domenica 22 febbraio 2009

Domenica 22 febbraio – “Quat pass pr nen pardi el visi”

Oggi la gita è considerata rilassante… “quat pass pr nen pardi el visi”

Ritrovo alle 8.30 alla Porta di valle a Brossasco per la colazione… Monica suggerisce di andare da Borgata Foresto verso la Cappella Madonna della neve, lago di Luca…

Presto fatto, un bel sole, versante sud… fantastico… fino a quando… arrivati al risicato parcheggio, è già stracolmo di macchine di scialpinisti molto più mattinieri di noi…

Che fare? Bah… pensiamo per un attimo alla nuova destinazione… Il Rifugio Bagnur… lì non sbagliamo…

Parcheggiamo le macchine nei pressi del rifugio Alevè a Borgata Castello… ci attrezziamo a puntino e in dieci iniziamo la salita verso il rifugio… l’aria è già calda, constatiamo calpestando la neve che nella notte non ha gelato… in poco tempo siamo già in maniche corte… il sole picchia forte, percorriamo il sentiero simulando un film in bianco e nero… l’ombra scura del “Cirmolo”  o pino cembro alternato dalla luce accecante del sole sulla neve…(ha! Dopo anni di frequentazione della montagna, scopro solo la settimana scorsa che il Cirmolo è poi il nostro Pino Cembro, non si finisce mai di imparare!!!) passiamo vicino alla baita dei sogni e alle altre grange isolate…

Notiamo con piacere che la primavera si fa già sentire… il sole caldo, il chiacchierare delle ghiandaie radunate sui rami impegnate in accese discussioni … il profumo della resina che scaldata dal sole si libra nell’aria e porta la sua essenza fino ai nostri nasi...

Alle undici siamo già in vista del rifugio… un saluto a Livio, il gestore… mentre alcuni di noi sta già cercando un posto tranquillo dove consumare il pranzetto e "stenderci" al sole… eh sì, il profumo della polenta concia e della “bagna” con salsiccia e spezzatino ci attira verso la cucina… ma dobbiamo ancora smaltire la cena di fine corso racchette da neve di venerdì scorso… allora con estremo sacrificio, mangiamo il nostro paninetto striminzito… 

Il ciuciu però non manca mai…

Stamattina salendo in auto avevamo buoni propositi: andiamo al rifugio, mangiamo pranzo e poi attraversiamo il bosco fino ad intersecare il sentiero che porta al Vallanta e giù fino alle macchine…

Le nostre buone intenzioni si spengono godendo della bellissima giornata di sole sdraiati nelle forme ideali che il nostro corpo ha plasmato sulla neve… dormitina, pausa caffè e ancora un po’ di riposo fino alle 14.30, quando riprendiamo la strada del ritorno allungando leggermente il sentiero del ritorno per la visita al Lago Secco… alle 16.00 siamo già in macchina sulla strada del ritorno…

Concludiamo la giornata alla Porta di valle dove davanti ad una birra raccontiamo le nostre impressioni…

Gita meravigliosa, molto rilassante e  tranquilla, lontana dal caos e dalla frenesia della settimana… ogni tanto ci vuole!!!

E sì perché il prossimo weekend siamo ospiti in dagli amici valdostani!!! Sarà dura!!!

venerdì 20 febbraio 2009

Anche il Valdostano….. (by Pedro)


Anche il valdostano in valle stura

in un ambiente non primaverile

sotto una strepitosa coltre di neve

posa lo sguardo su ciò che non deve !!!

 

Mi sto riferendo a quel fiore prezioso

l’aostano è  impietrito e  confermo:  geloso!

di come noi tutti godiam dell’essenza

che sa emanare con la sua presenza

 

Meravigliato, invidioso e stupito

dalla curiosità, l’aostano è rapito

mi chiama in disparte, e mi pone domanda

amico;  mi chiede :  qual è la bevanda ?

 

Questo elisir ben somministrato

che sa dare vigore a sto fiore incantato?

 

e ancora prosegue..chi è mai il giardiniere !!

che cura e fa evolvere con tanta bravura

questa specie preziosa della natura ?

