lunedì 13 luglio 2009

Col d’Arsine – domenica 12 luglio

Gita “all’estero”…

Partiti all’alba con il pullman per questa bellissima escursione in terra francese… il silenzio, il lieve russare e le bolle al naso sono gli attori principali fino all’autogrill di Salbertrand, quando ci fermiamo per la colazione… ci precedono tre pullmann di vecchiette arzille e chiassose che intasano l’autogrill, a fatica riusciamo a prendere il nostro sospirato caffè. Proseguiamo il viaggio… dove facciamo una breve pausa al Col Lautaret per le foto di rito e lo spettacolare panorama sul ghiacciaio della Meje e sugli Agneaux caratteristiche punte gemelle, una bianca sempre innevata, mentre l’altra nera per le sue ripide pareti)… in dieci minuti raggiungiamo il punto di partenza della nostra escursione, appena dopo il paesino Le Pied du Col… calziamo gli scarponi, salutiamo l’autista raccomandandoci di ritrovarci al nostro arrivo presso il paesino Le Casset… proseguiamo su una strada bianca che conduce fino ad un parcheggio per auto, al confine del Parc Nazionale Des Ecrins (http://www.ecrins-parcnational.fr/)... Da qui il percorso è su sentiero, costeggia il fiume che scende impetuoso e raccoglie le acque dei ghiacciai... Luigi a capo della lunga fila di 39 partecipanti, io a chiudere… facendo ben attenzione a non perdere qualcheduno sul sentiero.

In un’oretta siamo in vista del Rifugio de l’Alpe de Villar d’Arene… una breve sosta per dissetarci e consumare qualche barretta… un gruppetto di curiose vacche intente a pascolare si avvicinano a noi curiose più che mai… alla nostra destra i ghiacciai delle vette sono vicinissimi, maestosi, colorati e con forme più svariate… sembra di toccarli con mano. Continuiamo il nostro itinerario in direzione S-E, di fronte a noi le cime degli Agneaux e i loro ghiacciai pensili… costeggiamo il Rio de la Planche… incrociamo una miriade di ruscelletti che con le limpide e gelate acque ingrossano il torrente. Alla mezza raggiungiamo il colle d’Arsine a 2348m Con una piccola deviazione, saliamo di 150m e raggiungiamo un laghetto anonimo, ma stupendo. Il ghiacciaio seminascosto dal pietrisco della morena scende fino a bagnare i piedi nelle acque ghiacciate… le sfumature tra il verde smeraldo e il grigio argento del ghiaccio vecchio di anni contrasta con l’acqua lattiginosa con sfumature azzurrognole del lago… intanto le nuvole hanno coperto il tiepido sole e il vento gelido penetra nelle ossa… ma non riesce a distogliere il nostro sguardo dallo spettacolo della natura…

La pancia borbotta e ci porta alla realtà.. dobbiamo raggiungere le nostre amiche Amabile, Marina e Marisa che sono andate in avanscoperta per i posti migliori nei pressi del laghetti per il lauto pranzo…

Ognuno di noi sceglie il suo posto per pranzare… gli zaini sono colmi di prelibatezze, formaggio, salame, dolci vari e immancabile il buon vino… il tempo vola… è già ora di riprendere il viaggio… le acque azzurre del torrente Petit Tabuc, il verde dei prati, il grigio dei pietroni creano tonalità di colori vivacissimi…

Breve sosta nei pressi del Lac de la Douche, per godere ancora per un po’ del bellissimo paesaggio prima di essere inghiottiti dal lariceto di fondo valle… il sentiero diventa di nuovo strada quando il fondo valle spiana… il lariceto sembra magico, bosco delle favole, abitato dai folletti… a loro lasciamo i nostri sogni, i nostri desideri, con la speranza che possano avverarsi per ognuno di noi… ritorniamo alla civiltà e in breve raggiungiamo il paesino Le Casset. L’autista, come promesso, ci attende appena fuori del paesi…

Siamo stati veramente bravi, 19 km di sentiero, circa 850m di dislivello, forse un po’ stanchi, ma felicissimi di aver, per un giorno, liberato la mente per dare spazio a immagini, emozioni, sensazioni, che solo una bella camminata nella natura può regalare… in attesa di un’altra bella gita…

Album: http://picasaweb.google.it/escursionismocaimonviso/COLLEDARSINE#

Mula

giovedì 2 luglio 2009

14° CORSO DI ESCURSIONISMO –Mini trekking: Parco del Monte Avic- 27-28/06/09 (By Ago)

1° giorno : Da Veulla-Chevrére (Champdepraz) , al Rifugio Barbustel e al Mont Torretta

Dopo essere partiti da Saluzzo alle 5,30 e da Carmagnola alle 6,00, ci ritroviamo in 35 alle 8,45 in frazione Veulla di Champdepraz (1307) pronti ad iniziare il mini-trekking.

