lunedì 27 giugno 2011

Domenica 26 giugno 2011 – Lago del Vei del Bouc

Sono le sette di una limpidissima domenica finalmente estiva, quando, alla stazione dei treni di Saluzzo, Ieio, nostro accompagnatore–conduttore di oggi, munito di cartellina, penna ed elenco dettagliato e suddiviso meticolosamente per luogo di partenza, è pronto a “depennarci” prima di scortarci al Lago del Vei del Bouc, in alta Valle Gesso.

Non ci resta che compattare le auto e partire in direzione Valdieri, bar Sport.

All’imbocco del paese si sfiora il dramma: la prima automobile della lunga colonna viene fermata ad un posto di blocco; proprio su questa vettura aveva trovato posto Ieio! Come faremo? Lu consegna senza indugi i documenti necessari e tutto risulta fortunatamente in regola…

Riusciamo così a ritrovarci tutti e trentaquattro al bar Sport, in Piazza Regina Elena per una più o meno abbondante colazione (Ieio divora due crostatine con crema di cioccolato bianco e fondente che saranno la sua “carica adrenalinica” per l’intera giornata).

Alle ore 8,45 circa ci muoviamo disciplinatamente dal parcheggio di S. Giacomo di Entracque.

Prendiamo a sinistra la strada chiusa al traffico e saliamo alle ex Palazzine Reali di Caccia, situate in un bel bosco di faggi ed abeti.

Continuando nella faggeta raggiungiamo il vasto pianoro denominato Pra del Rasur, proseguiamo sulla mulattiera che si innalza con molti tornanti su un ripido pendio erboso e finalmente, verso l’ora di pranzo, raggiungiamo le sponde del lago.

Molti di noi approfittano dell’incantevole luogo per dedicarsi a tonificanti ed energizzanti pediluvi nell’acqua a dire il vero piuttosto freddina.

Stesi teli e copertine varie inizia il banchetto. Oggi sono da segnalare: TORUNSKA (salsiccia polacca), snobbata solo dai vegetariani di turno, KASZTANKI (cioccolatini polacchi) apprezzati anche dai vegetariani, pesche al Grand Marnier e Limoncello della casa.

Ieio ci concede una lunga siesta, ma, prima di partire, le dame del gruppo, con fare “osannante”, lo “accerchiano” per una foto che entrerà di diritto negli archivi storici del C.A.I.

Gli uomini (gelosi) chiedono di fare altrettanto… Mah!!

Sferzati da un leggero venticello, alle ore 14,40, iniziamo a ripercorrere la strada a ritroso, col nostro “capitano” sempre in testa.

Ancora qualche foto, un torrentello impetuoso da guadare, i gigli bianchi e di San Giovanni da ammirare e, senza quasi accorgercene… torniamo a valle dove ci aspettano Luigi e Marisa per il classico ed irrinunciabile rito del ritrovo post-camminata.

Del Vecchio e del suo caprone nemmeno l’ombra, ma d’altronde la leggenda li vuole in fondo al lago… Una certezza però l’abbiamo: l’ottima e scrupolosa organizzazione e conduzione del nostro Accompagnatore Ieio.

A lui va il plauso per l’eccellente riuscita di questa giornata!