 

Son talenti risposi, di una buona scuola

di semplici artisti non esperti in parola

 giardinieri dei monti, creativi e brillanti

che sanno curarlo con gesti importanti

 

E lui, sto bel fiore, or con petali in più

ci ricambia il piacere, con tanto rispetto

con il suo linguaggio sa farsi capire

di essere grato e stringersi al petto

 

Curare sto fiore è davvero un piacere

è un amante dei monti e del buon bicchiere

ti inonda di  gioia e tanta armonia

con lui lasci i pensieri e ritrovi la via

 

Ma valdostano non fasciarti la testa

anche se hai capito che con lui puoi fare festa

è un patrimonio da salvaguardare

lor sono artisti e non lo lascian scappare

 

Con l’occhio astuto sei riuscito a scovarlo

solo sui nostri monti tu puoi incontrarlo

felice ti accoglie con gioia e un sorriso

ma stai attento…..Valdostano

 

è del CAI Monviso !!!

martedì 17 febbraio 2009

In Valle Stura con sezione CAI Aosta -15 febbraio 2009 (By Ago)


La ormai tradizionale, e sempre gradita, visita dei nostri amici Valdostani quest’anno ci porta in Valle Stura. A dire il vero oggi siamo molto fieri di poterli finalmente accogliere in una cornice di neve spettacolare… anche se madre natura ha un po’ esagerato e, poiché in alto c’è troppo pericolo, dobbiamo sostituire la prevista salita al Colle di Roburent con la gita al Pian Regina e verso il colle Bernarda partendo da Pietraporzio.

Dopo esserci ritrovati con i numerosi partecipanti alla terza uscita del corso di racchette, tenutasi ieri sempre in Val Stura, e con gli amici della Val d’Aosta tutti ospiti all’abergo Ligure a Vinadio, alle 9,15 partiamo da Pietraporzio (1250) sotto un bellissimo cielo blu.

Siamo all’ombra, e possiamo solo intuire il calore del sole che si sta alzando… pazienza, incuranti del freddo (-10°C) saliamo allegri in direzione sud, percorrendo con cautela una parte della pista da fondo che sale verso Pontebernardo (luogo natio di Stefania Belmondo).

Siamo in 45… peccato, uno in meno e facevamo i gatti… anche se piuttosto sembriamo degli orsi tutti così imbacuccati per il freddo!

Dopo un inizio abbastanza dolce, la salita si fa più accentuata, procediamo velocemente in un ampio bosco di Pini ed Abeti, osserviamo una mangiatoia appositamente predisposta dal corpo forestale per sfamare i poveri animali montani, messi a dura prova dalla molta neve.

Dopo alcune brevi soste a quota 1500 (ore 10) e poi a 1650 (ore 10,25), alle 11,15 arriviamo finalmente ad una baita illuminata dal caldo sole, qui gli alberi sono più radi, il panorama sul versante opposto è bellissimo e possiamo scaldarci un pò…

Riprendiamo a salire inoltrandoci nuovamente tra alte conifere e, con strappi sempre più impegnativi, alle 11,45 raggiungiamo il punto massimo della salita: quota 2150.

Ci godiamo il bel panorama, riprendiamo fiato (…non male 900 metri in 2,5 ore!) mentre qualcuno (chi?…io?) ha il tempo di togliersi dagli occhi l’immagine della “Madonna e Bambino” che assicura aver visto in salita… (probabile allucinazione da mancanza di fiato!).

Si ridiscende veloci alla baita soleggiata e si pranza in allegria, gustando di tutto: salami, torte, biscotti, vino, genepì…, quindi si riparte, a malincuore, alle 13,40 dopo aver fatto le foto di rito.

Ancora una breve pausa in un’ampia distesa di neve (ora fortunatamente assolata!) a quota 1500 e si ritorna alle auto alle 15,30… così alle 16,00, puntuali come orologi svizzeri(!) siamo alla locanda “La Randulina” in frazione Perdiano di Demonte per la meritata marenda-sinoira!

