mercoledì 13 febbraio 2008

Con le “Ciastre” al Colle di Roburent - domenica 10 febbraio 2008

Appena sperato il colle della Maddalena, parcheggiamo le auto e ci prepariamo alla salita verso il Colle di Roburent.
Il tempo è bello e discretamente fresco (l’auto segnava -6 °C) , ma al sole si sta bene.
Iniziamo la salita alle 9,00 da quota 1950 su un’abbondante neve bella e compatta, salendo in direzione nord-est rincuorati dal sole che si fa sempre più caldo.
Improvvisamente alle 10,00 a quota 2180 entriamo in una zona d’ombra: in pochi passi passiamo da una temperatura di +5° a –10° !
Ma niente paura, prima di congelarci affrettiamo il passo ed alle 10,25 ritorniamo a goderci il caldo abbraccio del sole a quota 2300.
Purtroppo la parte “ombrosa” e gelata della salita ha fatto una piccola vittima: l’unghia del pollice di Carlo che ha avuto la peggio in uno scontro con la neve ghiacciata! Meno male che il nostro eroe la ha subito risistemata col nastro adesivo… che forza!
Proseguiamo sul pendio, che ora si fa meno ripido, svoltando verso sud-ovest in direzione del Colle di Roburent, siamo circondati da una fantastica corona di cime, che va dall’imponente Oronaye, al Monte della Signora al Bec du Lievr… ed il cielo sta diventando sempre più blu!
Alle 11,20, a quota 2440, percorriamo un pittoresco passaggio tra due mega-pietroni, poi alle 12,00 raggiungiamo, in largo anticipo sulla tabella di marcia, il Colle di Roburent a quota 2496.
Sotto di noi scorgiamo il lago Superiore di Roburent interamente coperto di neve, di fronte una corona di cime tra cui spicca il monte Scaletta!
Innumerevoli scie di aerei disegnano rette nel cielo, intanto noi ci godiamo il pranzo… avendo cura di vestirci bene perché quassù sul colle c’è un venticello niente male!
Il nostro Bartolo (…uomo d’esperienza che sa vedere lontano!) ci fa osservare da vicino l’impronta leggera del Lupo che a noi era sfuggita, certo la sua vita quassù specialmente in inverno non sarà molto facile!
Verso le 13,00 iniziamo la discesa, anche per sottrarci al già citato venticello (!) , seguendo l’itinerario della salita.
Nel percorso incontriamo molti altri escursionisti, italiani e francesi, con le ciastre o con gli sci; tra i tanti citiamo una gentile coppia che saliva ancora alle 13,30 con gli sci e che ci ha guardato inorridita mentre trotterellando zompettavamo giù dal pendio in ordine sparso… riducendo il candido manto ad una scomposta gruviera!
Alle 14,00 pausa “tintarella” a quota 2300, dove per una trentina di minuti ci godiamo il caldo sole circondati e riparati dalle alti vette!
Ritornati allegramente alle auto, ci concediamo la solita pausa ristoratrice a Bersezio commentando la bellissima escursione!

Per questo grande spettacolo ringraziamo la alta valle Stura… e soprattutto i nostri cari amici Bartolo, Carlo, Bruno, Elisa, Ieio, Marisa, Monica, Olga, Silvio e Ago (me!).

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