La maestra a quadretti

lunedì 20 giugno 2011

MINITREKKING RIFUGIO GARELLI

PRIMO GIORNO_18 giugno 2011
Sabato mattina, verso le 8, il bar della Certosa di Chiusa Pesio era particolarmente affollato… eh sì, perché ci siamo ritrovati in 30 per iniziare con una buona colazione (a sentir Dona “la torta del bar della Certosa era spettacol…osa!”) il minitrekking conclusivo del 16^ Corso di Escursionismo. Dopo la sosta d’obbligo per la colazione eccoci tutti indaffarati a Pian delle Gorre a calzare gli scarponi ed equipaggiarci al meglio per iniziare il nostro cammino, che ci porterà a trascorrere la notte al Rifugio Garelli (1970 m). Iniziamo la gita percorrendo dapprima una comoda strada che presto diventa un sentiero che si addentra nel bosco, di cui apprezziamo sin da subito i profumi e l’ombra che ci regala. Arrivati al Gias Sottano di Sestrera ci concediamo una pausa un po’ più lunga per dissetarci alla fontana e fare uno spuntino; riprendiamo il cammino e man mano che procediamo verso il rifugio ci troviamo sempre più immersi in un’esplosione di colori, creata dai numerosi rododendri in fiore: impossibile trattenersi dal fotografare queste meraviglie!
Finalmente ecco apparire la nostra meta: siamo in perfetto orario, non ci resta che fare pranzo… Ognuno cerca il posto migliore e in un attimo abbiam tutti la bocca piena, ad eccezione di Maicol che attende la sua polenta e salsiccia… tanto per tenersi leggero! Dopo il caffè eccoci pronti a sistemarci nelle camere, ma la sosta dura poco: alleggeriti un po’ gli zaini, siam di nuovo in marcia in direzione della Porta Marguareis. Vuoi la stanchezza, vuoi la distrazione nell’ammirare e fotografare le miriadi di fiori che colorano i prati… fatto sta che non becchiamo la “Porta” e superando alcuni tratti innevati ci ritroviamo sul colle del Pas (2350 m)! Il forte vento (ma forte davvero!!!) ci obbliga a far presto dietro fronte a ridiscendere verso il Rifugio… quand’ecco che qualche prode eroe scopre il sentiero per la Porta… che fare? Non ci son dubbi… si sale! E così rieccoci ad affrontare l’ennesima salita (sarà davvero l’ultima?) che ci porta in vetta (2275 m). Breve sosta e poi via di nuovo verso il rifugio dove rientriamo stanchi e desiderosi di una doccia, ma pienamente soddisfatti! Intanto arrivano anche Bartolo e Debora, per cui ora il gruppo è davvero al completo… non resta che cenare!
Nonostante la stanchezza, le chiacchiere a tavola non mancano, complici la buona cucina del gestore e il buon vinello… E dopo cena pare che pochi abbian voglia di andare a letto! Ci attardiamo ancora un po’ tra caffè e “pusa-cafè” e qualcuno si avventura anche fuori per godersi i colori della notte e i giochi di ombre che si creano… Così ci riscopriamo un po’ bambini a cercare nelle nuvole in corsa le sagome più strane (ce n’è per tutti i gusti: dagli animali più improbabili ai personaggi dei cartoni della nostra infanzia…) rimanendo incantati quando il gestore ci fa notare niente meno che il profilo di Hitchcock addormentato nella montagna che ci sovrasta: incredibile! L’idea sarebbe di rimanere ancora un po’ a scrutare le stelle, ma… le nuvole presto oscurano parte del cielo e inoltre domattina ci aspetta un altro “giretto”… meglio andare a riposare un po’… sempre che i nostri “russatori provetti” non esagerino!!! Buona notte…
Ma-Ester

