domenica 23 novembre 2008

COLLE DELLA GIANNA - 23.11.08




La prima neve, la voglia di calpestarla, odorare il suo profumo, il desiderio di iniziare la stagione invernale…


Finita quella estiva e dopo un po’ di riposo decidiamo di andare a fare un’escursione con le ciastre… Lu è preoccupatissima, oggi è il battesimo delle ciastre, mai provate… e delle escursioni invernali…


Cosa indosso per l’escursione? Doppio, triplo strato di indumenti? Farà freddo? Come si cammina con le ciastre? A paperella? E se inciampo? Queste le domande che frullano nella sua mente… ma noi premurosi siamo lì a consigliarla e darle sostegno...


La nostra partenza di oggi è il Pian Regina in Valle Po, la meta definitiva, decideremo là…


Venerdì in sede eravamo indecisi… fino al Pian del Re? fino al Lago Chiaretto? Mah,


Colazione “da Natale” a Paesana e poi via, fino al Pian Regina con la macchina… appena arrivati il parcheggio è ancora in ombra… la temperatura esterna e -6°C…


Brrrr che freddo… quasi quasi restiamo ancora un po’ al calduccio in macchina…


Luigi (che la sa lunga) ci invita a fare in fretta a calzare gli scarponi, così da non raffreddarci… uno sguardo alla conca del Pian Regina… , breve consultazione tra Bartolo, Luigi, io… e visto l’aria gelida, decidiamo di andare al sole verso il Colle della Gianna senza ciastre…


Il caldo della scorsa settimana e il ventaccio degli due giorni fa, hanno decimato la neve, tanto che la prima la troviamo oltre la strada che porta al Pian del Re…


Il sentiero sul pendio ripido ci fa scaldare subito e appena arriviamo in pieno sole ci togliamo il primo strato di indumenti…


La neve e durissima non ci fa sprofondare, nei punti dove è stata compattata dal vento è difficile da scalfire con la punta degli scarponi… a metà percorso in un attimo di pausa vediamo quattro camosci anche loro intenti a salire il versante soleggiato… ma l’emozione più grande la proviamo quando a poche decine di metri scappa, spaventata dalla nostra insolita presenza, una bellissima lepre che con il suo candido manto si mimetizza bene con il colore della neve…


Dopo quasi tre ore di salita arriviamo al Colle della Gianna, foto di rito, un po’ di pausa, il tempo necessario per osservare il Re di pietra e tutte le punte circostanti imbiancate… ognuno di noi ammirando questo spettacolare panorama si concede qualche personale istante per i propri pensieri, ricordi, emozioni…


Scendiamo alla ricerca di un posto assolato e al riparo dal vento del nord… consumiamo il frugale pranzo e ci incamminiamo sulla strada del ritorno già pensando al tepore della “Baita della Polenta” al Pian Regina…


Le bevande fumanti ci riportano alla realtà…


Le immagini della lepre, dei camosci, del Monviso, delle risate, dei volti sorridenti degli “AMICI” scorrono veloci nella mia mente… indimenticabili…


Bartolo, Davide, Giusy, Lu, Luigi, Mario, Manuela, Monica, Simona, io (Beppe)

Iniziative culturali - Cai Alba

venerdì 7 novembre 2008

Rubrica storica:“AHH… M’ARCORD!” n.5 - (L’abitudine di commentare le gite viene da lontano… By Ago)

Dal 6° Corso di Escursionismo, 3ª uscita, M.te Tibert (2647), 27 maggio 2001
Alle 9,00 iniziamo l'escursione che, partendo da Castelmagno a quota 1761, ci poterà in vetta al monte Tibert. Il tempo è splendido, ci dividiamo in due gruppi ed iniziamo la salita lasciandoci alle spalle il famoso santuario. Durante l'uscita ci proponiamo di approfondite la conoscenza della flora montana, e di esercitarci con l'orientamento utilizzando bussola e cartina.
Dopo un'ora di cammino ci fermiamo nei pressi di una baita, noi subito approfittiamo per rinfrancarci con un gustoso spuntino, intanto Eliana ci racconta delle fatiche con cui la flora riesce a colonizzare anche queste anguste terre. Una particolare citazione va alla "Saxifraga Florulenta"che fiorisce e quindi muore una sola volta ogni trent'anni(!)… tempi così lunghi sono veramente troppo anche per gente paziente come noi amanti della montagna!
Giunti in prossimità del colle Sibolet (2532 ), svoltiamo a destra e proseguiamo verso la cima che raggiungiamo felicemente poco dopo le 12,00.
Per maggiormente evidenziare agli allievi le difficoltà che si possono incontrare in una prima uscita stagionale (n.b. dopo li «letargo» invernale!), il sottoscritto si esibisce in un esemplare attacco di crampi, subito risolto dall'intervento del Dr. Crotto e dagli infusi di Pier Bartolo… in pratica massaggi e saccarosio a volontà!
In cima si pranza; quindi allievi ed istruttori si cimentano in una esercitazione pratica di orientamento con cartina, bussola e altimetro. Intanto uno sparuto gruppetto defilato su uno spuntone roccioso, ispirandosi dalla nostra più antica tradizione canora che è gioiosamente incarnata dal mitico Agostino Gazzera , si cimenta in un mini-coro di montagna per il piacere (forse?!) di tutti i compagni di gita… tant'è che parecchi si addormentano e, di conseguenza, si ustionano orribilmente al sole!
Se salire in montagna non è uno scherzo(!) anche scendere non è banale se, come noi, in discesa si prende la direttrice più ripida ed in poco più di un'ora si divora la cospicua quota (oltre 800 m!) guadagnata faticosamente il mattino.
Il tempo è sempre splendido, il gruppo ormai «rosso rubino» ritorna allegramente alla base non prima di una pausa ristoratrice al bar, per reintegrare i tanti liquidi persi in questa luccicante giornata!
…dedicata al nostro caro “Gustin”Gazzera…
- CORO "IN" MONTAGNA -
Cos'è, che si sente sù in montagna?!
Chi è… che quassù si lagna?!
Sarà, ma non era mai successo,
di cantar appollaiati sopra un sasso.
Lo so che noi non siamo specialisti
e non vogliam cantar canzoni tristi
ma certo non ci si poteva rifiutare
se era l'Agostino(Gazzera) a farci cantare!
Di noi, Lui è la lunga memoria
sempre ti sa raccontare 'na storia
che ti porta in altri luoghi e tempi
certo più duri, forse più sorridenti...
E' l'allegria che non gli manca mai
che ti contagia anche se non sai
se è per il fascino del suo bel barbone
o perché, improvviso(!), in mano ha un “pintone"!