lunedì 24 agosto 2009

Pagarì – domenica 16 agosto

Un giro di messaggi mentre ascolto beato il concerto di ferragosto a Chianale in mezzo a dieci mila persone circa: “chi mi accompagna fino al Rifugio Pagare???”

Ormai è diventata una meta da ripetere tutti gli anni… sento la necessità di andare a ritrovare quei magnifici posti, il rifugio, fare quattro chiacchiere con Aladar, il gestore…

Partiamo in sette, pausa a Valdieri per la colazione dove arriviamo prestissimo…

Iniziamo la camminata alle 7.10, consapevoli che il sentiero è piuttosto lungo… facciamo pause regolari a distanza di un’ora l’una dall’altra, il tempo ci accompagna, fresco e assolato.

L’idea di mangiare la deliziosa polenta di “pignulat” preparata dalle sapienti mani di Aladar, in collaborazione della cognata, ma soprattutto gustare la birra più alta d’Europa, sono stimoli che fanno salire senza risentire della fatica e del fiato corto…

Sì, Aladar è anche mastro birraio, produce la sua birra nel rifugio a 2650m di altezza… buonissima, rinfrescante, rigenerante, soprattutto dopo 1450m di dislivello e poco meno di cinque ore di salita…

Arriviamo al rifugio alle 11.45 giusto in tempo per ordinare la polenta e gustare una prima bottiglia di birra come aperitivo.

A tavola!!! La polenta e formaggio è fumante nel piatto… nel silenzio si sentono appena i tintinnii delle posate…

Durante il pranzo si chiacchiera del più e del meno, la cognata si ricorda ancora quando qualche anno fa l’avevamo aiutato a sistemare la centralina di pompaggio acqua e produzione di corrente… Aladar invece ricorda bene il dolore del suo polpastrello quando gli avevo fatto cascare un pietrone sulle dita durante la costruzione di un muretto a secco…

Acqua passata… pensavo che in questo giorni avrei potuto dedicare tempo libero stare lassù con Lui a sbrigare piccoli lavori, ma dubito che mi assuma… provocherei altri danni alla persona…

Cosa c’è di meglio che sdraiarsi sulle pietre montonate nei pressi del rifugio per smaltire il sontuoso pranzo, osservano gli stambecchi curiosi e in cerca di sale…

L’idea viene subito smentita dalle goccioline che iniziano a cadere… Cavoli, dobbiamo scendere prima di prenderla tutta…

Iniziamo la discesa alle14.30, il tempo è clemente fino a metà strada, ma poi una serie di temporali brevi accompagna la nostra discesa veloce fin dalle macchine… dove arriviamo bagnati come pulcini… pazienza!!!

Che dire!!! Nonostante la pioggia, la gita è stata piacevole, ho esaudito il mio desiderio di andare al Pagarì, è stata la prima volta al rifugio per gli altri partecipanti, spero sia stato piacevole anche per loro nonostante la stanchezza accumulata a fine giornata…

Anzi sono certo che sarà anche questa gita archiviata nei cassetti della bella memoria, per il posto, per la compagnia, per la serenità che solo la montagna sa regalare…

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