bartolo ci soccorre all’inizio del pasto con una delle sue bottiglie di gran qualità, ma dopo il rifornimento che tardava ad arrivare, scatena l’A.E. Pedro, che si alza di scatto e scalzo senza un minimo riguardo, come un animale si invola sul sentiero per recuperare di persona l’amata bottiglia, e anche lui con un brontolio intimidatorio verso i ritardatari, ma in senso scherzoso, in contrapposizione a Luigi, pareva voler dire a tutti noi :

Anche tu puoi già volare

come un gabbiano sul grande mare

se hai un po’ libera la mente

dai troppi pensieri ; che non sono il presente

se ti fa compagnia un buon bicchier di vino

sei più libero in volo, incontro al Divino

Verso le 14 si inizia la discesa, in percorso ad anello, c’è aria di armonia, si scherza, la bevanda comunque in gran parte gradita e come al solito portiamo a valle i vuoti, ma già si percepisce il contributo, che sta portando, il sentiero agevole, fa si che ci si lasci andare un po’, si intonano canzoni, e a tre quarti della via si va formando un meraviglioso gruppo canoro di impronta femminile i cui componenti principali sono : Monica, Lu, Manu, Dona, Sandra, Eliana e a capo della band, una Ester che con un curriculum ben fornito di ogni tipo di canzone, ( con i bimbi ci sa fare !!!! )

Dai cantanti recenti allo zecchino d’oro,

ci hanno allietato sino al termine dell’escursione.

con lo splendido coro.

Un ritrovo al bar di Bersezio per una bevanda insieme e poi come al solito il classico : Baci abbracci e ….gargarismi,( come dice Dona ) con appuntamento alla prossima escursione.

Con augurio :

Che : un giorno cosi ben vissuto, ( allentando le catene di un mondo che ci vuole sempre più prigionieri, con le sue menzogne ) sia stato un esempio da seguire anche nella quotidianità di tutti i giorni, vi saluto caramente con questa frase che ho fatto mia e mai come oggi credo c’è ne sia tanto bisogno : La vita comincia dove il pensiero finisce.

Oggi pochi pensieri, ma tanta armonia con “ Sé “

Un abbraccio a tutti quanti i presenti all’escursione…………El Pedro

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