lunedì 13 dicembre 2010

GARITTA NUOVA DA PIAN MUNE’ – 12 dicembre 2010


Le previsioni (quelle francesi che sono più affidabili!) dopo molti giorni brutti danno finamente “beau fixe”, così dopo aver mentito a casa sulla nostra rischiosa meta (ho detto che andavo a calcetto... ma con le ciastre?!), ci avviamo alle 9,20 verso il “Pilone Centrale di Garitta Nuova (ripetitore)”.

Siamo in 18 a Pian Munè (1500) per tentare la risoluzione di quest’ultimo “problema” delle Alpi Cozie, non fa freddo: zero gradi e soprattutto zero nuovole nel cielo!

La neve è bella ghiacciata, evitiamo gli impianti salendo a sinistra e poco dopo un paio di sci-alpinisti, forse francesi, ci superano fumando Gitanes gialle... una vampata di fumo passivo ci stordisce... meno male che almeno non cantano le loro solite canzoncine parigine sconce!

Breve pausa a quota 1800 per svestirci e poi a 1950 (ore 11) per goderci, alle nostre spalle, il panorama della sottostante pianura e di fronte a noi il maestoso Monviso che fa capolino.

Superiamo con doveroso rispetto i 2000, la fatidica quota che divide (divideva) il mondo conosciuto... dall’ignoto medievale ed oscuro regno dei mostri, abitato da bestie orribili assetate di sangue!

Ma anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo notizie certe in particolare sui: “Ieius dondolate” dalla caratteristica andatura, “Maurizius sghia-pà” sempre solido in salita, “Bartuls bartoluto” solo apparentemente burbero, “Luis ca-la d’bunsens” saggio, “Maicol divura-cristian” dall’appetito smisurato, “Marc tarantola” traballante, “Mario ben-gentil” che ti approccia gentilmente... con una cazzuolata in fronte, “Gian staferm chi-ven-lurd” dalla battuta pungente, “Forrest gulp” del nuovo mondo, “Ivo ti-schivo” flemmatico, “Beppe ghe-pensi-mi” che ti conduce alla perdizione, “Ago s-parafarfale” da non prender troppo sul serio... (e questi sono solo i Mostri di oggi, degli altri e delle Mostre paleremo in seguito)

Alle 12,20, dopo un’ultimo balzo su di una crestina sferzata dal vento, ecco il pilone centrale del ripetitore (2385), evviva(!) a stento tratteniamo la commozzione, quasi cerebrale... avendoci sbattutto dentro con il cranio!

Felici di aver risolto sto benedetto “problema”, ci schiantiamo sulla neve disponendoci a semicerchio al sole; poi, mentre osserviamo la bella val Varaita ai nostri piedi, fraternizziamo con due amici di Torino, Franco e Maria Teresa, con cui ci troviamo subito sulla medesima lunghezza d’onda... che sarebbe il braccio disteso che ti passa la bottiglia del dolcetto(!) e poi dolcetti e torte, frutta secca e genepì!

Ma le previsioni francesi “beau fixe” sono in parte mendaci, il quasi dramma è in agguato quando, salutato il Monviso, iniziamo la discesa alle 13,30 con un fortissimo vento traverso che alza la neve ghiacciata e ci “sabbia” le belle(?!) guanciotte, non abbastanza protette.

Scendiamo nella tormenta lungo le piste cercando di schivare i pochi temerari sciatori, che spinti dalle folate vanno anche in salita!

Davvero una dura prova, ma con una conclusione felice quando tutti sani e salvi raggiungiamo le auto.

Al bar a Sanfront ci riscaldiamo le ossa con cioccolate e tisane... ed il cuore con le ultime allegre storielle! Arrivederci a presto per un’altra affascinante avventura.

Marc Agostino Lamborghini

(p.s. chiedonsi umilmente scusa al bravo Marco Albino Ferrari, che venerdì scorso ci ha appassionato con racconti veri, di passate terribili avventure... che forse ci hanno influenzato un pò!)

giovedì 9 dicembre 2010

ESCURSIONE NOTTURNA CON CIASTRE

SABATO 18 DICEMBRE SI PROPONE UN'ESCURSIONE NOTTURNA AL CHIARO DI LUNA CON LE CIASTRE IN VALLE VARAITA.

RITROVO ALLE H. 16.30 PRESSO LA STAZIONE F.S. A SALUZZO

..... E VERSO LE H. 21.00 CI TROVEREMO PRESSO IL "SEGNAVIA" A BROSSASCO PER CONCLUDERE LA GIORNATA CON UNA CENA A BUFFET !! (costo € 18/20)

PRENOTAZIONI SIA PER L'ESCURSIONE SIA PER LA CENA, ENTRO MERCOLEDI' 15 DICEMBRE A MONICA 340 7261991 OPPURE escursionismocaimonviso@gmail.com.

POSSIBILITA' DI NOLEGGIO ATTREZZATURA (ciastre, arva, pala, sonda)

giovedì 2 dicembre 2010


CARISSIMI...
LA SCUOLA ESCURSIONISMO CAI MONVISO E' LIETA DI INVITARVI ALLA SERATA DI VENERDI' 10 DICEMBRE...
AVREMO COME OSPITE D'ONORE MARCO ALBINO FERRARI "DIRETTORE MERIDIANI MONTAGNE"... CI RACCONTERA' DI MONTAGNA, DI UOMINI, DI VICENDE CHE HANNO SCRITTO LA STORIA DI ESSA, FINO AI GIORNI NOSTRI...
SAREBBE BELLO AVERVI CON NOI...
VENERDI' 10 DICEMBRE - ORE 21.00 - SALONE VECCHIO CONSIGLIO - (Salita al Castello) SALUZZO

martedì 30 novembre 2010

Film al Cai Carmagnola

01 Dicembre – k2 l’ultima sfida - ore 21.00

Un gradevole film d'avventura in cui sono le montagne e le bellissime riprese d'alta quota a farla da
padrone.
A differenza che in “Vertical limit”, il regista Franc Roddam realizza una pellicola incentrata sul realismo
delle vicende e che ruota attorno all'attento studio della personalità dei vari protagonisti, in particolare
Taylor ed Harold, la cui amicizia rappresenta in qualche modo il tema centrale di tutta la vicenda.
Le riprese in montagna sono molto belle ed alcune inquadrature lasciano davvero senza fiato.

domenica 14 novembre 2010

Film al Cai Carmagnola - ore 21.00

• 17 Novembre – Vertical limit.

Film d'azione con tutta l'avventura e la suspence necessaria per appassionare il pubblico, amante del genere.
Il celebre regista di Goldeneye e di La maschera di Zorro, Martin Campbell, ha ambientato il suo film tra le ripide pareti della vetta più difficile del mondo, il K2, per raccontare la storia del giovane scalatore Peter Garrett - interpretato da Chris O'Donnell - che decide di intraprendere la difficilissima scalata per soccorrere la sorella intrappolata in una caverna di ghiaccio a 8.000 metri di quota.
Il risultato è indubbiamente straordinario. La montagna è la vera protagonista e la storia personale degli uomini che tentano di scalarla è solo un contorno che anima di sentimento la
vicenda.
Ma una cosa è certa: si resta col fiato sospeso dall'inizio alla fine.

venerdì 29 ottobre 2010

Film per tutti!!!


Carissimi... riprende il cinema in sede Cai a Carmagnola...
già da mercoledì 3 novembre con "HIMALAYA, L'INFANZIA DI UN CAPO"
Venite con noi?

lunedì 25 ottobre 2010

Rifugio Unerzio - Chiusura acqua 2010

Cos’è che ti può spingere a scendere dal letto alle 6 e mezza in una di quelle giornate grigie grigie che solo l’autunno ti sa regalare? Forse il pensiero di staccare un po’ la spina dalle mille malinconie di ogni giorno che sicuramente avrebbero la meglio in una giornata così…meglio vincere la pigrizia e mettersi in auto per raggiungere l’Unerzio! E quando ormai siamo quasi arrivati ecco che lo spettacolo che ci si presenta davanti ci lascia senza parole e ci ripaga del tutto: il sole filtra appena tra le nubi, ma quel poco basta a dare un tocco particolare ai colori che ci circondano, in netto contrasto con il bianco della prima spruzzata di neve…impossibile resistere! E infatti Elisabetta non si lascia sfuggire l’occasione ed ha il suo bel da fare a scattare foto cercando la luce e il punto di vista migliore…ed è proprio brava, non le sfugge nulla, nemmeno i crocus che sbucano sotto un groviglio di rami! Che bello passeggiare parlando del più e del meno, senza una particolare meta (anzi no, la meta c’era: il bar di Chiavetta), lasciando che lo sguardo vaghi a fissare nella mente i colori e l’atmosfera di pace che ci circonda, in attesa che arrivi l’ora di pranzo… eh sì, perché se oggi siam venuti in 26 quassù è proprio per gustare la polenta e la salsiccia che i nostri chef stan preparando (GRAZIE!). Arriviamo dalla passeggiata giusto in tempo per sistemarci a tavola, si sta un po’ stretti ma in fondo è bello anche così! In men che non si dica inizian a circolare piatti di salumi e formaggi che presto lasciano il posto a quelli ben più fumanti (Maicol ne ha testato personalmente la temperatura!) di polenta e salsiccia…tra una risata e l’altra si arriva al dolce e poi spazio al caffè e digestivi vari…ce n’è davvero per tutti i gusti!