SECONDO GIORNO_19 giugno 2011
Dopo il lungo e ristoratore sonno notturno, allietato qua e là da alcune sonore russate (per chi le ha udite), eccoci a tavola, svegli e pimpanti, pronti per gustare un’energetica colazione a base di latte, caffè d’orzo, pane, burro e marmellata di mirtilli.
Un’ultima ed accurata ispezione delle camere per controllare di non aver dimenticato nulla e, puntuali alle ore 8,40, zaini in spalla, ci facciamo immortalare per la foto di rito davanti al Rifugio Garelli in compagnia del gestore e del fedele cane Arguel.
Prende il via subito dopo la nostra lunga camminata di questa seconda giornata di trakking in alta Valle Pesio: prima meta il Passo del Duca - m. 1989.
Come un lungo serpentone iniziamo a scendere il sentiero non ancora illuminato dal sole; chiudono la fila tre efficienti “scope”: Donatella e Monica (dette Tonkita 1 e 2), Maurizio (soprannominato Pippo).
Arrivati al Gias Soprano del Marguareis, i nostri istruttori propongono al gruppo una lezione pratica di soccorso e dispensano informazioni dettagliate riguardo alla richiesta di aiuto, all’uso delle radio, all’intervento ed all’atterraggio dell’eventuale elicottero, agli imbrachi di emergenza ed alla messa in sicurezza del malcapitato.
Il gruppo si dimostra molto attento e partecipe della sorte del povero Forrest che si è immedesimato nella parte dell’escursionista ferito e, dopo essere stato raggiunto da Bartolo, viene fatto risalire con l’aiuto di Beppe.
Uno scrosciante applauso conclude l’esercitazione e, sotto il sole ormai cocente, siamo di nuovo in marcia.
Al bivio per il Passo del Duca salutiamo Ombretta e suo padre che devono rientrare e non concluderanno il giro insieme a noi e volgiamo lo sguardo lassù al Passo preceduto da una lunga e ripida salita.
In effetti questa ora di marcia si rivela alquanto sfiancante, soprattutto perché il caldo comincia a farsi sentire e già ci manca il vento rigenerante di ieri pomeriggio.
Come sempre però, un passo dopo l’altro maciniamo la strada sotto i nostri piedi e rispettando pienamente i tempi di marcia raggiungiamo un bel ripiano erboso che ci permette di godere di una vista mozzafiato sulla pianura e sull’arco alpino e sul quale sostiamo per la merenda di metà mattinata.
Ancora qualche serpentina e raggiungiamo finalmente il caratteristico intaglio del Passo del Duca. Di qui la vista spazia verso la grandiosa Conca delle Carsene costeggiando anche uno dei tanti abissi presenti nella zona. Prima di arrivare alla conca prativa del Gias dell'Ortica, valutando il tempo di percorrenza necessario e la strada che ancora manca per concludere l’escursione, si decide di non deviare in direzione della Capanna Morgantini.
Il gruppo si rivela a dir poco entusiasta della decisione degli istruttori anche perché ciò significa poter fare una sosta più lunga.
Alle ore 12,30 inizia così il lauto banchetto, con il solito tripudio di panini, salumi, formaggi, dolci e cioccolata che, passando di mano in mano, si scioglie impietosamente sotto i raggi roventi.
Appagati e ristorati ci si divide tra chiacchiere, riposo, ritocchi di creme protettive, sguardi rivolti verso le cime circostanti, in particolare verso la croce del Marguareis e la cresta della Fascia che la sera prima avevamo osservato dal Rifugio Garelli, dopo che il gestore ci aveva fatto notare come il profilo assomigliasse a quello di una persona e portasse il soprannome di montagna di Hitchcock.
Prima della partenza Beppe e Monica, muniti di macchina fotografica e pila, si dirigono, sotto commissione, alla ricerca di vino che, secondo alcuni, dovrebbe essere stato dimenticato in una “specie di truna” poco distante.
Monica procede a passo spedito, calzando elegantemente bianchi infradito; con passo più incerto la segue Beppe, coraggioso ed intrepido a piedi scalzi, imprecando su ogni cardo pungente. La missione fallisce: nessuna bottiglia viene stappata.
Alle ore 14 l’imperativo è: in marcia!
Poco prima del Passo di Baban, suggestivo passaggio tra le rocce, ci fermiamo per un momento di raccoglimento in ricordo degli amici del C.A.I. ormai scomparsi.
Di qui poi i metri conquistati con la salita scivolano via via sotto i nostri passi veloci e la discesa procede allietata dai canti delle “voci bianche” presenti nel gruppo.
Ancora una deviazione per raggiungere il caratteristico Pis del Pesio, che però non si mostra ai nostri sguardi perché ormai in secca. Lì incontriamo però Andrea Parodi famoso autore di guide escursionistiche dei monti liguri e cuneesi.
Un fitto bosco ci accompagna negli ultimi metri e di colpo… di nuovo la quotidianità fatta di famiglie a spasso col cane, di urla di bimbi spensierati, di pic-nic sull’erba e delle nostre auto pronte a ricordarci che, dopo due giorni passati insieme a guardare il cielo, a dare forma alle nuvole, a godere di panorami mozzafiato sferzati dalla forza del vento, dovremo metterci in moto su strade da subito trafficate ed invase da chi, dopo la fretta di venire ad occupare un fazzoletto di prato, ha ancora più premura di ritornare a casa. Questo mini trekking di due giorni conclude il sedicesimo corso base di escursionismo: abbiamo sicuramente appreso nozioni che in parte ignoravamo, pur avendo, chi più, chi meno, già frequentato la montagna, ma soprattutto ci siamo divertiti, godendo di un’ottima compagnia, che ha reso ogni uscita un’indimenticabile giornata.
La maestra a quadretti

Cena di chiusura 16° Corso Escursionismo

Carissimi...
Venerdì sera si terrà la cena di chiusura del 16° Corso di Escursionismo...
andremo come ogni anno al
"RISTORANTE TENUTA LA FORESTERIA" in Frazione Cappellazzo - Marene
il ritrovo è per le 20.15 al ristorante...
Ciao

