martedì 1 novembre 2011

GRANGE USSIERA - domenica 30 ottobre 2011

Beppe l’aveva auspicato scrivendo la cronaca di domenica scorsa: “Chissà che domenica prossima si cammini già sulla neve…”



Io, sinceramente, ci credevo molto poco, ma, martedì scorso, il signor inverno, algido e prepotente, si era dato parecchio da fare e, quando le cime erano tornate visibili, l’innevamento aveva raggiunto quote decisamente basse.


Si poteva cominciare a sperare…


Venerdì sera si è pianificata ulteriormente la gita e l’attenzione si è focalizzata sul Vallone di Unerzio che ci avrebbe forse permesso di indossare le ciastre e pestar neve.


Le previsioni meteo, anche questa domenica, hanno regalato un cielo azzurrissimo e temperature alquanto gradevoli, difficili da immaginare per chi non era in montagna .


Con un indice di parole-chiave cercherò di sintetizzare questa bella esperienza trascorsa oggi, come sempre, in ottima compagnia.


VENTI: è il numero dei componenti dell’allegra brigata che, nonostante il ritorno all’ora solare, si ritrova “puntuale” per la prima colazione a Dronero.


NEVE: è la parola tanto desiderata e si concretizza all’altezza di Ponte Marmora, aumentando di spessore chilometro dopo chilometro.


CIASTRE: sono quelle che infiliamo, seppur con qualche indugio, poco oltre Chiavetta, da dove partiamo.


RIFUGIO UNERZIO: angolo di paradiso, abbandonato tre domeniche or sono, dopo aver banchettato in allegria e che oggi ci accoglie in veste invernale e ci consente di sostare brevemente per poterci dissetare.


LARICETO: bosco dorato verso il quale puntiamo, percorrendo un tratto un po’ faticoso, ma decisamente suggestivo. Sotto diciannove paia di ciastre e sotto gli scarponi di Maurizio (“integralista”, oggi no ciaspole!)… un manto di neve candida ricoperta da un sottile strato di foglie aghiformi che il larice perde in inverno per poter avere maggior resistenza nei confronti del freddo (qualche esperto di flora alpina puntualizza che si tratta della specie detta “larice peloso”: fonte attendibile??)


SOLEGLIO BUE: è il colle che ci proponiamo come meta, quando l’entusiasmo raggiunge livelli “pericolosi” e ci fa esclamare che, su una scala da 1 a 10, la voglia di ciaspolare fin lassù è pari a 10!


GRANGE USSIERA: è la meta reale, concreta e sognata, quando, all’uscita dal lariceto, dopo aver pestato neve “marcia” e cercato di scansare massi, cortecce, tronchi d’albero, rami e rametti vari, chiediamo imploranti a Beppe, che oggi tiene un passo “infernale”, di “ruotare” di qualche grado e di puntare verso valle.


PRANZO: momento tanto desiderato (qualcuno oggi sente particolarmente brontolare lo stomaco perché le 12,30 sarebbero già le 13,30), pace dei sensi, ristoro, delizia per il palato, varietà di sapori, trionfo di dolci e di cioccolato in forme varie…

PIGNA: la sottolineatura e la dimensione del carattere sono volute e necessarie per mettere in evidenza la parola che, più di tutte, merita un posto d’onore in questa giornata.


A farne le spese Maurizio e coloro che, invano, hanno tentato di condividere la “copertina”, sognando un tranquillo riposo post-banchetto.


Gli sguardi d’intesa di chi, in mattinata ha “subito” soprusi vari ed è stato costretto a rialzarsi più volte dalla neve, perché spinto e ancora spinto, si manifestano già durante il pranzo.


Poi, io, Monica e Maria decidiamo di passare alla vera parte operativa, pianificata in modo scrupoloso: unico obiettivo… MauriManolesta.


Fase uno: lancio di pigne, prima mirato, poi anche “a pioggia”.


Fase due: mentre il “soggetto” viene distratto, si provvede a riempire di pigne gli scarponi del malcapitato che, secondo i calcoli, non potrà mai raggiungerci sulla neve.


Fase tre: gran finale, con bombardamento di palle di neve (a farne le spese anche Mario, Lu e Manu…, ai quali chiediamo Scusa, con la “esse” maiuscola).


Nonostante la neve ed i piedi scalzi, l’impeto rabbioso fa sì che il “soggetto” riesca comunque a vendicarsi in parte, scaraventandoci nella neve e ricoprendoci senza pietà! Anche la discesa non sarà cosa facile per noi tre “povere fanciulle indifese”, senza più amici. Si sente anche mormorare… “Se la sono cercata, chi la fa… l’aspetti!”


FOTO: sono quelle che si guarderanno in settimana sbirciando sul sito e che, come sempre, permetteranno di fissare in modo indelebile i ricordi di questa spensierata, scherzosa e piacevole giornata.


Alla prossima…


LA MAESTRA A QUADRETTI

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