E poi non resta che intonare qualche canzone, senza badare troppo alle stonature, ciò che conta è stare un po’ in allegria… Il tempo vola e il buon Luigi ci richiama all’ordine: è ora di riordinare e chiudere l’acqua! In fretta ci mettiamo all’opera ed ecco fatto, tutto è in ordine… chissà, magari quest’inverno si ritorna a fare una capatina… intanto non ci resta che concederci un’ultima tappa da Rolando, a Chialvetta, per salutarci davanti a qualcosa di caldo… prima di rituffarci nella nostra quotidianità che come sempre ci aspetta giù a valle…

Ma-Ester

http://picasaweb.google.it/escursionismocaimonviso/RUFIGIOUNERZIO2010CHIUSURAACQUA#

sabato 23 ottobre 2010

Pizzo d'Ormea

Carissimi...
è con gran dispiacere che annulliamo la gita al Pizzo d'Ormea...
il tempo fa i capricci... e noi ne approfittiamo per stare al calduccio sotto le coperte...
sarà in programma il prossimo anno...
ciao!!

mercoledì 20 ottobre 2010

Pizzo d'Ormea

Carissimi...
la prossima domenica (24 ottobre) c'è l'ultima escursione a chiusura della stagione estiva...
Salita al Pizzo d'Ormea, partenza escursione da Quarzina
dislivello 1100m
difficoltà E-EE
Possibilità di fermarsi prima della salita alla punta (solo percorso E)

Orari di ritrovo:
ore 6.30 Saluzzo - Piazzale stazione treni
ore 7.45 Ormea - Piazza Giuseppe Romita - per il caffè

Percorreremo l'autostrada fino a Ceva e seguiremo la statale per Imperia fino a Ormea...
Adesione obbligatoria entro venerdì 22 ottobre
Beppe 3479166234
Cai Saluzzo 0175249370
mail: escursionismocaimonviso@gmail.com

venerdì 15 ottobre 2010

LO SAPEVI CHE...

Nel ricordare a tutti l'invito alla polentata al Rifugio Unerzio in occasione della chiusura acqua...
ricordo gli orari:
ORE 7.30 PARTENZA DA SALUZZO - PIAZZA STAZIONE F.S.
ORE 9.00 BREVE ESCURSIONE
ORE 12.30 POLENTATA PER TUTTI...

qualche link sulle curiosità del Vallone Unerzio:
http://www.lascurcio.it/
http://www.ingranda.it/geologia/unerzio.asp
http://chersogno.altervista.org/storia.html#unerzio

venerdì 8 ottobre 2010

COLLE DI LUCA - domenica 26 SETTEMBRE 2010

Non siamo in tanti stamattina alla stazione di Saluzzo…qualcuno non ha resistito alla tentazione di rimanere a dormire ancora un po’, qualcuno aveva già preso altri impegni…comunque sia qualcuno c’è e allora via, anche oggi si va su per i monti! La meta è il colle di Luca, in val Varaita, perciò, dopo una veloce colazione al bar di Sampeyre, imbocchiamo la strada per la borgata Foresto. Proseguendo sulla strada sterrata dopo la borgata, arriviamo all’inizio del sentiero, nei pressi di una cappella; calzati gli scarponi e tarati gli altimetri ci incamminiamo, tranquillizzati dal fatto che la gita non dovrebbe essere troppo dura visto che partiamo già da quasi 1700 metri di altitudine… Le chiacchiere non mancano, le risate abbondano come sempre e, tra una cosa e l’altra, mi ritrovo a camminare vicino a Mari (errore fatale lasciare vicine 2 insegnanti!) cosicchè in breve riusciamo a stordire chi ci è accanto con i soliti discorsi su lavoro, numeri e bambini! Intanto nelle retrovie si discute di altimetri…ognuno fa la quota che gli pare…chi avrà ragione? Dopo un rapido spuntino ci avviciniamo al colle e nel frattempo iniziamo a coprirci sempre di più…qua l’aria si fa sentire! Sul colle scattiamo rapidamente la foto di rito per poi allontanarci verso il lago di Luca, con la speranza che il vento (e il freddo) si plachi un po’… ecco il lago, finalmente! Ma la speranza di trovare un po’ di riparo dal vento resta ben presto delusa…. Non ci rimane che indossare ciò che ancora abbiamo nello zaino (ma quest’inverno faceva meno freddo! O forse non ci siamo ancora abituati…mah!) e rassegnarci a mangiare con i guanti! Sempre che uno riesca a masticare anziché continuare a tremare…vero Ieio? Questo sì che è un dramma: dopo tanto camminare nemmeno riuscire a mangiare in santa pace! Siamo però davvero carini tutti raggomitolati intorno alla tavola di pietra e così ben infagottati da apparire talvolta irriconoscibili (…ma chi si nasconderà sotto quello sciarpone?). E per fortuna non manca qualche salutare bevanda a riscaldare un po’ lo spirito… Non ci resta che tornare verso le auto…non ci sfiora nemmeno l’idea di far il riposino in riva al lago! Sulla via del ritorno, con il vento che continua a fare le bizze, dobbiamo pure rianimare le dita semicongelate di Monica…ma nessun problema, qualche volontario lo si trova! Il nostro percorso ad anello ci riporta in fretta alle auto e così, vista l’ora, ci concediamo ancora una lunga merenda (al caldo!) al Segnavia…anche oggi è andata, chissà quali emozioni ci regaleranno le prossime gite?
Ma-Ester

martedì 28 settembre 2010

GRAN POLENTATA!!!

Domenica 17 ottobre

al Rifugio Unerzio

ritrovi:

ore 9.00: presso il rifugio per una breve escursione

ore 12.30: polentata per tutti

Prenotazione entro mercoledì 13 ottobre

Luigi 338-9550530

Beppe 347-9166234

lunedì 27 settembre 2010

LO SAPEVI CHE...

Una nuova iniziativa nasce sul nostro blog:
lo sapevi che...
ogni tanto comparirà una notizia sul blog, per dare infomazione su cultura del territorio che frequentiamo durante le gite, sulle curiosità, domande, dubbi che nascono durante i discorsi tra di noi... tutto documentato da ricerche fatte dalle menti geniali di alcuni di noi...
sarà divertente scoprire e imparare cose nuove...

martedì 21 settembre 2010

PASSO DEI DUC - domenica 19 settembre 2010

Preambolo
Tutto ha avuto inizio domenica mattina, alle ore 7.30. Il cielo plumbeo che aveva già accompagnato il loro risveglio, ora ricordava l’imminente autunno con una leggera pioggerellina, che certo non distoglieva a quei dodici, trovatisi all’appuntamento per un’impegnativa escursione, l’idea di fare almeno una passeggiata sui monti. Nulla lasciava presagire che il sole li stava attendendo a Castello, località di partenza verso il Passo dei Duc.

Sono le 16.05 quando ci incamminiamo da quota 900 metri avendo come prima tappa il rifugio Bagnour. Questo primo tratto del nostro percorso prevede il passaggio attraverso il ben noto bosco de l’Aleve, di cui tanto si dice per l’importanza data dalla sua estensione e dalla sua età. Sarebbe ben poca cosa però essere colpiti soltanto dai suoi numeri, quello che ci stupisce sono le immagini della valle che si intravede in mezzo ai rami, il silenzio tutto intorno mentre in controluce si apprezzano le gocce fini lasciate cadere dai pini cembri… e qualche strano incontro. Qualcuno giura di aver visto un asino. Altri delle sculture.
(Sai pa! da verificare - n.d.a.)

Alle 20.17 siamo al rifugio (quota 1010), dove ci fermiamo per un breve spuntino, giusto una decina di minuti prima di riprendere la camminata che poco dopo lascia il bosco per imboccare la valle dei Duc, con Costa Ale Lunghe a sinistra, Corn des Jasses e Cima delle Lobbie in fondo. Da qui in poi il paesaggio cambia, con il cambiare delle vegetazione che sostituisce il verde dei pini con le sfumature di rosso date dalle erbe che ormai avvisano della nuova stagione. Tutto è così fino alla conca da dove parte il sentiero che porta al passo di S. Chiaffredo, e dove facciamo una ulteriore pausa prima di affrontare l’ultima salita verso la nostra meta (qualcuno ha sempre fame – n.d.a.). Da qui in poi siamo su pietraia, cercando di indovinare il percorso non proprio evidente, (qualcuno si cimenta in qualche passo di facile arrampicata – n.d.a.) e saliamo veloci fino al Passo dei Duc (quota 1325), raggiunto alle ore 27.86 (???). Adesso non può proprio mancare la foto di rito assieme alla contemplazione del paesaggio che abbiamo lasciato alle spalle, così come quello che ora si apre verso Piano Gallarino, con l’omonimo lago, e tutta la pianura che appare però come un mare fatto di nuvole bianchissime
(qualcuno pensa sia panna, anche se non ha ancora bevuto – n.d.a.).

Iniziamo dunque la discesa e, appena ci troviamo nuovamente in una zona pianeggiante, ci fermiamo per il pranzo: un’ora di pausa non ce la toglie nessuno! anche perché gli appoggi instabili della pietraia hanno lasciato il segno (letteralmente).
Di qui in poi seguiamo il medesimo percorso fatto per la salita e, nonostante tutto, ci sarebbero comunque altri mille dettagli da raccontare, come di quel curioso albero solitario… ma resto dell’idea che sia meglio vedere di persona.


