lunedì 23 marzo 2009

Colle di Roburent… e la crema coccolosa… - domenica 22.03.09


Oggi la nostra meta è il Colle di Roburent…

Il cielo terso, la leggera brezza del mattino sono di buon auspicio per una gita a dir poco meravigliosa…

Il ritrovo d’obbligo alla Pasticceria Agnello a Demonte… il profumo dei dolci, delle brioche veleggiano nell’aria già sotto i portici della via principale…

Risaliamo in auto e raggiungiamo il punto di partenza per la nostra escursione… appena un km dopo il confine italo-francese sul colle della Maddalena…

Il vento gelido è fastidioso, così che ci fa accelerare i preparativi per la camminata… iniziamo l’escursione alle 9.30 appena dopo il rituale di controllo Arva… io in testa, il gruppetto al seguito… la neve trasformata e dura, sembra un biliardo…  dopo una decina di minuti nei pressi di una croce, la prima sosta per svestirci… al riparo delle montagne il vento è pressoché inesistente, il sole scalda tantissimo… oggi diventeremo aragoste… riprendiamo il cammino… si sente solo il rumore cadenzato delle ciastre, lo scricchiolio della neve e il ritmare affannato del fiatone… il pendio sale dolcemente… più in là tre scialpinisti ci precedono per chissà quale meta…

In poco più di un’ora arriviamo al Vallone dell’Oronaye che taglia trasversalmente quello appena percorso, alla sua estremità sinistra il Col de la Gipière de l’Oronaye, alla sua estrema destra il Colle di Roburent. Il brutto tempo di venerdì ha lasciato un nuovo strato di neve soffice, fantastica da calpestare, una meraviglia… Seguiamo le tracce esistenti che conducono alla meta, in alcuni tratti il vento le ha cancellate, ma il nostro passo deciso non sbaglia arrivando nei pressi del lago de l’Oronaye per una sosta…

Il sole intenso ha già arrossato i nostri visi… così che spunta dallo zaino di Sara una nuova crema miracolosa… profumatissima, al cocco…

Il suo profumo inebriante attira la nostra attenzione, la curiosità di provarla è tanta… Ecco fatto!!!... un sottile velo di crema copre le parti delicate dei nostri bei faccini… per un attimo ci sembra di stare in spiaggia… a rosolarsi al sole…

E brava la nostra Sara!!! ancora una volta ci ha stregati… con la sua crema “Cocco-losa”…

La meta dista poco più di dieci minuti di cammino… il pendio sale leggermente fino al colle… alla nostra sinistra appare il colle Feuillas… che conduce nel nostro amato Vallone Unerzio...  di fianco si staglia il profilo maestoso de l’Oronaye, le sue pareti verticali scure si alternano alle lingue bianche di neve che coprono i canali…

La neve che copre il canale principale è graffiata dalle tracce di scialpinisti che hanno conquistato la vetta… il sole le evidenzia di color oro rispetto alla coltre bianca.

Il cartello che indica il colle sbuca appena dalla neve, Mario scava con le mani per portare alla luce la dicitura “Colle di Roburent 2496m”…

Le macchine fotografiche fermano il tempo e le immagini del gruppo “sopra” il cartello… poco più in là Luigi ha già trovato il posto dove mangiare, nei pressi della “Rocher gravè”, sbuca immenso fuori dalla neve ed offre a tutti noi un comodo posto per sdraiarsi al sole caldo…

Spunta la bottiglia di vino… portata in spalla da Luca… new entry del gruppo… il cavatappi ha ormai il suo posto fisso nel mio zaino… ognuno di noi consuma il suo pranzetto con il piacere di sorseggiare un buon dolcetto…

Restiamo qui fino alle 14.00, tra il pisolino e le chiacchiere, troviamo anche il tempo per  fissare con gli occhi le meravigliose montagne innevate attorno a noi…

Il ritorno è piacevole, le tappe sono frequenti, ogni scusa è buona per posticipare l’ora di arrivo alle macchine… si sta così bene che è un peccato rientrare…

Sulla strada del ritorno la neve assume le più svariate forme… i riflessi del sole creano placche lucenti… sotto i nostri piedi comincia a cedere, sembra granita… su pendii ripidi si vedono sovente piccole slavine di superficie che attirano la nostra attenzione…pensando per un attimo a quelle più grosse e pericolose.

