domenica 14 giugno 2009

14° CORSO DI ESCURSIONISMO - Terza Uscita: M.te Cappel - 7 giugno 2009 (By Ago)

Per la terza uscita siamo nuovamente in Val Maira, iniziamo la salita dalla borgata Vallone (1430) sopra ad Ussolo alle 9,30. Siamo in 38, di cui metà allievi, a salire in direzione nord-ovest su una carrareccia che abbandoniamo quasi subito per seguire il sentiero (GTA) che svolta a sinistra.

Il tempo è bellissimo, nel cielo blu non si vede una nuvola, la temperatura è gradevole mentre osserviamo le innumerevoli variopinte fioriture, forse opera del nostro caro Luigi promotore di questa gita, che è venuto quassù a seminarle durante la ricognizione… (n.b. la notizia non è certa!)

A quota 1550 osserviamo un particolare pilone votivo, che nella costruzione ingloba addirittura un forno; davvero un’interessante esempio di sinergia delle antiche popolazioni, che in questo modo si occupavano contemporaneamente della salute del corpo e di quella dell’anima!

Saliamo circondati da un verde brillante, superiamo un altro pilone votivo a raggiungiamo la grangia Passo (1707), sull’altro versante intravediamo il famigliare vallone dell’Unerzio che molti di noi hanno già percorso innumerevoli volte in tutte le stagioni…

Dopo una breve pausa riprendiamo ancora sulla carrareccia, costeggiamo le grangie Chioligera (1766) alle 10,30, per poi affrontare un impegnativo “guado di ruscello su tronco scivoloso” a quota 1830… tutto perfetto: nemmeno Ieio è caduto a mollo!

Dopo una breve pausa a quota 1900 (ore 11) riprendiamo a salire tra radi boschetti di larici e fioriture sempre più incredibili (…mitico Luigi!), per raggiungere alle 11,15 un magnifico colletto a quota 2040 che ci proietterà verso la cima!

Ed ecco la sorpresa: appena scollinati una gentile brezza (si fa per dire…vento forte!) ci accoglie e ci costringe ad indossare vestiti pesanti per non gelare… ma niente paura, in un attimo saliamo a sinistra sullo sperone roccioso che domina la valle, da dove ci godiamo una vista bellissima!

Riscesi al “colletto ventoso”, alle 11,50 saliamo a destra verso la vetta… il vento aumenta, ma i nostri prodi raggiungono velocemente quota 2350 alle 12,40, oggi veramente una bella salita: 1000 metri di dislivello in circa tre ore comprese pause, foto, ecc…!

Davanti a noi le cime imbiancate della Marchisa e del Chersogno sono veramente a portata di mano, magnifico paesaggio mentre il cielo comincia a punteggiarsi di vaghe nuvole bianche…

A causa del troppo vento, per il pranzo riscendiamo a quota 2200, qui ci sistemiamo a semicerchio sotto ad una bella “crestina” e con le spalle alla roccia ci godiamo il bel panorama mentre sbocconcelliamo, si fa per dire, il lauto pranzo… appena(?!) innaffiato da un po’ di “vinello” ed affini (passito, nocino, genepì…)

A malincuore alle 14,30 dobbiamo ridiscendere, il vento è ancora forte, anche se c’è qualcuno che sembra non sentirlo (sarà il cibo o la bevanda?!) e ridiscende in tenuta estiva per portarsi avanti col lavoro… che tanto giù in basso fa caldo!

Ripassato il colletto, al guado di quota 1830 l’acqua è ancora aumentata, così Bartolo, Luigi e gli AE attrezzano una corda fissa che gli allievi percorrono sicuri ed entusiasti dopo che il nostro direttore, Beppe, ha spiegato loro come procedere.

Dopo esserci brevemente riposati nei pressi delle grange Chioligera (ore15,40) scendiamo a quota 1600 e nel sottobosco gli AE attrezzano una sosta con corde, fettucce, ecc., per simulare a scopo didattico il recupero di un ferito scivolato dal sentiero. Gli allievi seguono interessati ed attenti le spiegazioni tecniche di Piero, Beppe, Bartolo, Angelo e Luigi… intanto viene eseguita con successo la manovra! Riprendiamo a scendere ed alle 17 siamo alle auto.

Davvero una bella gita: oltre 1000 metri di dislivello e circa 13 chilometri di distanza percorsa… anche oggi ci siamo ben meritata la pausa ristoratrice al bar!

- La Cresta e il Vento -

In borgata Vallone a cuor contento

si sale col sole e senza vento

ma è solo per poco e giunti al colletto

è la furia di Eolo a farci dispetto!

Così per trovar un po’ di respiro

sotto una cresta si trova riparo

ma riparo da cosa(?!) se è così bello

sfidare la brezza… grazie a un po’ di vinello!

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