Forrest

P.S. A ben vedere il dislivello doveva essere 1181 metri, tuttavia dai miei rilievi risulta molto maggiore. Devo comunque dire che per tutta la gita ho avuto qualche dubbio sull’uso del mio orologio/altimetro.


mercoledì 15 settembre 2010

Passo dei Duc

Domenica prossima 19 settembre è prevista la gita al passo dei Duc (2781m), percorrendo l'omonimo vallone, partenza dell'escursione da Pontechiuanale(1600m), seguendo il sentiero per il rifugio Bagnur.
tempi di percorrenza 3.5h
dislivello 1181m
ritrovi:
ore 7.30 Stazione dei treni a Saluzzo
ore 7.50 Presso "Segnavia" a Brossasco

per info:
escursionismocaimonviso@gmail.com
0175 249370 ore 21.00-22.30

martedì 14 settembre 2010

Domenica 12 settembre 2010 – Le Barricate- Valle Stura

Questa domenica andiamo a percorrere il sentiero delle Barricate in Valle Stura…

Ritrovo obbligato da Agnello a Demonte… guidati dal profumo di dolci che invade la via principale del paese…

Riprendiamo il viaggio ed arriviamo alla Borgata Castello di Pietraporzio…

Durante i preparativi, portiamo alcune macchine a Prinardo, dove arriveremo nel pomeriggio dopo la traversata.

Io, Mario e Marco ritorniamo alla partenza e con passo veloce raggiungiamo il gruppo che intanto, con a capo Luigi, si è incamminato lungo la strada sterrata, che dalla Borgata Castello prosegue con diversi tornanti sul versante ovest della montagna… passando nel fitto bosco…

Presto la strada termina su un falsopiano, a destra un ripido sentiero sale su per la pineta… qui ci concediamo un attimo di sosta… dopo il primo riscaldamento dei muscoli. Il profumo del pino silvestre è inebriante e ricorda un po’ il bagno schiuma che usavo da piccolo…

L’aria è ancora frizzante, un leggero venticello ci tiene freschi… ottimo per affrontare il ripido sentiero.

Abbandoniamo la pineta, proseguendo sul sentiero, davanti a noi le barricate, pareti verticali di roccia stratificata, simile alle pagine di un libro… ricco di storia, in ogni angolo più nascosto si intravedono bunker, strade, sentieri militari, caserme a ricordo dell’insediamento militare in difesa dei confini dai nemici francesi nella prima guerra mondiale. Passiamo radenti alle pareti vertiginose, la traccia sottile sotto i nostri piedi segue il profilo della montagna, sotto di noi il vuoto… camminiamo in punta di piedi facendo ben attenzione a non scivolare, una piccola distrazione potrebbe essere pericolosa. Dove la montagna diventa aspra e difficile, ecco che un’esplosione di fiori e piante odorose allietano la vista e l’olfatto. Il sentiero spiana così che facciamo una sosta di dieci minuti per uno spuntino, prima di iniziare l’ultimo tratto di sentiero ripido. Riprendiamo il passo misurando le forze… il vociare lascia il posto al respiro affannato, i passi sono corti e regolari, ogni tanto lo sguardo sale verso l’alto per osservare il restante sentiero. Sbuchiamo sul colle, a pochi passi il giaciglio di un gregge di pecore, poco più in là la nuova dimora del pastore, in legno, con tanto di parabola per allietare le serate in solitudine. A fianco i ruderi della vecchia baita, segni di un tempo passato. Raggiungiamo la vetta, il punto più alto delle barricate… davanti a noi lo spettacolo delle montagne circostanti. Il profilo scuro delle cime gioca con il cielo azzurro disegnando una linea frastagliata… le montagne più lontane sono leggermente offuscate dall’umidità che sale dalle valli…

Ognuno di noi si ritaglia un attimo per osservare, meravigliarsi, godere in solitaria della bellezza delle montagne.

Dopo le foto di rito sulla vetta, diamo il via al banchetto, con le solite prelibatezze, ormai consuetudine delle nostre gite.

Il tempo vola… alle 14.00 riprendiamo il percorso… seguendo la traccia, ex strada militare, disseminata di “trune” (costruzioni semplici, scavate nella terra con volta a botte in pietra) usate come riparo di emergenza.

Scendiamo velocemente fermandoci ogni tanto per godere ancora un po’ del senso di libertà e serenità che regala la montagna…

Alle 15.30 arriviamo alla borgata Serre, un breve tratto di strada asfaltata ci separa dalle macchine parcheggiate a Prinardo.

Andiamo a recuperare le auto alla partenza del sentiero di questa mattina e dopo esserci rinfrescati alla fontana, concludiamo la giornata con un delizioso gelato da Agnello…

Soddisfatti per la bella gita, la bella giornata e la compagnia degli amici… ci salutiamo con la promessa di ritrovarci alla prossima gita.

n.b.: di seguito due link segnalati dalla nostra preziosissima Ma-Ester: informazioni culturali sulle “barricate”, le imponenti pareti militarizzate, visitate oggi.

http://utenti.multimania.it/valloalpinoit/index.htm#INDICE

http://digilander.libero.it/denti56/barricate.html

Mula

lunedì 6 settembre 2010

LE BARRICATE - Valle Stura

Domenica 12 settembre si va a scarpinare alle Barricate in Valle Stura...
Partenza dell'escursione presso la borgata Castello di Pietraporzio...
Dislivello: 1000 m circa
Ritrovi:
ore 6.45 Carmagnola - Via Bobba 10 - Sede Cai
ore 7.00 Stazione dei treni a Saluzzo
ore 8.00 Pasticceria - bar "Agnello" - Demonte...

Info e prenotazioni:
Luigi Lazzarato 3389550530
Beppe Mulassano 3479166234
mail: escursionismocaimonviso@gmail.com

Venite con Noi?

martedì 31 agosto 2010

2.a EDIZIONE CORSO DI FOTOGRAFIA IN MONTAGNA


Carissimi...
parte il 2° corso di fotografia in montagna... uno modo nuovo per migliorare la dimestichezza con la macchina fotografica digitale e nello stesso tempo scoprire nuovi mondi sulle nostre amate montagne attraverso "un occhio indiscreto"...
partecipate numerosi...

lunedì 23 agosto 2010

1° CORSO SPELEO


Carissimi...
a settembre inizia il primo corso di speleologia organizzato dai nostri amici del "Gruppo Francesco Costa"...
per chi volesse esplorare non solo le montagne, ma anche le sue segrete profondità...

mercoledì 4 agosto 2010

PUNTA DELLE GUGLIE

Carissimi...
i nostri amici "veterani" del Cai hanno messo una croce sulla Punta delle Guglie per ricordare il nostro caro amico Nanni Turco.
GIOVEDI' 12 agosto in occasione dell'inaugurazione il vescovo di Saluzzo celebrererà la messa in punta.
per chi interessato il ritrovo è alle 6.30 presso il piazzale della piscina di Piasco.

per info: LUIGI LAZZARATO 338 9550530

martedì 3 agosto 2010

TOUR DI ROCCA LA MEJA - DOMENICA 1 AGOSTO 2010

Son appena le 6 e mezza quando ci ritroviamo ancora un po’ assonnati al bar di Dronero per la colazione….la levataccia è stata inevitabile, oggi ci aspetta il tour di Rocca la Meja con quasi 1200 m di dislivello…meglio partire per tempo! Superati i numerosi tornanti della val Maira, lasciamo le auto alle grange Selvest, poco sopra Preit, e ci incamminiamo a passo spedito lungo la comoda strada che presto, nei pressi delle Grange Culausa lascia il posto ad un sentiero che si inoltra verso la Meja: un leggero venticello di tanto in tanto allieta il nostro cammino, mentre oltrepassiamo greggi al pascolo e ci informiamo dai più esperti sui nomi delle vette che ci sovrastano. Arrivati al bivio per il lago Nero ci concediamo una breve pausa, utile per uno spuntino ma anche per spalmarci un po’ di crema o scattare qualche foto; tra una chiacchiera e l’altra riprendiamo il cammino passando accanto a una lapide posta a ricordo degli alpini che nel 1937 persero la vita proprio qui, sotto una slavina. La marcia prosegue, accompagnata dalle nostre chiacchiere e risate e dai fischi delle marmotte e presto passando al Colle del Preit ci ritroviamo ad ammirare il vasto e verdeggiante altopiano della Gardetta…una vista che lascia senza parole, sembra di camminare in un paesaggio fiabesco… Ed eccoci ormai ai piedi della Meja…spettacolare nella sua imponenza…sembra quasi vegliare su di noi che continuiamo a girarle intorno e pian piano ci avviciniamo al colle della Meja: qui ci aspetta un panorama mozzafiato, sul cui sfondo la fa da padrone il “nostro” Monviso…vien voglia di fermarsi un po’ per godere il più a lungo possibile della pace che regala questa vista…ma è bene rimettersi in marcia… Per prudenza evitiamo la discesa lungo il canalino e ci ritroviamo così ad allungare un po’ (un bel po’…) il nostro tour, passando per il colle Ancoccia, il colle del Mulo e il colle della Valletta dove decidiamo di fermarci per il pranzo. In un attimo siamo tutti alle prese con le nostre prelibatezze che non esitiamo a condividere tra una risata e l’altra… qualcuno poi si concede un po’ di relax, altri osservano sulla carta il percorso già fatto e c’è persino chi si fa massaggiare… Tra una battuta e l’altra presto arriva l’ora di rimetterci in marcia: il percorso è ancora lungo e non meno impegnativo dell’andata e la stanchezza inizia a farsi sentire… per fortuna ogni tanto una leggera brezza ci rinfresca un po’… peccato non trovare anche un po’ d’acqua! Arriviamo nei pressi del lago Nero, ma ci accontentiamo di ammirarlo da una certa distanza… di passi ne abbiam già fatti abbastanza e le auto son ancora lontane! Ormai procediamo un po’ per inerzia e ci rinfranca il pensiero che quando saremo alle auto ci si potrà rinfrescare un po’ mettendo i piedi a bagno nel fiume… Finalmente ci siamo! L’acqua gelata è un toccasana per i nostri piedi indolenziti… effettivamente abbiam percorso più di 18 km, per cui la stanchezza è ampiamente giustificata!
Una veloce merenda a San Damiano Macra conclude la nostra domenica, trascorsa ancora una volta in allegria e semplicità…un’altra giornata da custodire gelosamente nel proprio album dei ricordi…
Ma-Ester