Contenti e rifocillati, ci scambiamo gli ultimi commenti con gli amici della Val d'Aosta a cui dedichiamo volentieri l’immancabile canzoncina di giornata…

Bellissima gita… e se all’inizio abbiamo patito un po’ di freddo, di certo l’abbiamo scacciato con la forza della nostra amicizia, che è diventata tanto più ricca con l’apporto dei sempre-mitici Valdostani, dei nuovi allievi del corso di racchette, degli EAI, AE, accompagnatori… e degli immancabili “PQ”!  

- Occhiali e crema… -

Coi Valdostani in Valle Stura

oggi bel tempo previsione sicura

per questo sole ci siamo attrezzati

occhiali e crema abbiamo portati!

Ma a Pietraporzio noi siamo geniali

andiam su all’ombra come tanti cinghiali

cinghiali vestiti di rosso e di blu…

ci siam congelati dalla cinta all’ingiù!

Se poi saliamo su nella pineta

come anime in pena senza una meta

gli occhiali ho perso… la crema n’c’è più

quasi quasi vi mando… a pievlu n’ tel cù!

3° CORSO DI RACCHETTE DA NEVE - 3.a uscita: Sambuco - 14-02-09


L’ultima uscita del corso racchette da neve… iniziato sabato con le esercitazioni di Arva e primo soccorso, conclusasi con una bellissima gita in compagnia dei nostri amici valdostani…

Ritrovo alle 8.30 al filatoio di Caraglio… la destinazione di oggi è la Valle Stura, precisamente i pendii assolati presso Sambuco…

Colazione al Blue bar a Vignolo… riprendiamo il viaggio e arriviamo in piazza a Sambuco dove ci prepariamo per la gita…

Imbocchiamo la strada che dal paese porta alla borgata Sant’Anna… la neve è tantissima, i cartelli sono sommersi, sul ponte che andiamo ad attraversare le sponde sono inesistenti, per fortuna c’è un po’ di traccia che seguiamo fino a svoltare per i prati in pieno sole…

Stamattina il freddo è intenso… la temperatura -10°C… il naso, le guance, le labbra diventano fragili e rosse… il fiato crea una nuvoletta intensa di vapore che quasi cade all’istante gelata…

Ecco un bel prato assolato dove fare le prove di ricerca sepolto da valanga…

Calpestiamo un po’ la neve per confondere le tracce che portano all’arva nascosto nella neve e via… inizia subito Marco… a cercare, un po’ con l’arva, un po’ osservando, un po’ fiutando e in meno di cinque minuti ecco che salta fuori il superstite…

Uno dopo l’altro proviamo tutti vedendo che i tempi di ricerca si riducono man mano che facciamo esercizio…

È ora di pranzo… si mangia… l’unico posto dove potersi sedere è la palizzata di una  bellissima baita ristrutturata… Mario invece è un furbone… porta il nylon e la coperta matrimoniale, le donne cadono tutte ai suoi piedi con l’occasione di sedersi comodamente…

Riprendiamo gli esercizi facendo una prova di soccorso… seguiamo tutta la procedura a puntino… ci dividiamo i compiti, chi dirige l’organizzazione, chi telefona al 118, chi inizia la ricerca del sepolto, chi si occupa di portare il gruppo a valle…

Alle 15 il sole comincia a velarsi di qualche nuvola, il freddo si fa pungente… scendiamo al paese… ci riscaldiamo con un ottimo vin brulè presso il bar “La Meridiana” aspettando l’ora di recarci presso l’albergo che ci ospiterà insieme agli amici valdostani per la notte…

Le nostre amiche si chiudono in camera come fanno le teenager a raccontarsi i pettegolezzi… noi uomini… vorremmo essere mosche per ascoltare i loro discorsi… “ma la curiosità non era femmina…”

Tutti a tavolaaaaaa!!!

Le pietanze sono ottime come lo è la compagnia… il tempo vola e in un attimo ci troviamo attorno al tavolo a chiacchierare… l’argomento principe è la festa degli innamorati… ognuno di noi in cuor suo pensa al suo amore… quello/a vicino di sedia, quello che verrà, o quello che sfortunatamente si è allontanato, ma che comunque ha lasciato un segno…

Le risate riempiono la stanza quando simpaticamente leggiamo le frasi di San Valentino che La Stampa ha raccolto in più pagine… alcune belle, ma la maggior parte demenziali… le classiche con cui faresti un buco nell’acqua recitandole all’amata…

Intanto il sonno si fa sentire… tutti a nanna…

Buona notte…

lunedì 9 febbraio 2009

3° CORSO DI RACCHETTE DA NEVE - 2.a uscita: Colle della Ciabra - 07-02-09


Stamattina il tempo non era il massimo, ma oggi è la gita di recupero di domenica scorsa…

Stiamo andando a Dronero per il ritrovo, quando mi suona il telefono,

Simona: “deeeee ma si a fioca gros ma na man, cusa fuma?