La giornata si conclude in gelateria a Bersezio… felici per la bellissima escursione, con il pensiero ai nostri carissimi compagni di gita che per svariati impegni non hanno potuto godere della bellissima giornata con noi e soprattutto della Crema Coccolosa…

Mula

martedì 17 marzo 2009

Da Oncino a “Testa d’ Nona” -15 marzo 2009 (By Ago)


Questo grande inverno, non sembra risentire dei primi tepori della vicina primavera…

Così ci ritroviamo in 31 sopra ad Oncino, alle Meire Bigoire (1500m), alle 9,30 pronti per salire alla Testa di Cervetto, forse più nota come “Testa d’ Nona”.

Il tempo è bellissimo, c’è appena un pò di foschia a fondo valle, ma quassù splende il sole!

La temperatura è alta, mentre in fila indiana saliamo in direzione sud attraversando un ponticello coperto da oltre un metro di neve e schivando i radi arbusti che sbucano dalla neve bella e compatta. Il gruppo dei “descamisados”, che all’inizio erano pochi, in breve diventa la maggioranza, il sole si fa sentire ed i più previdenti (…dalla pelle sensibile!) cominciano a spalmarsi chili di crema dappertutto…

Dopo alcune brevi soste a quota 1650(ore 10) e 1860(ore 10,30) continuiamo nella veloce salita, con appena qualche pausa per ammirare alle nostre spalle la magnifica vista del Viso che diventa sempre più spettacolare… certo in una cornice così stona un pò il copricapo da “panda” che l’immancabile Ieio sfoggia… tutto sudato!

Durante la pausa “panoramica” a quota 2100 (ore 11,20), Luigi ci indica in direzione nord un luccichio sul lontano gruppo del Rosa… probabilmente è il riflesso del rifugio Quintino Sella dove qualche fortunato ha in passato dormito prima di salire al Castore… spettacolo!

Ore 12,10 finalmente… Testa d’ Nona (2350m) !

Posto bellissimo, panorama a 360°, neve copiosa dappertutto, sole caldo e gradevole… chi insiste a non darsi la crema è un temerario!

Ci sparpagliamo sulla sommità arrotondata ed “imbandiamo” la tavola (la coperta di Mario!) con salami, formaggi, dolci, vino, caffè, pusa-caffè… ed altre leccornie che condividiamo allegramente.

Tra un assaggio ed una chiacchiera, c’è chi si gode il panorama, chi sonnecchia al sole e chi imbastisce la rima di giornata…

Peccato che verso le 14,30, dopo le foto di rito, dobbiamo riprendere la via del ritorno… naturalmente non prima di esserci dati di nuovo un po’ di crema!

La discesa è instabile e quanto mai variegata, ma non ai vari gusti di gelato (n.b. la granita ce la facciamo noi… condendo un po’ di neve col Genepì!), è variegata perchè la portanza delle ciastre varia istante per istante, di conseguenza ci esibiamo volentieri in… ruzzoloni e capriole!

Dopo numerose pause… per goderci ancora un po’ il bel panorama, alle 16,30 raggiungiamo le auto. Prima di salutaci ci fermiamo a chiacchierare ed a ristorarci al vicino Bar, rischiarati dall’ultimo sole e dal riflesso rubino di chi…  non si è dato la crema!

Gita spettacolare(!), non abbiamo alcuna voglia di ritornare alla pianura, perché quassù c’è la gioia di stare in questi posti incantati… assieme a tanti impagabili amici!  

- In testa? La “cosa”…! -

Siamo in trentuno verso il Cervetto

dalle Bigorie con un tempo perfetto

la neve è bella e noi siamo in tanti

abbiamo tutto il futuro davanti!

Poi lassù in cima il paesaggio è divino

in mezzo ai salami già spunta il vino

e dopo al vino e al pusa-cafè…

è meglio se dormo che non sto più in piè!

Cosa volere... non c’è di meglio

se dopo al sonno al tuo risveglio

ti resta in “testa” (d’ Nona!) la “cosa” di Lù

che cosa mai… puoi chieder di più!

domenica 8 marzo 2009

San Bernardo di Gilba – Domenica 08.03.09


Oggi la gita è tranquilla… considerato il pericolo valanghe tra 3 e 4 su un massimo di 5… scegliamo il vallone di Gilba, appena sopra Brossasco…

Ritrovo per le 8.30 alla Porta di Valle per la colazione… il sole è già alto, il cielo terso e si preannuncia una giornata calda… nella notte non ha gelato, all’arrivo alla Borgata San Sisto di Gilba, la neve è già molliccia…

Calziamo gli scarponi e l’attrezzature di soccorso (arva, pala e sonda)… ciastre in mano percorriamo un centinaio di metri sulla strada che porta alle case appena sopra…