giovedì 29 luglio 2010

S.BERNOLFO - COLLE DEL BUE domenica 25 luglio 2010

Domenica sveglia all’alba per la gita sociale in Valle Stura.
Siamo in 40 (“er mejo” dell’Escursionismo, dell’Alpinismo Giovanile e degli Amici in genere!) a salire alle 7,50 appena sotto San Bernolfo(1700) in direzione sud verso il Rifugio del Laus.
Il cielo limpidissimo e la bassa temperatura (8 gradi!) ci spronano a procedere spediti, così in 30 minuti raggiungiamo il rifugio e subito dopo il lago di San Bernolfo (1913) che lasciamo alla nostra sinistra. A quota 1940 (ore 8,30) svoltiamo ancora a sinistra in direzione del Colle del Bue ed iniziamo una ripida salita, sempre mantenendoci all’ombra della Testa del Vallonet.
Alle 9,15 superiamo quota 2200 ed alle 9,30 ci imbattiamo in un traverso di neve a quota 2300 veramente ghiacciatissimo(!) tanto che per attraversarlo in sicurezza siamo costretti a ridiscendere leggermente. Arriva un po’ di sole… così Pedro e Bartolo si inteneriscono e concedono alla “ciurma” una pausa per la veloce colazione.
Il sentiero (P21) si fa sempre più ripido; la nostra nuova amica, Maria, continua a ringraziare sottovoce Ester per avergli proposto questa gita facile-facile… ed intanto evita di guardar di sotto e di imprecare, essendo Lei veramente molto educata!
A quota 2500 un gradito “passaggio aereo” ci fa lasciare alla nostra destra il colle della Guercia (2457) con vicina casermetta, per portarci in breve al bellissimo colle del Bue (2610).
Guardando dal basso, trattasi di una profonda spaccatura nella roccia, che oggi spicca ancor di più sullo sfondo del cielo azzurro! Il miglior premio per tanta fatica è lo spettacolare vallone che ora si apre di fronte a noi con più in basso il lago Gorgia.
Sono le 11, ci riposiamo al sole godendoci il panorama delle sottostanti vallate…
Potremmo chiamarla “la magia della montagna”, quella che crea un’istantanea condivisione di sentimenti tra tutti noi, pur così diversi, ora che ci troviamo davanti a tanta bellezza!
Elisabetta salta agile sulla ripida cresta, sparando foto a raffica incurante del pauroso ed incombente strapiombo(!): sembra essere di casa quassù, eppure viene da molto lontano…
Scesi al lago già denominato Gorgia (da ora in poi detto “Delle Sirene”) ci schiantiamo a terra, facciamo un rapido pediluvio e trovata la pietra “tagliere” diamo inizio alla danza di: salumi, salami, formaggi, frutta, torte, dolci, ecc. ecc.
Un numero imprecisato di bottiglie è già al fresco nel lago, i bicchieri si sprecano… (specialmente quelli di Geppe che scompaiono misteriosamente!) così i vari vini e liquori raggiungono tutta la banda!
Chiacchiere, risate, relax… da alcune istantanee sembra di essere al mare nel primo dopoguerra, con i maxi costumi neri che proteggono le nudità; nudità delle nostre Sirene che danno appunto il nuovo nome al lago (…o forse erano le sirene dell’ambulanze che ci porteranno alla “Neuro”?!)
Alcune foto di gita: «Sirene distese al sole», «Maicol che esce dal lago meglio della Venere di Botticelli stracarico di “nettare”», «Ieio assopito quasi palpato dalle Sirene», «Bellezze paparazzate sullo scoglio», «Maria+Giancarlo stravaccati a ridere su di un telone… panoramico», «Pedro che mangia le croste», «Geppe che cerca un bicchiere»…
Sono le 14 quando si riparte a malincuore per completare il giro ad anello.
In discesa seguiamo un fresco torrentello che, tra salti e cascate, ci porta al sentiero P19 e poi giù per prati fioriti e fitti boschi di faggi, fino a ritrovar la strada nei pressi della borgata Callieri (1455). Da qui i piloti risalgono a prendere le auto per poi fermarsi al Bar a Strepeis per la meritata bevuta finale! Grazie a tutti per l’allegra e bella… passeggiata!
Ago

- LE SIRENE -
Se le senti cantare non ci far caso
loro forse sono le Sirene del lago
o è il pediluvio che ti rallenta…
e a poco a poco perdi la coscienza.
Coscienza di un sole e posto così bello
che ti resterà impresso nel cervello
e ricorda che aprendo la bottiglia si fa il botto,
ma tocca ferro… se senti la sirena del 118!

venerdì 9 luglio 2010

Laghi di Ryoure - domenica 4 luglio 2010

Ore 6:00 di domenica mattina: ci ritroviamo, qualcuno un po’ assonnato, qualcuno fin troppo sveglio, pronti a partire. Dopo una doverosa tappa volta al recupero di altri temerari e al beneamato bar di Dronero raggiungiamo Chiappera per poi parcheggiare al “campo base” (wow….addirittura!!).

Un venticello gelido ci rincorre mentre ci avviamo sul sentiero; il verde e l’azzurro fanno da padroni assoluti mentre, salendo, ci lasciamo alle spalle la sagoma della Provenzale.

Saliamo con calma, fermandoci solo per pausetta colazione e dopo 2 ore raggiungiamo il colle Mourin...incredibile, la neve è poca!!

Incrociamo sul nostro cammino un gruppetto di prodi cavalieri accompagnati da un esserino grigio, peloso, oppresso dai bagagli e con le orecchie lunghe…no, non è un uomo è solo l’asino Mosè.

E poi via con la sfilata dei laghi. Il primo, in cui si specchiano le montagne chiazzate di neve, seguito dal secondo e, dopo una breve pietraia, dal terzo. Per non farsi mancare niente, qui e là ci sono sparsi altri laghettini, o pozzangherone se vogliamo essere meno poetici, frutto dello scioglimento della neve.

Avvistiamo, parecchio più in alto, qualche camoscio o stambecco che sia, insomma dei quadrupedi prettamente alpini, che scorazzano sulla neve con la naturalezza che abbiamo noi quando camminiamo per strada. Bello essere un “4x4”!

Raggiungiamo il colle Ciabrera, dove ci dedichiamo al pranzo, come sempre abbondante, condiviso e ben “annaffiato”.

Una pausa, qualcuno si dedicata alla siesta e poi di nuovo tutti in cammino fino ad incrociare il sentiero che arriva dal colle di Bellino e scendere fino alle macchine.

Una quantità incredibile di genzianelle punteggia la discesa, che spettacolo.

Arrivati alle macchine si millanta di aver fatto 1.000 mt di dislivello….sarà ma o siamo in gran forma o la giornata è stata così bella che la fatica non si è fatta sentire.

Plin plon: fine del momento serietà.

Bene, la cronaca dell’uscita, breve chiara e coincisa sta qui sopra, qui sotto invece c’è quel “di più” che proprio non si riesce a trattenere.

Ed è un di più fatto d’allegria, di occhi assonnati quando ci si presenta all’appuntamento mattutino ancora intorpiditi dal sonno ma con il sorriso che è proprio lì, acciambellato e arruffato, pronto ad uscire.

E’ un di più fatto di un viaggio in macchina e canzoni canticchiate a mezza voce, arrotolati sui sedili mentre il sole inizia a scaldare. E’ l’incanto delle cascate che sembrano darci il buongiorno con quel loro canto scrosciante.

Sono gli scherzi, le battute, le punzecchiature bonarie mentre gli scarponi vengono allacciati e la crema solare spalmata in stile “colori di guerra della tribù dei piedi candidi” fin quando qualche anima pia non ti rincorre per avvisarti delle tracce bianche che ti porti in giro.

E’ un di più fatto di un chiacchiericcio che non si spegne neanche nelle salite più ripide, sono strofe di canzoni intonate a più voci, sono borracce passate di mano in mano, cioccolato che si scioglie sulle dita. E’ un saltellio tra una pietra e un’altra e uno sguardo indietro per vedere se c’è qualcuno in difficoltà, è una serie di mani tese per sorreggere da uno scivolone.

E’ un di più fatto di una roccia cercata con cura, una tavola improvvisata intorno alla quale riusciamo a stare tutti in uno spingi spingi generale per non lasciare fuori nessuno perché a pranzo si sta tutti insieme e si continua a ridacchiare per qualsiasi sbuffo o frase o parola e l’ironia la fa da padrona (beato chi sa ridere di sé stesso perché non finirà mai di divertirsi!).

Il di più è fatto di discorsi impegnati, di impressioni di vita, di argomenti che iniziano in modo pacato per poi infiammare gli animi e ti ritrovi a camminare sempre più lentamente perché bisogna spiegare, bisogna capire, bisogna comprendere…e stemperare tutto con una foto scema.

E’ la consapevolezza che quello che unisce è una passione comune; siamo tutti qui per quello, ma sarebbe da stupidi non approfittare di questo amore per la montagna che ci accomuna per scoprire chi abbiamo accanto.

Il di più è il “bagno” nel ruscellino gelido, il rabbrividire perché per gelido s’intende proprio gelido ma la voglia di starsene con i piedi a mollo è più grande e sembriamo una serie di anatrelle rabbrividenti e dedite alla pulizia.