Io: bè siamo già x strada, arriviamo li e vediamo…

A Dronero, “ n’ piasa dl bestie” non nevica più, un po’ di vento sembra spazzare via le nuvole… caffé e in macchina fino a Sant’Anna di Roccabruna, dopo pochi km la neve caduta qualche minuto prima, ha imbiancato la strada… parcheggiamo vicino alla chiesa, ci “armiamo” e dopo il controllo Arva, iniziamo la nostra escursione…

Per fortuna la traccia è già fatta, probabilmente di ieri… Venerdì sono scesi altri 30 cm di neve…

Seguiamo la strada che porta al colle, ci inoltriamo in un ambiente fiabesco, sia gli abeti rossi che quelli bianchi sono ancora carichi di neve… sembra di essere in Lapponia, invece siamo in valle Maira a pochi km da casa…

Il silenzio la fa da padrone, si sentono appena il ritmare dei passi e lo scricchiolio delle ciastre…

Oggi la temperatura è mite, dopo una mezz’oretta ci spogliamo di uno strato di indumenti… durante il percorso dobbiamo oltrepassare diversi alberi caduti in mezzo al percorso…

Fantastico, restiamo rapiti dal bosco, gli abeti si stagliano per una trentina di metri verso il cielo che a poco a poco sembra schiarirsi…

Oggi è una lezione del corso, ci alterniamo in capo alla fila per “imparare” a condurre un gruppo di persone… gli allievi sono un po’ emozionati, si impegnano a fondo nel compito del capogita… ogni tanto uno sguardo indietro per assicurarsi di non aver perso qualcuno…

Verso il colle il bosco si fa più rado, gli abeti lasciano il posto alle betulle, ai larici, al maggio ciondolo e ai cespugli di nocciole…

Manca un quarto d’ora a mezzogiorno e siamo già al colle… di fronte ai nostri occhi la pianura, ancora imbiancata, l’aria fredda e limpida ci porta lo sguardo fino alle montagne valdostane… il Monte Rosa, il Cervino, il Monte Bianco, il Gran Paradiso, sono in pieno sole e lo riflettono fino a noi… la pianura sembra un presepe… si notano i paesi, ogni dettaglio… ci fa restare a bocca aperta…

Non ancora soddisfatti raggiungiamo la punta alla nostra destra… Roccerè… in punta l’aria e gelida, ma sopportabile, la veduta a 360° magnifica… foto di rito e giù al colle per il pranzo…

Oggi per paura di restare senza il buon vino, ci siamo prodigati in tre… le torte saltano fuori dagli zaini come funghi…

Bartolo, Luigi ed io… scaviamo due buche in profondità fino a raggiungere il terreno… ci arrendiamo quando dall’interno delle stesse non vediamo più fuori… La lezione del corso ha di nuovo inizio… facciamo osservare agli allievi la stratigrafia della neve caduta in tempi diversi… sono evidenti le varie nevicate…

Dedichiamo il tempo successivo alla pratica della ricerca Arva (ossia simulazione di ricerca di un travolto da valanga, nascondendo un Arva nella neve, alternandoci alla ricerca, seguendo i segnali luminosi e sonori che il nostro “aggeggio” emana…

Sono le 16 quando aimè ci tocca rientrare, anche se adesso il sole è bello caldo, le nuvole sono ormai lontane…

Rientriamo seguendo la traccia di salita del mattino… mentre passiamo nel bosco, la nostra attenzione è rivolta soprattutto alle scariche di neve accumulata sui rami degli alberi… cercando di evitarle… il sole caldo ha iniziato il processo di scioglimento… le neve diventa pesante e scivola giù dai rami, con sollievo degli stessi…