Il tempo è molto bello e… quasi fresco quando iniziamo la salita seguendo il sentiero 5-C che parte con un’ampia mulattiera per poi diventare, a quota 1480, un ripido sentiero che svolta a sinistra e raggiunge in breve la località Magazzino (1550) ore 9,40.

Siamo immersi nel verde, il Pino Uncinato, il Pino Silvestre, il Larice, il sottobosco ricco di rododendri appena in fiore, sono sormontati dall’inconfondibile profilo del Monte Avic che domina la valle.

Alle 10 costeggiamo una grande Roccia Montonuta (1630) dal colore scuro, che presenta evidente l’erosione millenaria del ghiacciaio…

Dopo una pausa a quota 1740, alle 10,30 raggiungiamo il lago La Serva (1810) dove ci fermiamo per la colazione… intanto ammiriamo lo specchi d’acqua circondato dal verde, peccato che una grande slavina invernale abbia sradicato una notevole porzione di pineta.

Salti fino a quota 1930, ci fermiamo ad ammirare di fronte a noi il versante opposto della Valle d’Aosta dove il gruppo del Rosa e l’austero Cervino, entrambi molto imbiancati, fanno bella mostra di se (foto!)

Saliamo ancora velocemente ed alle 11,40 ci fermiamo brevemente in una piccola spianata (2030) per poi raggiungere alle 12,10 un ampio prato in località baite Cousse (2050) dove ci fermiamo per il pranzo.

Il sole è sempre caldo e si sta benissimo… per questo riprendiamo la salita un po’ a malincuore (ore 13,30) per arrivare al rifugio Barbustel alle 14,00 (quota 2200).

Appena sistemati in rifugio, 23 volenterosi riprendono la salita in direzione sud e, percorrendo inizialmente alcuni ripidi dislivelli su prato e quindi una pietraia, raggiungono il Col Blanc ed a seguire il Mont Torretta (2530) alle 16,45, superando nei pressi della vetta alcuni “passaggini” alpinistici … complimenti!

Intanto al rifugio giungeva il caro direttore Beppe, che in due ore si era “fumato” la salita (purtroppo non era potuto salire con noi perché il mattino era restato vicino alla carissima Lu che improvvisamente aveva perso il papà…) i nostri complimenti per la velocità lo hanno rallegrato… così come una bella doccia calda!

Dopo una cena quanto mai gradita e qualche canzoncina, la serata si conclude con un ripasso estemporaneo di tutte le domande più comuni e curiose scaturite in questo corso, da rimarcare le interessanti risposte che gli istruttori hanno elargito…

Dopo una sgranchita di gambe attorno al rifugio a guardar le stelle… e le costellazioni (dove saranno “l’ariete”, e il “leone” e lo “scorpione”…ma?!) tutti a nanna perché domani si parte presto…

2° giorno : Dal Rifugio Barbustel, salita al Gran Lago, discesa al lago Leser e ritorno a Veulla

Il tempo è sempre bellissimo, alle 7 siamo già in molti assiepati a fianco del rifugio per goderci il profilo del Cervino e del Rosa illuminati dal primo sole, spettacolo!

Fatta colazione, alle 8,15 riprendiamo il sentiero C-5 e costeggiati i laghi: Lac Blac , Lac Noir e Lac Cornu non lontani dal rifugio; saliamo sulla sinistra orografica del notevole torrente che ha qui scavato gole profonde e che si esibisce in innumerevoli cascate… davvero un bello spettacolo: di fronte a noi grandi pareti di roccia costellate di neve e cascate… illuminate dal sole che si alza alle nostre spalle ed inizia a riscaldarci!