domenica 12 giugno 2011

Domenica 12 giugno 2011- Becca D’Aver, Valle d’Aosta…

Eccoci arrivati alla penultima gita del 16^ corso di escursionismo … la tanto sospirata gita in Valle d’Aosta. La nostra meta di oggi è la Becca d’Aver sopra Torgnon.
Il pullman è puntuale alla stazione dei treni per le 6.00… partiamo pochi minuti dopo… con una tappa a Moretta per caricare Beppe, Liliana e Sara… la nostra nuova amica barese… un ultimo stop a Carmagnola per caricare il resto della combricola… e via! Direzione Valle d’Aosta…
Il silenzio padroneggia sul pullman, disturbato solo dal mormorio di Ieio… e da qualche russata flebile qua e là… Sosta all’autogrill di Scarmagno per la colazione… il profumo dei croissant attira tutti noi, non ricordiamo più le parole di Ele che giovedì si raccomandava di non mangiarli perché deleteri per la nostra forma fisica… solo Dona cede alla tortina di mele… sì in fondo non è un croissant, quindi salva…
Ormai siamo tutti svegli… in attesa di arrivare a destinazione, cominciano le risate, le chiacchiere… le interrogazioni a Sara per conoscerla un po’ di più…
Arriviamo al parcheggio dell’area Pic nic poco sopra Torgnon… dove abbandoniamo il pullman e lasciamo riposare l’autista… ricordandoci l’appuntamento al ritorno per le 15.30… dove gusteremo la famosa merenda…
Attraversiamo l’area attrezzata a pic nic, proseguiamo per un po’ sulla strada asfaltata per lasciarla poi dopo circa un chilometro, svoltando a sinistra per il sentiero n°8… passiamo vicino ad un alpeggio dove le mucche e le loro campane si fanno sentire per tutta la valle… attraversiamo una pista da sci con l’erba che è tutta in fiore… prima di imboccare il sentiero vero e proprio in un attimo siamo attorniati da un gregge di capre, bellissime, con i loro capretti al seguito… tenute d’occhio dal pastore e dai suoi due fidati cani…
Presto il sentiero si inerpica serpeggiando per la pineta… il profumo della resina ci accompagna fino al Colle de la Fenetre… dove facciamo lo spuntino di colazione… invidiabile il mega panino di Ivo…
Riprendiamo la salita, da qui il sentiero diventa impegnativo… segue la cresta della montagna, qualche tratto di catena ci dà sicurezza durante il cammino… gli scorci dei paesaggi della valle di Torgnon a sinistra e di quella di San Bartelemy a destra sono cartoline impresse nelle nostre menti e sulle nostre macchine fotografiche… alle 11.30 siamo in punta alla becca d’Aver… a 2469m la veduta spazia a 360° sulle punte più alte ancora imbiancate, seminascoste dalle nuvole… e le meravigliose vallate sotto di noi. È ancora presto per mangiare, ci manca la seconda croce che raggiungiamo in un batter d’occhio… dopo le foto di rito scendiamo nella conca al riparo dal vento frizzante, a volte fastidioso…
A pranzo ci teniamo leggeri… per non esagerare… immaginando le prelibatezze che sono al sicuro sul pullman.
Alle 13.30 riprendiamo la discesa, percorrendo il sentiero n°11 che facendo un anello intorno alla Becca ci porta alla base…
Cambiati e profumati a puntino… apparecchiamo il tavolo da pic nic portato per l’occasione… con ogni ben di Dio… salami, formaggi, torte salate le più svariate, l’ottima mocetta valdostana, le frittatine di vari colori… e nascosti sotto il tavolo i vini.. un po’ d’acqua… poca… e bibite… varie…
Un attimo di pausa e un nuovo assalto ai dolci… le varie torte, i pasticcini; curiosi quelli di Margherita, la “maestra a quadretti”…
È giunta l’ora di rientrare a casa… riportiamo a Chatillon Pino e Ornella… i nostri carissimi AMICI…
A loro un abbraccio e un ringraziamento particolare per averci condotti in un posto meraviglioso… che ancora una volta ha regalato emozioni, sensazioni, serenità… doni preziosi per affrontare la settimana lavorativa.
Beppe

sabato 11 giugno 2011

PROCESSIONARIA...

Carissimi...
eccovi una chicca della rubrica "LO SAPEVICHE"...
Nella gita di questa primavera nelle langhe, era saltato fuori il discorso sulla processionaria, "Bruco con i peli urticanti"... quando eravamo a pranzo vicino alla Cappella, allìombra dei pini.
EccoVi un articolo con relativo video, dove svela il perchè del nome Processionaria...

http://www.montagna.tv/cms/?p=34814

Ciao

martedì 7 giugno 2011

FILM... SONO GLI UOMINI CHE RENDONO LE TERRE VIVE E CARE



Carissmi amici...

un bellissimo film documentario sul Monastero di Pra 'd Mill da conservare nella propria videoteca...
per chi desidera acquistarlo prego vedere il volantino allegato