lunedì 16 giugno 2008

13° CORSO DI ESCURSIONISMO - Terza uscita: RIFUGIO BERTONE (By Ago)

Oggi, 15 giugno, finalmente la terza uscita (vera!) con la salita in Val D’Aosta originariamente prevista per il 18 maggio. Con “nostri” Ornella e Pino ritentiamo la salita al Rifugio Bertone già annullata per pioggia lo scorso anno. Non è che questa pazza primavera ci riservi il meglio: il cielo è coperto e cade qualche rada goccia di pioggia quando, alle 10, iniziamo la salita partendo da Pian Pinceux (1580). In totale siamo 43, divisi in tre gruppi (uno di aggregati e poi due di allievi ed istruttori) ad iniziare la salita svoltando a destra in direzione sud-est. Dopo aver osservato i resti di una grossa slavina a quota 1610, mentre procediamo su un facile sentiero circondato dal verde, con la fantasia cerchiamo di intuire, di fronte a noi, le mitiche vette del gruppo del Bianco che purtroppo oggi son coperte dalle nubi. I disciplinati allievi conducono il passo in salita, facendo solo brevi soste per seguire le veloci spiegazioni degli istruttori. Alle 11,30 raggiungiamo quota 1900 dove, nei pressi delle grange Leucher, inizia una rada nevicata. Strana, ma bella sensazione: sullo sfondo verde brillante di prati, larici e pini, i leggeri e candidi fiocchi ci vengono incontro e quasi ci accarezzano. Siamo emozionati: non sappiamo se il brivido che ci percorre la schiena è dovuto all’inatteso spettacolo o se è perché indossiamo ancora i pantaloncini corti?! Avanziamo comunque veloci percorrendo il sentiero che ora si snoda, mantenendo la quota, tra conifere e prati variamente fioriti. Alle 12.00, spinti dal fresco venticello e dai soliti fiocchi di neve, raggiungiamo una tavola orientativa appena sopra la località Le Prè de la Saxe (2043). Certo con il tempo bello il panorama da quassù deve essere bellissimo… quindi: dobbiamo tornarci! Con un rapido balzo in discesa raggiungiamo il Rifugio Bertone(1991) e, alle 12.10, ci accampiamo dal locale più basso che è in ristrutturazione per coprirci e divorare il pranzo. La pausa caffè nel calduccio del rifugio è stata alquanto gradita, tanto che, usciti dal medesimo, i più abili in orientamento invece di scendere… salgono verso la piccola cappella sovrastante (hops!). Non piove più ed alle 13,20, dopo la foto di rito, si ridiscende in direzione de La Saxe seguendo ripidi tornanti in un fitto bosco di abeti e larici. Durante la discesa, Ornella ci spiega come fare per riconoscere la conifere contando i lori aghi: 1+2 = ALP(Abete,Larice,Pino) …capito niente?! Spiegazione: Abete=1ago, Larice=molti aghi, Pino=2aghi, bello(!) se ho capito io… potete farcela anche voi! Scattate alcune foto al monumento di pietra del Battaglione Alpini Aosta che recita «CH’A COUSTA LON CH’A COUSTA VIVA LA VAL D’AOSTA» (quota 1560), scendiamo veloci e prima di raggiungere il pullman a La Saxe ci fermiamo a misurare l’azimut del monte Chetif che si erge di fronte a noi (a me ricorda un po’ la Provenzale, non vi dico cosa ho sentito da Ieio!).
Sulla via del ritorno non poteva mancare la generosa marenda-sinoira che ha riscosso l’immancabile successo, misurabile sia dagli entusiastici commenti, che dal fragoroso rumore delle mandibole!
Grazie ancora ad Ornella e Pino, e naturalmente a tutti i valorosi che, sfidando il brutto tempo, si son ben meritati questa notevole gita!
P.S. Dimenticavo, durante la discesa i nostri appassionati botanici ci hanno fatti partecipi del nome scientifico di alcuni fiorellini…


- Trottolino Odoroso (vattene amore…) -
Tra un fiocco di neve e uno «slavinone»
si cerca invano l’ispirazione,
e di cose belle ce ne sono tante
i monti, i prati, i fiori, le piante...
Infine scendendo dal Rifugio Bertone
finalmente arriva l’ispirazione
grazie al fiorellino colorato di rosa
che risponde al nome «Zanzarina Odorosa».
Il tempo umido e molto bagnato
fa sì che Tu sia già tutto sudato,
ma attento a non «odorare» di più
e che poi la morosa… non ti dia il «blù»!

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