Calziamo le ciastre e iniziamo ufficialmente la nostra gita su una strada bianca che porta al santuarietto San Bernardo di Gilba… il carico della neve di quest’inverno ha piegato le betulle più malleabili… così che dobbiamo zizagare tra i rami, gli abeti bianchi e rossi invece molto più rigidi e robusti, hanno perso la battaglia con la neve, moltissime le cime spezzate… mi fa venire in mente il detto “mi piego ma non mi spezzo” mai così giusto in questo caso…

Il brutto tempo della settimana scorsa ha portato una ventina di cm di neve su quella “vecchia”… tutto è bianco candido… siamo noi i primi ad incidere il manto nevoso… alle 11.30 siamo già  nei pressi del santuarietto… per arrivarci però dobbiamo superare una cornice di neve non pericolosa che non crea difficoltà…

La neve arriva al tetto… per accedere al portico antistante bisogna scendere di un paio di metri…

Non è ancora ora di pranzo, allora decidiamo di andare a conquistare la cima lì poco distante chiamata Grimbassa 1619m

In dieci minuti siamo alla meta… il sole caldo, l’assenza di vento e le pietre scoperte dalla neve, sono un invito piacevole per fermarci a pranzare…

Bellissimo!!! La visuale sulla pianura è a 360° peccato per la foschia che confonde un po’ il paesaggio… le cime di tutto l’arco alpino si stagliano sopra di essa lucenti e bianchissime fino al Gruppo del Rosa…

Alle 14.00 iniziamo la discesa fermandoci frequentemente per assaporare ancora per un po’ il sole, il caldo, la compagnia… nella discesa prestiamo maggior attenzione per la neve cedevole sotto il nostro peso… il processo di scioglimento crea dei vuoti nel manto nevoso e sovente si sprofonda fino alle ginocchia… il sentiero di ritorno devia leggermente fino a passare alla borgata Meire Gias… (Borgata Natale del nostro carissimo Bartolo). Alcune case sono aggiustate, altre un po’ fatiscenti. Osservando la borgata si può assaporare il duro lavoro di montagna, le fatiche per un po’ di grano, per la segale, per rubare un po’ di terra al bosco o alla pietraia… memorie indimenticabili per chi ha vissuto la montagna in prima persona… Per noi invece dovrebbe essere una lezione di vita, quando siamo di fronte agli sprechi quotidiani per i soliti capricci.

Anche oggi abbiamo la giornata è volata… siamo forse stanchi fisicamente, tutti arrossati dal sole, ma con la mente libera, scarica, riposata… e gli occhi pieni di immagini bellissime… come quelle dei sorrisi delle donne che oggi erano con noi a festeggiare la loro festa…

Mula 

mercoledì 4 marzo 2009

il Dahu...


L'altra sera mentre eravamo ospiti degli amici valdostani... durante la cena all'albergo...  avevamo diverse discussioni +o- serie... tra cui la leggenda del Dahu...
alcuni di noi erano un pò titubanti sull'esistenza di questo quadrupede dall'aspetto un pò strano... (gambe corte a monte, gambe lunghe a valle...)

bè dopo alcune indagini su internet... e per gentile concessione della nostra carissima docente Sara (esperta in flora e fauna montana) ho raccolto un pò di documentazione su questa specie...
vi lascio i link a cui accedere per propria conoscenza...

buona lettura...

Mula...

martedì 3 marzo 2009

Andiamo a trovare i nostri valdostani…


Sabato 28 febbraio 2009: Tocca a noi andare trovare i nostri carissimi amici della Val d’Aosta…

L’autogrill di Scarmagno è il ritrovo tra le due carovane di automobili, quella di Saluzzo e quella di Carmagnola… arriviamo tutti puntuali per l’una… il languorino si fa sentire… così che ad un tratto spuntano i salami, il vino, il formaggio, gentilmente offerti dal trio Pedro, Gepe e Bartolo… il cofano della mia macchina fa da tavola… il tagliere con su i salami affettati, la borsa del pane, le bottiglie di vino attirano l’attenzione dei molti passanti… che frettolosi entrano per consumare le cibarie varie dell’autogrill…

Dopo il caffè proseguiamo il viaggio… arriviamo al punto di ritrovo ad Aosta, dove Ornella e Pino ci attendono impazienti.

In testa i nostri amici, a seguire noi per le vie ancora sconosciute del capoluogo… fino ad un parcheggio in centro dove lasciamo le auto.