E, ciliegina sulla torta, è lo storcere il naso all’idea di salutarsi semplicemente così, con un arrivederci e grazie, perché è un peccato abbandonare tutta quest’armonia. E allora si finisce di nuovo intorno a un tavolo, a pituccare uno dal piatto dell’altro una fetta di pizza, una forchettata di polipo, due tagliolini, una cucchiaiata di dolce. I volti arrossati dal sole, il mal di stomaco a forza di ridere, la stanchezza che inizia a farsi sentire.

Lorenza…

martedì 29 giugno 2010

RIFUGIO GASTALDI e LAGO DELLA ROSSA 26/27 giugno 2010 - minitrekking 15° corso escursionismo

1°gg: Valli di Lanzo-Pian della Mussa (1850), Rifugio Gastaldi (2659), Cima 15°Corso (2921)
In quasi 37 (in 36+Dona che arriva il pomeriggio) iniziamo a salire dal Pian della Mussa alle 9,20 di sabato. Il tempo è bello, con sole e cielo terso, mentre seguiamo il sentiero 222 verso il rifugio Gastaldi.
L’ascesa è abbastanza ripida così con poche brevi soste, alle 10,30 per colazione (2150) ed alle 11,00 per un simpatico traverso di neve aperitivo per domani(?!) a quota 2300, riusciamo a raggiungere il rifugio poco dopo le 12. Alcune vaghe nuvolette oscurano a tratti il sole mentre, allegri ed affamati, ci spaparanziamo nel piazzale antistante l’ingresso per il pranzo al sacco… al solito graditissimo e ben annaffiato!
Osserviamo davanti a noi l’ampio vallone detritico, copiosamente coperto di neve e circondato da alte cime: Croce Rossa (3566), Punta Maria (3302), Punta D’Arnas (3560), La Bessanese (3604), mentre alle nostre spalle svetta alta La Ciamarella (3676).
Sistematici nell’ampia camerata all’ultimo piano del bel rifugio, alle 13,50 in 25 saliamo in direzione nord-ovest su di una detritica crestina segno della forza dell’ormai ritirato ghiacciaio; in un’oretta raggiungiamo una falsa-cima senza nome a quota 2921 che, per intenderci, ci piace chiamare “Cima 15°Corso”!
Dopo le foto di rito, riscendiamo al rifugio sempre seguendo la detritica crestina, facendo non poca attenzione ad evitare le scivolate in discesa… forse un altro aperitivo per domani(?!).
Al rifugio ci disponiamo ad ascoltare (alle 18) la presentazione del libro “LA SPOSA DELL’ARIA” da parte dell’autore Marco Albino Ferrari (fondatore e direttore della rivista Meridiani Montagne). Le vicende si svolgono proprio sul ghiacciaio della vicina Bessanese e narrano dell’avventura di un antico “amore” di fine ottocento, che riesce a superare le vecchie divisioni fra i potenti (l’ammiraglio dell’aria Giuseppe) e i popolani (la diciottenne bellissima Annetta), ma purtroppo non le ardite vette delle alpi… se però l’aerostato “Stella” ha fallito, un’altra “buona stella” veglierà sugli sposini…
Intanto Dona ci ha raggiunto, bella, vispa, contenta e tanto di più quando si accorge di essere stata inconsapevole compagna nella salita proprio dell’autore del libro… che gli ricama una dedica speciale! (n.b. per la serie “Cuori infranti sui Sassi Alpini!”)
Il rifugio è pieno (circa 100 persone!) così ci accontentiamo volentieri del secondo turno della cena che finalmente inizia alle 20. Saggia scelta per poi avere un po’ più di respiro per un bel dopo-cena… (vedi sotto). Il caro rifugista Roberto Chiosso ed i suoi validissimi collaboratori hanno notevole successo quando ci servono fumanti piatti di pasta, minestrone e spezzatino con verdure… cosa da far resuscitare i morti(!) il tutto accompagnato da salumi nostrani, formaggi vari e abbondante vino!
A seguire il già citato “respiro del dopocena”… che si trasforma in un fragoroso successo grazie alle nostre vivaci canzoni che, alternate ad alcuni classici evergreen, coinvolgono tutta la sala da pranzo!
Alle 22 cerchiamo un po’ di respiro nella semioscurità del piazzale… canticchiando sommessamente le ultime note (sopra ci sono gli alpinisti che domani si alzano alle 4.00) e cercando di dare un nome alle rare stelle che spuntano dalle nubi grazie al planetario di Lorenza, ci auguriamo… Buona Notte!
2°gg: Rifugio Gastaldi, Lago Collarin (2839), Lago della Rossa (2715), Passo delle Mangioire (2768)
Notte fonda… tra borbottii e russamenti vari, con poco sonno, ma pur sempre di gradito riposo.
Ore 4,30 … 5,00 qualcuno che non dorme (Amabile e il sottoscritto) passeggiano nel piazzale e poi anticipano la colazione alle 5,30, in coda agli alpinisti che alle luci dell’alba iniziano a salire verso la Punta Maria. Ore 6,18 il “Guru”(?!) è appollaiato sullo sperone di fianco al rifugio a godersi una strana alba: la parete rocciosa di fronte è a picco, così costringe il sole e sorgere… di fianco(?!) come se fosse un bimbo curioso che fa capolino dallo spigolo di un muro per vedere “cosa c’è dietro l’angolo”. Da qui è davvero bello vedere la lontana valle immersa nella nebbia, con sopra il cielo blu… ed attendere il sole che viene ad accarezzarti!
Ore 7,30 colazione per tutti ed ore 8,20 partenza per il Lago della Rossa, non prima della foto di rito col bravo rifugista e la sua banda.
Scendiamo verso sud perdendo (mannaggia!) subito 100 m di dislivello, attraversiamo un bel guado gelato cercando di non andare a mollo, è strano sentire l’acqua scorrere sotto il sottile strato di neve che ci sostiene! Spettacolo avvincente, è curioso come le due forme dell’acqua (solida e liquida) qui si rincorrano e giochino insieme: la neve e il ghiaccio silenziosi, si lasciano scavare dal di dentro dell’allegra ed irrefrenabile acqua, che poco a poco li trascina con se nel fiume che corre a valle a portare nuova vita…
Ore 9, grazie ad una bella salita su neve siamo di nuovo a quota 2650 (come il Rifugio!), sopra di noi Punta Maria ci guarda mentre incrociamo il cartello del bivio per il Lago Crotas che appena spunta dalla neve.
Bartolo e Beppe ci consentono una breve sosta colazione alle 9,30 (2750) per poi impegnarci in un ardito zig-zag sulla neve, che salendo verso destra ci porta veloci a quota 2880; da qui magnifica vista sulla sottostante profonda valle tutta imbiancata, con in lontananza il Lago Collarin e, parzialmente nascosto, il Lago della Rossa… davvero bello!
Sono le 10,30 quando, scendendo leggermente, costeggiamo il Lago Collarin quasi completamente ghiacciato, per poi risalire di fianco al grande Lago della Rossa la cui superficie è cosparsa da innumerevoli “occhi” verde chiaro, che ci guardano tra il bianco del ghiaccio componendo strani disegni… ricami… stelle…
Alle 11,10 ci fermiamo un’oretta per il pranzo (ancora qualche salamino… formaggino... tortino… e un po’ di vino!) prima di scendere a costeggiare il lago, svoltare a sinistra ed imbatterci nel famigerato… “Canalino della Paura”(!), ma quale paura: è solo una discesona di neve quasi a 45° (di più del Genepì!) che ci invita a scendere passo a passo avendo cura di mettere il tallone con forza dove lo ha messo chi ci precede (… momenti mi cala l’ernia a forza di piantare il tallone!)
Grazie alle rassicurazioni ed al preziosissimo aiuto di: Luigi, Bartolo, Beppe, Piero, Super-Mario, Giancarlo, Luca-Rocco… per non parlar della prese volanti in scivolata di Maurizio che si placca Manu e quasi Ester e di Mula con Elisabetta, Cristina e Maria (strano modo di approcciare l’altro sesso!) e Monik che blocca Maria-Tere… alle 13 giungiamo in fine tutti alla base del canalino, che è ancora più impressionante e bello visto dal basso!
Siamo a quota 2600 e percorriamo un falsopiano con vaga neve e belle cascate poi, alle 13,30, quando già speravamo di aver superato il peggio, eccoci salire al Passo delle Mangioire (2768): una stretta fenditura nella roccia dove tira un vento gelido… ed ancor più gelati ci sentiamo noi quando guardiamo di sotto… il secondo “Canalino della Paura”! Ma ormai siamo abituati… allenati… quasi esperti e così giù(!) seguendo le tracce e piantando i talloni come dei forsennati (facendo sempre attenzione all’ernia!) per raggiungere un vago piano (2660) e poi alle 15 la fine della neve a quota 2550… finalmente!
Continuiamo veloci, nel limite della stanchezza(!) solo con brevi pause per ridacchiare delle belle difficoltà superate e rifornirci di acqua poiché il giro che stiamo facendo è davvero lungo (circa 14 km!), fortunatamente delle gentili nuvolette ci hanno protetti dal sole tutto il pomeriggio, altrimenti saremo finiti tutti arrosto!
Chiacchieriamo ora più rilassati mentre, nonostante la fatica, seguiamo il sentiero che si snoda tra prati e larici e che, con ripidi salti, ci porta in mezzo al verde e poi finalmente all’agognato Pian della Mussa!
Sono le 17,45 quando, giunti alla auto, ci salutiamo stanchi, sudati, ma felici di aver percorso con successo quest’impegnativo giro tra le alte vette!
Complimenti a tutti, AE, Aiuti, Aggregati e soprattutto agli Allievi che sono stati veramente bravi, volenterosi, tenaci e subito pronti ad inserirsi in un gruppo affiatato…
Allievi: Barbara, Claudia, Cristina, Elisabetta, Enrica, Gian Carlo, Lorenza, Luciano, Maria Teresa C., Maria Teresa R., Marco, Maria R., Maria T., Micaela, Ramona, Simona.
Accompagnatori e Amici: Ago, Alessandra, Amabile, Bartolo, Dona, Ester, Forest, Gepe, Ieio, Luca, Luigi, Maicol, Marco, Mario, Manu, Mauri, Moni, Mula, Pedro, Sandra, Sara.
Ago
p.s. Auguri agli allievi per tanti altri fantastici trekking, che magari potranno essere più interessanti, più organizzati, ma di certo non più belli di questo, perché sì sa…”Il primo trekking non si scorda MAI!”