Arriviamo alle macchine con il cuore pieno di gioia, il cassettino della memoria pieno di bellissime immagini, volti sorridenti, chiacchiere…

Il bello di queste giornate all’aria aperta è che anche se sei in compagnia, a contatto con altre persone, la mente si libera, lascia per un po’ le preoccupazioni “i sagrin”… hai così l’opportunità di scaricare tutte le cose negative e ricaricarti di quelle positive… hai l’occasione di essere sereno e magari prendere decisioni importanti per il futuro, per tua vita…

Oggi tutte queste emozioni si sono avverate…

Mula 

venerdì 6 febbraio 2009

Ecco la legge regionale... 14-01-09


Eccovi l'estratto della Legge Regionale - Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali...
a Voi la scelta se adottarla oppure no...
buona meditazione...

mercoledì 4 febbraio 2009

Rubrica storica:“AHH… M’ARCORD!” n.6 - (L’abitudine di commentare le gite viene da lontano… By Ago)

Dal 6° corso (2001) 13 maggio, rifugio Unerzio: Esercitazione di orientamento e primo soccorso.

In una bella giornata di sole (finalmente!) ci dividiamo in due gruppi ed affrontiamo, a turno, queste nuove esperienze...

Nella bella cornice della alta Val Maira , nei pressi del rifugio Unerzio amorevolmente gestito dalla nostra (mai troppo lodata!) sottosezione di Carmagnola, dopo una breve discussione con la bussola, ci avventuriamo alla ricerca dei “picchetti” che ieri alcuni volenterosi istruttori hanno opportunamente nascosto. L'azimut diventa subito familiare (...o quasi!), in breve tempo la ricerca è conclusa, riprenderemo l'uso della bussola e delle carte nelle prossime uscite.

Un'altro impegno ci attende: il caro direttore (di professione medico!)  Giancarlo Crotto, già ci attende al varco per catapultarci in una immaginaria “EMERGENZA SANITARIA”!

Il mio amico è caduto, sta male... cosa faccio?!

Calma, memorizzo il “GAS” (n.b. Guardo, Ascolto, Sento ... non la bombola!), procedo con l' A.B.C. (Air, Breath, Circulation), ispeziono e pulisco il cavo orale, soffio energicamente due volte in modo da gonfiare i polmoni del malcapitato, controllo il battito carotideo, parto dall'ombelico… trovo lo sterno, due dita più in alto lo comprimo ritmicamente e con forza 15 volte, risoffio due volte... ricontrollo il battito... AHHH, mannaggia dimenticavo: chiedo aiuto!! 

Il resto non so... ma quest'ultima fase l' ho imparate bene : AAAAAAAA I I I I I I I I UUUUUUU TTTTTTTT OOOOOOO!!!!

Intanto il Dr. De Caroli ed il nostro Mauro Rittà, per completare l'opera, ci istruiscono sul corretto bendaggio-steccaggio-strizzaggio (…forse quest'ultima definizione è sbagliata!) di un povero infortunato, e sull'utilizzo di un “pirotecnico” fumogeno!

Tra il serio ed il faceto il tutto è stato memorizzato, anche perché al rifugio un drappello di volenterosi capitanati da Luigi, ci hanno preparato una deliziosa spaghettata annaffiata da buon vino, in oltre formaggi, dolci, caffè, e ...roba esagerata come “pusa-caffè”!

 

- ALL'AMICO SCIVOLATO (...un anno dopo) -

Ho come vorrei..., ho come saprei...,

poveretto sei caduto, andato giù in un dirupo,

aiutarti come far ?... per favore non crepar !!

Mannaggia al corso, l'anno scorso,

il Dr. Crotto m'ha insegnato, ma io l'ho dimenticato,

era un cosa d'energia... quasi quasi scappo via!

Pure no… non mollare, ora so di ricordare,

c'era il GAS e l'ABC , stai tranquillo ti salvo mi,

e non penar se sei caduto, prima cosa chiamo Aiuto!

Detto così sorrider fa, ma chissà se avverrà,

l'importante è usar la mente, panico no: non serve a niente,

qualcosa in testa m'è restato, e un amico ho ritrovato!