Alle 9,00, Beppe approfitta di una breve pausa a quota 2300, per farci di nuovo osservare le rocce “montonute”, quindi veloci di nuovo su attraversando un’ampia “torbiera” per poi trovarci di fronte un ardito versante quasi completamente imbiancato di neve con un’enorme cascata al centro che risulterà poi essere l’emissario del Gran Lac nostra meta.

“Gasati”(!) da tanta bellezza… seguiamo entusiasti la ripida traccia che Beppe, Bartolo, Pedro e Luigi tracciano scalinando il costone nevoso che sale alternandosi a radi tratti rocciosi…

Sempre molto impegnati e disciplinati, saliamo veloci e compatti in fila indiana fino ad uno “spettacolare” traverso innevato (quota 2400) appena sopra alla grande cascata… e via(!) dopo solo un attimo di comprensibile timore procediamo belli e veloci a superarlo (protetti appena al di sotto dai nostri AE posizionati a guisa di catena umana di sicurezza… mitici!) per giungere quindi al Gran Lago alle 10,00.

Qui… veramente… SPETTACOLO! L’enorme invaso è circondato da tre lati da alte vette tutte imbiancate, le ripide discese di neve che giungono fino al lago sono istoriate da venature e disegni realizzati dall’acqua… la superficie del lago è tutta ghiacciata, ma non in modo uniforme, si possono infatti notare i diversi colori: più bianchi dove c’è ancora neve sulla superficie e più azzurri e scuri dove c’è ghiaccio puro… davvero bello!!

Da uno sperone roccioso poco sopra osserviamo e fotografiamo la valle sottostante, in lontananza gli innumerevoli laghi visti in salita sono piccole perle che brillano tra il verde circostante…

Alle 10,50 a malincuore si ridiscende, e dopo aver percorso il “brividoso” traverso di neve e gli altri a seguire, verso le 12,30 siamo nuovamente al rifugio dove, tra un mucchio di escursionisti domenicali (…ma da dove è sbucata tutta sta gente!) ci godiamo un bel pranzo al sacco, un po’ di vino ed un buon caffè… commentando la salita ed ascoltando le barzellette di Sergio!

Ore 14,20 si parte seguendo il sentiero 5 che costeggia il lago Vallet (2168) e ci porta su di un “aereo” percorso sul versante opposto di quello di ieri… da dove ammiriamo la sottostante valle. Superati alcuni ponticelli da “brivido”, alle 14,20 ecco una breve sosta al posto di osservazione panoramico a quota 2100 e quindi poco sotto al lago Leser (2020).

Il sole è sempre alto e la temperatura sempre più calda ci accompagna in una lunga e ripida discesa che ci porta tra boschi di conifere, spiazzi erbosi, torbiere… per poi farci raggiungere, un po’ affaticati, le auto alle 16,30 dove ci concediamo… una bella rinfrescata nella fontana gelata!

Incorniciamo quindi questa magnifica due-giorni con una pausa sopra Verrès (trattoria Omens) dove ci attendono Pino ed Ornella e… una montagna di leccornie per la grande marenda-sinoira finale ed annessa cantata, grazie all’accompagnamento del chitarrista amico dei nostri sempre cari valdostani!

P.S. questo trekking ha lasciato in “sospeso” alcuni interrogativi cui non sappiamo dar risposta…

Com’è possibile che il “minuto” Giorgio riesca a mangiare così tanti panini…in pochi secondi?

Come mai Ago non riesce a prendere la TV “Capo d’Istria” nonostante l’antenna…?

Cosa era disegnato sulla stufa della storiella di Sergio…?

E’ vero che… “enta fè atensiùn a dormi tra Ariete e Leun”…?


- Il traverso ed il lago -

Al Barbustel dopo il vino, la sera

si fa una scenetta un po’ finta e un po’ vera

sulle domande che si fan in montagna…

così l’allegria ci è amica e compagna!

L’indomani salendo, alla meta sognata la sera

un “traverso” di neve è una prova severa

ma hai nostri allievi non gliene fa un baffo…

e per giungere al lago allungano il passo!

Il lago è enorme ed è tutto gelato

la sua vista incredibile ci ha davvero premiato,

è magnifico il trekking… e l’Avic da lassù

ci guarda e si gode questo bel cielo blu!