“ ACQUA-NEVE “
Cos’è il rumore che ci giunge lieve
mentre pian piano saliamo su al lago
su una vasta distesa di candida neve
sotto un cielo dall’antico presagio?
La forma, sostanza che or ci sostiene
già forse domani giù a valle sarà
in un groviglio di arterie e di vene
per dar nuova vita… a quel che verrà.

martedì 22 giugno 2010

LAGO DI LOD - domenica 20 giugno 2010 - 4a uscita corso di escursionismo

Per la quarta uscita del corso saliamo in Val d’Aosta e precisamente in Val Tournanche. Partiti alle 6 da Saluzzo sotto una fitta pioggia poco incoraggiante, giunti a Carmagnola per imbarcare la rimanenza della cricca, guardiamo speranzosi dai finestrini del bus il tenue chiarore del sole che fa capolino tra cupe nubi…
In località Buisson (1119), per fortuna non piove quando alle 9,10 iniziamo la salita seguendo il sentiero che ci porterà al comune di Chamois e poi al lago di Lod (2016).
Da bravi montanari(?…!) abbiamo giustamente disdegnato la funivia che è l’unica altra via per salire a Chamois, così mentre c’inerpichiamo sulla ripida salita tra boschi di noccioli, faggi e conifere, ci godiamo l’allegro chiacchierar di innumerevoli cascate ed il canto degli uccelli.
Fa relativamente caldo ed il veloce passo di Luigi c’invita a spogliarci nonostante le vaghe nubi alte in cielo e che il debole venticello sia fresco.
Dopo due brevi pause, a quota 1400 nei pressi di un pilone votivo e poi a quota 1500 in un piccolo spiazzo, iniziamo ad uscire dal bosco e possiamo ammirare il versante opposto e le alte catene, più lontane, ricoperte di neve: bello spettacolo!
Il sole, che ora si fa più convinto, ci aiuta a salire veloci: alle 10,45 raggiungiamo quota 1700 dove ci troviamo letteralmente circondati da verdi prati in fiore (delizia di Angelo che scatta foto a raffica!) per poi raggiungere il borgo ante-paese alle 10,45 e quindi la piazza di Chamois alle 11 (quota 1820) .
Dopo una breve pausa, continuiamo la salita e raggiungiamo il lago di Lod alle 11,40; siamo stati bravi e veloci a salire i 900 metri in 2ore e mezza!
Costeggiamo appena il lago immerso in una verde conca circondata da un fitto bosco di larici, ed approfittando di alcuni tavoli attrezzati ci sgranocchiamo il gradito pranzo, annaffiato come al solito da prelibate bevande dai vari sapori… anche di liquirizia!
Il cielo, che si fa nuovamente più scuro, ci invita al ritorno; così dopo esserci concessi una pausa caffè al Bar della Seggiovia di Chamois, alle 14 riscendiamo per la via della salita fino al bus (ore 15,30) dove ci aspetta una tavola imbandita di “ogni-ben-di-Dio” giusta ricompensa per questa gradita salita! L’orda di “barbari” si getta sulle vivande e sbrana in breve: salami, salamini, salamoni, salcicce della Polonia, formaggio duro… molle… così-così…, torcetti, gallette, cioccolato, crostate alla marmellata, torta all’ananas, torta alle mandorle senza farina, brutti e buoni, cioccolatini… il tutto abbondantemente annaffiato, tanto che anche il “pulmista” (Soch-makker!) si lascia piacevolmente coinvolgere… naturalmente escluso il vino (…che tristezza la Coca-Cola!).
Durante il viaggio di ritorno ripassiamo le nostre canzoni più tradizionali… (intendo quelle della nostra scuola!) che insegniamo volentieri ai nuovi amici… che sembrano gradire! Rientrati contenti alla base, siamo coscienti di essere stati fortunati visto il brutto tempo che oggi c’è stato su tutto il basso Piemonte… del resto mica si improvvisa una organizzazione come la nostra!
Appuntamento al prossimo weekend per la impegnativa due giorni in Val di Lanzo tra la neve del rifugio Gastaldi…
Ago
- LA VIOLA D’AMORE -
Al lago di Lod siamo al fine arrivati
tra gigli ed anemoni appena sbocciati
forse in quarantotto sotto a quel cielo
che non sa decider… se essere bastardo o sincero
Poi riscendendo un poco da solo
un’umile viola di fianco al sentiero
mi guarda e mi dice: «Son bella e son buona…
sono una “Viola d’Amore” se mi suona Simona»

martedì 15 giugno 2010

LAGO DELLA PAUR - domenica 13 GIUGNO 2010

Ci siamo trovati in 19 temerari all’imbocco del Vallone di Riofreddo; subito ci è apparso imponente il M.te Malinvern che con i suoi 2.939 metri, già baciato dal sole, faceva capolino tra le nuvole e le alte cime.
Il Vallone di Riofreddo si è presentato ai nostri occhi bellissimo, pieno di piccole cascatelle e ricco di fiori colorati; immagini che ci hanno accompagnato lungo tutto il nostro cammino.
La salita è stata affrontata con passo deciso e costante , grazie al capogruppo “ Luigi “ che con la sua andatura regolare ha permesso a tutti noi di arrivare in cima.
Cammin facendo abbiamo attraversato tratti con neve che sono stati superati senza problemi, e siamo così giunti al lago Malinvern, in parte ancora ghiacciato.
La colazione è stata ben allietata dalla vista del lago.
Siamo ripartiti per raggiungere il lago della Paur: spettacolare, ancora quasi totalmente ghiacciato, con svariate colorazioni tendenti al blu.
Durante il pranzo abbiamo avvistato un camoscio: a nostro dire era maestoso, molto grande ( … forse il vino Bianco di Luigi faceva gia’ i suoi effetti ?!?!?!)
Verso le 14.00 abbiamo ripreso la discesa, concedendoci una “ pausa caffe’ “ al Rifugio Malinvern : un gradevole tepore ci ha accolto grazie alla stufa a legna accesa .
Alle 17.00, giunti alle auto, ci siamo salutati “ benedetti “ da una piccola pioggerellina augurandoci di ritrovarci tutti la prossima uscita .


P.S. un rammarico : non aver potuto fare colazione a Demone dal Bar – Pasticceria Agnello in quanto chiuso per ferie … sarà per la prossima volta!!

Gian & Maria

mercoledì 9 giugno 2010

LAGO REISASSA - domenica 6 giugno 2010 - 3.a uscita corso di escursionismo

La terza uscita del corso ci porta in Val Varaita partendo da Bellino (Melezè quota 1800) con meta il lago Reisassa (2720).
Alle 9,10 saliamo in 33 (16 allievi) divisi in due gruppi, seguendo Bartolo, Beppe e Luigi sul pendio esposto sud con alle nostre spalle la Marchisa, il Chersogno e il Pelvo che già abbiamo ammirato da altro versante la seconda uscita.
Il sole caldo ci segue dapprima su un ripido sentiero e poi su una traccia appena accennata, che ci porta a trovare il sentiero U64 che sale verso destra in direzione del “Colle del Buon Dormir”.
A quota 1980 osserviamo su di un’antica baita, una meridiana che in francese recita così: “Je mèsure les minutes, èt Dieu tù pèrsecute”, frase un po’ provocatoria… non tanto verso il tempo che passa, ma verso l’invadenza della Divina Provvidenza…
Alle 10 veloce pausa colazione a quota 2090, sempre accompagnati dal bel sole con alle nostra spalle le già citate vette che ora sono più alte e splendenti così bianche di neve!
Si riparte, dopo aver osservato alcuni giovani caprioli ed una lepre scorrazzare sui prati; a quota 2300 incontriamo la prima neve, qui ci fermiamo per la rivista zaini... più che rivista è la pesatura: spicca in leggerezza quello di Barbara (2,5 kg) ed in grande peso quello di Ivo (10 kg) entrambi a loro modo esagerati… ma quello di Ivo era pieno di leccornie!
Alle 11,15 lasciamo a destra il sentiero che porta alla vetta del M.te Ferra e seguiamo a salire a sinistra sulla neve sempre più alta e fresca… siamo quasi belli in pantaloni corti e con le ghette!
A quota 2500 ci fermiamo ad ammirare nel cielo il maestoso volo di una grande Aquila… Siamo vicini alla meta, un ultimo salto tra neve ed allegre cascatelle e poi alle 12,20 ecco il lago… bello, verde e blu, ed ancora parzialmente gelato!
Per meglio osservare la sua forma a cuore, lo aggiriamo e saliamo fino a quota 2760 così da appollaiarci su un cucuzzolo panoramico sgombro di neve per il ben meritato pasto: ci siamo sciroppati i quasi 1000 metri di salita in poco più di tre ore… bravi e veloci!
Vista bellissima, peccato il cielo si va rannuvolando ed alcune nebbie ci accarezzano veloci… ma nulla ci distoglie dal solito piacevole e prelibato pranzo!
Alle 14 si riscende seguendo la via di salita fino a quota 2500, qui cambiamo sentiero e svoltiamo a sinistra così da compiere un giro ad anello.
Alle 15 ci fermiamo ad una baita diroccata (2390) dove Maria ci spiega, chiaramente e concretamente grazie alla sua esperienza diretta, cosa fare e NON fare quando dovessimo chiamare il soccorso; è davvero molto interessante sentire dalla sua voce come la “macchina” del soccorso (elicottero, ambulanza, squadre a terra…) sia complessa ed anche costosa(!) questo ci porterà ad essere ancora più prudenti ed attenti quando (… speriamo mai!) dovessimo farne uso, grazie Maria!
Fortunatamente le nebbie e le nuvole quasi svaniscono e ci lasciano raggiungere velocemente altre baite a quota 2270, e poi la località S. Anna (ore 16,15) e da qui le auto.
Durante la canonica pausa ristoratrice alla Porta di Valle commentiamo la bella gita, la bravura e la tenacia degli allievi… e ci diamo appuntamento alla prossima uscita che ci vedrà salire in Val d’Aosta.
Ago
- LA FORMA DEL LAGO -
Uno spicchio di cielo, in terra, lassù
tra la neve brilla di verde e di blu
è un caso o fortuna la forma che ha
chissà come è nato, nessuno lo sa.
Ma non è un caso o fortuna quando anche noi
ci accendiamo e brilliamo anche se non lo vuoi
se ci batte più forte quel cuore che
abbiamo trovato, quassù in trentatré.

lunedì 7 giugno 2010

ISTRUZIONI PER L'USO...