Iniziamo la visita turistica della città “romana” (http://it.wikipedia.org/wiki/Aosta): la Cattedrale, il teatro romano, la bellissima chiesa di Sant’Orso, la Porta Praetoria, l’arco di Augusto, Piazza Chanoux, la principale di Aosta, dove si affaccia il municipio… dedicata ad un martire della resistenza valdostana…

Dopo la scarpinata e la visita alla città egregiamente raccontata dalla carissima Ornella, ci concediamo un attimo di pausa ad un bar sulla via principale… il vin brulè è la bevanda più gettonata…

Prima di andare in albergo, Pino ci accompagna da un produttore di formaggio all’imbocco della Valpelline… parcheggiamo nel cortile del Caseificio Duclos e scendiamo al piano sottoterra, dove si trova il caveau del formaggio valdostano.

Migliaia sono le forme, oltre alla “regina” fontina, sono moltissime le altre tipologie del prelibatissimo formaggio locale, stagionato, fresco di varie forme e consistenza…

In un attimo ci attorniamo al tavolo della degustazione per assaggiare il pregiamo formaggio… come bambini in attesa del gelato…

Il signor Eliseo è indaffaratissimo a tagliare le porzioni per i “nuovi clienti” mentre la moglie si prodiga a preparare i pacchettini…

Ognuno di noi esce dall’azienda con la sua borsa di prelibatezze soddisfatto dell’acquisto dirigendosi verso le auto con il ricordo del profumo e della strada per una prossima visita.

La colonna di auto ritorna ad Aosta per raggiungere l’albergo… prendiamo velocemente le stanze e scendiamo per cena.

Il simpaticissimo titolare ci fa subito sentire a nostro agio… il vociare delle trenta persone che formano la tavolata riempie la stanza…

Dopo la cena deliziosa e abbondante alcuni di noi fanno quattro passi per le strade limitrofe all’albergo; non abbiamo voglia di andare a dormire, cerchiamo in tutti i modi di prolungare la giornata e tirare fino a tardi anche se il giorno seguente ci toccherà una bellissima escursione impegnativa…

Domenica 1 marzo 2009…

Ore sette sveglia, mezz’ora dopo siamo già alla colazione… breve sguardo al tempo poco clemente… infatti inizia a piovere… la delusione corre su tutti i visi… ma tentiamo lo stesso…

Ci dirigiamo in macchina al punto di partenza dell’escursione con le auto in Valpelline presso il villaggio Doues…

Iniziamo la salita al Rifugio Letey verso le 9.30… tra qualche fiocco di neve e la nebbia che rende uniforme il paesaggio… passiamo vicino ad una bellissima baita, breve tempo per respirare… riprendiamo il percorso, altre baite ancora coperte di neve e qualche albero qua e là si intravedono a malapena tra la foschia… sembrano fantasmi, spariscono e riappaiono in un attimo… attraversiamo il bosco su una strada pianeggiante… arriviamo all’immenso (così dicono i nostri amici) pianoro chiamato Plan Debat a 2076m dove d’estate è possibile arrivare in auto… la salita di qui in poi si fa meno ripida, ma l’assenza di alberi, la nebbia e il manto nevoso sono un tutt’uno… una sensazione strana… sembra di galleggiare nel bianco candido senza destinazione, senza meta…

Ad un tratto si vedono davanti a noi le pareti nere della montagna che si innalzano appena dietro il rifugio (http://www.inalto.org/it/relazioni/racchette_da_neve/rifugio_letey); appare quasi istantaneamente appena sopra un cucuzzolo di neve… in breve arriviamo nei pressi dell’ingresso principale… quasi mille metri di dislivello, uao!!!. La gioia è immensa anche se a malincuore non riusciamo a vedere la catena montuosa di fronte a cui fanno parte il Grand Conbin (http://robuzz.altervista.org/combin/index.htm e il Mont Gelè (http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Gelé)

Sgranocchiamo qualcosa, nella speranza che la nebbia lasci spazio al bellissimo panorama così decantato dai nostri amici…

Niente da fare, oggi non è giornata per i panorami… foto ricordo davanti al rifugio… e via riprendiamo la strada del ritorno… scendiamo velocemente facendo alcune tappe lungo il tragitto… alle 16.00 siamo di nuovo dalle macchine…

Partiamo con destinazione Brissogne, dove avremo il piacere di assaggiare le prelibatezze valdostane nella merenda sinoira presso l’agriturismo La Famille

La giornata è ormai alla fine, è passata velocemente… è già ora di ritornare a casa… ci salutiamo calorosamente con la promessa di rivederci il prossimo anno…

Un doveroso ringraziamento va ai nostri carissimi amici Ornella e Pino… sempre gentili, disponibili, anche quest’anno sono stati formidabili nell’organizzare per noi questo meraviglioso weekend tra le loro splendide montagne.

Foto Cai Aosta (http://www.caivda.it/sito/homepage.asp)

(Mula)