Carissimi... eccovi una novità per l'album fotografico della scuola escursionismo...
se avete foto da caricare sull'album della scuola, inviatele via mail all'indirizzo di seguito:
seguendo i criteri scritti in seguito:

1.a soluzione: nell'oggetto della mail scrivere il titolo dell'album: esempio: LAGO REISASSA

e le foto verranno caricate automaticamente

2.a soluzione: se il titolo dell'album non esiste ancora non scrivete niente nell'oggetto e verranno inserite automaticamente in una cartella provvisoria non visibile al pubblico...
sarà mia premura renderle visibili al pubblico con relativo titolo, prego solo di darmi comunicazione via mail dell'avvenuto invio foto...
Spero di essere stato chiaro nella spiegazione...
Mula

domenica 30 maggio 2010

Cima di Crosa – domenica 30 maggio 2010

Dove si và domenica? La risposta è un messaggio di Forrest: “ritrovo ore 7.30 piazza della Stazione a Saluzzo, forse si va in montagna…”

Detto fatto. Ci troviamo puntuali all’appuntamento… arrivo per ultimo… sono già tutti in cerchio a pensare alla meta… il tempo è grigio, carico di nuvole minacciose…

Alcune proposte: gita breve da 300m o gitone di mille metri o ricerca di un posto vicino ad una piola per ripiegare in caso di pioggia.

Mmmm… un attimo per pensare e si decide per la gitona proposta da Bartolo… “Cima di Crosa” con partenza dalle Meire Giramene (1610m) sopra Becetto…

Breve tappa al segnavia per il caffé… arriviamo alle Meire, il parcheggio è tutto nostro… calziamo gli scarponi e iniziamo pian piano per il sentiero che sale su nel rado bosco di larici… incontriamo la strada bianca… il caldo comincia a farsi sentire… breve pausa per alleggerirci di abiti… le chiacchiere non mancano… la salita non è difficile… le pause sono frequenti per concentrarci sugli argomenti…

Penso… “di questo passo non percorriamo i mille metri per arrivare in punta”… Bartolo rassicura tutti… “non preoccupiamoci… pian piano arriveremo alla meta”.

Presto i larici lasciano il posto ad un lenzuolo coloratissimo di Crocus disseminati per il prato… una meraviglia… facciamo fatica a non pestarli…

Una pausa di dieci minuti per sgranocchiare qualcosetta al bivio per il Colle di Cervetto… l’alta valle è ancora macchiata da lingue di neve… ricordo dell’inverno… presto dovremo attraversarne alcune che tagliano il sentiero di salita. Riprendiamo il passo… il sentiero si fa più ripido… dietro l’angolo vediamo sbucare Madonna Alpina… una graziosa cappella dedicata alla Madonna per vegliare sulla valle. Un venticello fresco e a volte fastidioso ci costringe a rivestirci… ancora uno sforzo… gli ultimi duecento metri e arriviamo in punta… l’ultimo tratto per cresta è ripido… camminiamo con attenzione sul manto erboso appena scoperto dalla neve, ma ancora addormentato, passiamo di lato all’ultima neve accumulata dal vento quest’inverno… gli ultimi passi impressi su di essa… e siamo in vetta per abbracciare la croce…

Lo sguardo a 360° sulle vette intorno a noi ci lascia senza fiato, il gioco delle nuvole, con il maculato delle vette e i raggi del sole è spettacolare… un acquerello.

Il vento freddo insiste, ci permette la foto di vetta, e subito riprendiamo la discesa per pranzare a Madonna Alpina dove ci attende Marilena…

Pranziamo con le solite prelibatezze… ma presto dobbiamo scendere per scappare dalle prime gocce di pioggia… per il sentiero ci fermiamo sovente… non appena rispunta il sole su di noi…

Il gioco a rincorrerci con esso dura fino al Pian Gardiole (2000m) dove ci fermiamo per il relax totale… sono appena le due del pomeriggio. Giancarlo non riesce a stare fermo… rispolvera la lezione di orientamento del corso di escursionismo… fa esercizi con la nuovissima bussola… punta le vette con il mirino, riporta il valore sulla cartina… si confronta con noi… mentre il resto del gruppo è intento a schiacciare una breve pennichella.

Alle 16.00 scendiamo verso le macchine… l’ultimo saluto al segnavia davanti alle nostre bevande preferite… e alle ultime risate della giornata… con la mente già a mercoledì 2 giugno.

Beppe

mercoledì 26 maggio 2010

M.te Nebin - domenica 23 maggio 2010 - 2.a uscita corso di escursionismo

La seconda uscita del corso ci porta in Val Maira, nel comune di Elva, a salire con le auto da Stroppo fino al C.lle della Cavallina (1941); la meta di oggi è il Monte Nebin situato sulla dorsale che, dividendo la Valle Maira dalla Val Varaita, parte dal Monte San Bernardo per raggiungere il Pelvo d’Elva.
In 42 (15 allievi) iniziamo la salita poco prima delle 10 , incoraggiati dal tiepido sole di questa capricciosa primavera, purtroppo alcune nuvole vaganti non sono di buon auspicio. Seguendo l’indicazione per il Colle di Sampeyre raggiungiamo, in breve, il costone che prende a salire in direzione nord su dolci pendii su cui iniziano le fioriture primaverili.
Lasciando alla nostra sinistra i tralicci dell’alta tensione, giungiamo in breve ad una baita in pietra (2160) per una breve sosta colazione; il panorama spazia sulle vette del Chersogno (3026) Rocca Marchisa (3072) e Pelvo d’Elva (3064).
Divisi in due gruppi seguiamo le indicazioni sull’Orientamento guidati da Piero e Bartolo, che aiutano gli allievi ad orientare la cartina, usare la bussola, seguire la curve di livello, riconoscere le vette circostanti.
Dalla baita riprendiamo a salire affrontando piccole rampe che portano verso un grande dosso detto “Cugn di Goria” (2384 m) che raggiungiamo alle 11,30, da qui si ha la visuale completa sul vicino Colle di Sampeyre.
Già da quota 2300 stiamo calpestando larghe lingue di neve, così calziamo le ghette ed iniziamo una vaga discesa verso sinistra che ci porta alla Bassa dell’Ajet (2310) per poi salire su di un’aerea “crestina” innevata, che è l’effettivo spartiacque tra le due valli.
Facendo doverosamente attenzione a dove mettiamo i piedi, seguiamo il nosto Luigi (che ci porta sempre in posti spettacolari!) sulla stretta via di salita; possiamo godere del magnifico panorama solo nelle brevi soste, in particolare osserviamo alla nostra sinistra la verde Val Varaita, che percorriamo con lo sguardo da Sampeyre fino alla diga di Castello… di fronte, in alto, il Viso purtroppo abbondantemente coperto di nubi.
Il cielo, che si va scurendo, ci sprona ad aumentare il passo; così nonostante la sempre maggiore difficoltà che ci impone la ripida cresta innevata, superate le ultime rampe, alle 12,40 raggiungiamo la grande croce metallica posta sulla cima. Dopo averla abbracciata, ci complimentiamo vivamente coi giovani allievi che hanno sfidato e vinto questa bella vetta in condizioni difficili, bravi!
Veloce foto ricordo mentre il cielo si fa sempre più scuro, poi via per la ripida discesa… ora affrontata con più fiducia e disinvoltura!
Ed ecco una dolce (?!) piccola grandinata, che ci ricorda la severità dell’ambiente montano e ci spinge ad accelerare il passo, ma tutto in breve (fortunatamente!) finisce, così quando alle 13,30 raggiungiamo la Bassa dell’Ajet e quindi di nuovo saliamo al Cugn di Goria per l’agognato e meritato pranzo, il sereno sta ritornando.
Un pallido sole illumina l’allegra combriccola che scodella sul prato ogni tipo di “ben-di-dio”: panini, frittate, frutta, dolcetti… e poi bevande di ogni tipo e colore!
Alle 14,45 , purtroppo(!), ci tocca riprender la discesa per ritrovare poco sotto alla baita il giovane “Gustin” ed alcuni allievi, aggregati ed istruttori che si erano fermati al Cugn di Guria visto il tempo brutto.
Dopo aver applicato ad alcuni zaini nuove etichette nominali (…al mitico mai-troppo-lodato Gustin… al “traditur” LucaRocco… alle peppie Ester Lu Manu Moni) torniamo alle auto (h.16,40) per poi raggiungere Elva. Qui ci rifocilliamo al Bar e seguiamo Paola che ci illustra i famosi affreschi del pittore fiammingo Hans Clemer, che abbelliscono la Chiesa parrocchiale… un finale culturale degno di questa bella ed impegnativa salita!
Ago


- LA CRESTA DI NEVE -
Quando i tuoi passi ti portan più in alto
sopra una cresta aerea e sospesa
lo sguardo è attento: un passo… un altro…
perché la neve sotto al peso non ceda.
La stessa attenzione e lo stesso stupore
se volgi lo sguardo di là, più lontano…
o guardi negli occhi chi sale con Te
a cercar quassù un mondo più umano.

martedì 18 maggio 2010

Colle della Battagliola – domenica 16 maggio 2010


Cerchiamo un posto privo di neve, al sole, per una bella gita dopo la settimana “umida e freddina” appena passata…

Le rotelle girano e tra le varie proposte scegliamo il colle della battagliola dal vallone di Bellino.

Ritrovo alla porta di valle per svegliarci con un buon caffè e per le info del saggio Franco…

Ripartiamo in auto e parcheggiamo sulla strada di valle, da dove parte la carrareccia che porta al colle…

Ci incamminiamo… ma dopo qualche metro… ricordo che forse è opportuno calzare gli scarponi, invece degli infradito…

Ma dove ho lasciato la testa??? Percorriamo la strada con passo veloce, la pendenza è lieve tanto che ci permette di chiacchierare… costeggiamo il fianco della montagna… oltrepassiamo i canali ancora colmi di neve, caduta con le slavine primaverili…

La natura però ormai si è svegliata dal lungo letargo… le primule gialle, i crocus bianchi e viola “pusca” macchiano il verde della montagna, i larici, con i loro ciuffetti verde chiaro, sono puntinati da bottoni rossi… a fine estate diventeranno pigne.

All’incrocio con il sentiero che sale dalla borgata Chiesa di Bellino ci fermiamo per uno spuntino. Il cartello indica che ci vuole ancora un’ora per raggiungere il colle…

Riprendiamo la salita sempre su strada… quando avvistiamo in lontananza nei prati sovrastanti un branco di caprioli… sono bellissimi, atletici, si radunano uno vicino all’altro per proteggersi dal “nemico” che questa volta è solo attrezzato con binocoli e macchine fotografiche.

Ancora un centinaio di metri e ci siamo… percorriamo il bordo della strada ancora colma di neve… presto arriviamo al bivio che da una parte conduce al colle della battagliola, dall’altra alla lapide presso la Punta Cavallo… http://www.vallidicuneo.net/La%20Battagliola.htm

Giungiamo in vetta (2289m)… in lontananza, un po’ offuscata si intravede la pianura, le montagne circostanti sono ancora imbiancate, il Pelvo, la Marchisa, il Chersogno, il Faraut… sembrano addormentati sotto la coltre di neve… alle spalle l’imponenza, la maestosità del Re di Pietra, domina su tutti.

Sono le 11.30… non contenti scendiamo verso il colle della Battagliola, per raggiungere la punta omonima… in fila indiana cercando quelle strisce di prato già privo di neve, saliamo fino al Paso del Ciat (2380m)… inutile proseguire sulla neve che anche se trasformata cede sotto il peso dei nostri passi…

Fermiamo il tempo nelle nostre menti e nelle macchine fotografiche… Monica, in posa, sembra tenere per un filo immaginario il Monviso… Ah! “Il potere delle donne”

Riconquistiamo Punta Cavallo per il pranzo… il monumento con la Madonnina è propizio per apparecchiare la tavola…

Il tempo gioca brutti scherzi… le nuvole raffreddano il sole, le ombre oscurano la punta… decidiamo di scendere nei pressi di una baita per raccogliere ancora un po’ di sole e godere dei silenzi e della serenità che solo la montagna può regalare…

Qualche gocciolina sui nostri visi… attira l’attenzione… dobbiamo scendere presto evitando la pioggia…

Seguiamo la strada… riprendono le chiacchiere… anche se in realtà non si sono mai spente… brevi pause per rompere il percorso un po’ noioso dell’ultimo tratto di strada…

Finalmente alle auto… ci cambiamo in fretta… e ci spostiamo alla Porta di Valle per un caffè… concludiamo come al solito con le osservazioni e le ultime risate della giornata prima di salutarci…

Rinnoviamo l’appuntamento per giovedì alla seconda lezione del corso… impareremo ad orientarci grazie alla saggezza di Pedro e Forrest...

Mula…


mercoledì 12 maggio 2010

Alpe di Rittana – domenica 9 maggio 2010 – 1.a uscita corso di escursionismo.

Alpe di Rittana – domenica 9 maggio 2010 – 1.a uscita corso di escursionismo.

L’avventura inizia giovedì sera con la prima serata del 15° corso escursionismo base…
Qualche “chissà” passa per la testa mentre salgo le scale per arrivare in sede…
chissà se gli allievi saranno numerosi,
chissà se siamo stati bravi nelle presentazioni, convincenti…
chissà se …
in un attimo la sala è gremita di persone… alcune un po’ spaesate, altre già a proprio agio… qualche sguardo timido… le prime presentazioni… i primi sorrisi…
intanto Monica è già indaffarata ad iscrivere i 22 partecipanti… sono le 21.15 quando iniziamo la prima lezione… uao!!! Quanta gente, UAO!!! La sfera femminile predomina su noi maschietti… mmm come faremo a tenerle a bada?
Un breve mio saluto e ringraziamento per la numerosa partecipazione in qualità di direttore della scuola… ed iniziamo subito con la prima lezione di Manu… che con un po’ di “magun” ci insegna cosa indossare e cosa portare nello zaino da montagna.
L’ABC delle camminate invece è spiegato molto bene da Dona… tempistiche, dislivelli, marcia a plotone, in fila indiana, gli ostacoli, i pericoli, ecc…
Il tempo vola e ci diamo l’appuntamento per le 7.45 di domenica…
Arriviamo tutti puntuali … faccio l’appello per iniziare a memorizzare i volti ed i nomi… si parte!!
La prima tappa è a Gaiola all’incrocio sulla statale del colle della Maddalena, per Rittana, dove abbiamo il tempo per un caffè e pipì…
Proseguiamo raggiungendo Chiot Rosa, parcheggiamo nei pressi di un parco attrezzato per pic-nic, un monumento ricorda i primi partigiani cuneesi che, fuggendo dai nazisti, trovavano rifugio alla Borgata Paraloup, grazioso gruppetto di baite in cima alla valle.
Calziamo gli scarponi e ci dividiamo in due gruppi da venti persone, saremo più snelli nel procedere e spiegare bene l’abc della camminata su sentiero… Bartolo, Carlo, Luigi e Marina ci precedono per indicarci la giusta via…
Presto abbandoniamo la strada asfaltata per il sentiero che sale alternando dolci pendii a ripide salite, passando in un bosco di betulle… i segni bianco-rossi sugli alberi tranquillizzano il gruppo… siamo sul sentiero giusto…
Breve pausa al colle “La Francila” (1430m) per spiegare la lezione e sgranocchiare una barretta, si riprende il cammino seguendo il sentiero di sinistra, meno ripido… il tempo fa brutti scherzi… è un dipinto un po’ bizzarro, le sfumature dei colori vanno dal bianco al grigio scuro… le nuvole basse coprono la pianura e velano il nostro percorso… sembra di essere sospesi tra cielo e terra in una porzione di terra verdeggiante…
Un po’ più in là si intravede il colle, il primo gruppo, quasi in cima, con in testa Pedro disegna sul versante erboso una linea variopinta di colori…
Presto arriviamo anche noi nei pressi della “Croce di Rocca Stella” (1630m)…
Il vento diventato gelido sale dalla Valle Stura trasportando le nubi basse, che sfrecciando tra di noi disegnano strisciate bianche, per dissolversi in Val Grana…
ci chiudiamo in cerchio presso la croce per proteggerci come i pulcini… dobbiamo però fare un ultimo sforzo per raggiungere la vetta… seguiamo a sinistra lo spartiacque tra le due valli segnato da una lingua di neve… vecchio residuo di una cornice creata dal vento, ancora due cunette e ci siamo… in vetta!!!
Arriva anche il mitico Gustin… che lamentandosi un po’ per i primi acciacchi dell’età (83 anni compiuti) diceva ripetutamente che sarebbe ritornato indietro dopo una breve camminata… invece!!!
Le foto di rito vicino al famoso personaggio… ma facciamo presto perché in un attimo siamo avvolti dalla nebbia… scompaiono anche le brevi finestre panoramiche sulle montagne imbiancate in lontananza…
Svelti riprendiamo il sentiero del ritorno per cercare un posto al riparo dal vento per pranzare. Sostiamo ai piedi del colle vicino ad un boschetto di betulle… l’aria è calma, ma il cielo è carico al limite… tanto che qualche goccia qua e là riesce a fuggire dalle nubi…
Sarebbe bello poter stare distesi sul prato ad osservare le nuvole che si rincorrono , ma presto decidiamo di scendere… le previsioni di ieri sera annunciavano pioggia nel pomeriggio…
Arriviamo appena in tempo alle macchine per evitare la pioggerellina fitta fitta che inizia a scendere silenziosa…
Ci cambiamo in fretta con indumenti asciutti e scendiamo a Rittana presso il circolo Acli per un caffè… e per scambiare le prime impressioni sulla gita appena conclusa…
Ci salutiamo ricordando l’appuntamento della prossima lezione del corso: Orientamento!!!
Mula