venerdì 7 novembre 2008

Rubrica storica:“AHH… M’ARCORD!” n.5 - (L’abitudine di commentare le gite viene da lontano… By Ago)

Dal 6° Corso di Escursionismo, 3ª uscita, M.te Tibert (2647), 27 maggio 2001
Alle 9,00 iniziamo l'escursione che, partendo da Castelmagno a quota 1761, ci poterà in vetta al monte Tibert. Il tempo è splendido, ci dividiamo in due gruppi ed iniziamo la salita lasciandoci alle spalle il famoso santuario. Durante l'uscita ci proponiamo di approfondite la conoscenza della flora montana, e di esercitarci con l'orientamento utilizzando bussola e cartina.
Dopo un'ora di cammino ci fermiamo nei pressi di una baita, noi subito approfittiamo per rinfrancarci con un gustoso spuntino, intanto Eliana ci racconta delle fatiche con cui la flora riesce a colonizzare anche queste anguste terre. Una particolare citazione va alla "Saxifraga Florulenta"che fiorisce e quindi muore una sola volta ogni trent'anni(!)… tempi così lunghi sono veramente troppo anche per gente paziente come noi amanti della montagna!
Giunti in prossimità del colle Sibolet (2532 ), svoltiamo a destra e proseguiamo verso la cima che raggiungiamo felicemente poco dopo le 12,00.
Per maggiormente evidenziare agli allievi le difficoltà che si possono incontrare in una prima uscita stagionale (n.b. dopo li «letargo» invernale!), il sottoscritto si esibisce in un esemplare attacco di crampi, subito risolto dall'intervento del Dr. Crotto e dagli infusi di Pier Bartolo… in pratica massaggi e saccarosio a volontà!
In cima si pranza; quindi allievi ed istruttori si cimentano in una esercitazione pratica di orientamento con cartina, bussola e altimetro. Intanto uno sparuto gruppetto defilato su uno spuntone roccioso, ispirandosi dalla nostra più antica tradizione canora che è gioiosamente incarnata dal mitico Agostino Gazzera , si cimenta in un mini-coro di montagna per il piacere (forse?!) di tutti i compagni di gita… tant'è che parecchi si addormentano e, di conseguenza, si ustionano orribilmente al sole!
Se salire in montagna non è uno scherzo(!) anche scendere non è banale se, come noi, in discesa si prende la direttrice più ripida ed in poco più di un'ora si divora la cospicua quota (oltre 800 m!) guadagnata faticosamente il mattino.
Il tempo è sempre splendido, il gruppo ormai «rosso rubino» ritorna allegramente alla base non prima di una pausa ristoratrice al bar, per reintegrare i tanti liquidi persi in questa luccicante giornata!
…dedicata al nostro caro “Gustin”Gazzera…
- CORO "IN" MONTAGNA -
Cos'è, che si sente sù in montagna?!
Chi è… che quassù si lagna?!
Sarà, ma non era mai successo,
di cantar appollaiati sopra un sasso.
Lo so che noi non siamo specialisti
e non vogliam cantar canzoni tristi
ma certo non ci si poteva rifiutare
se era l'Agostino(Gazzera) a farci cantare!
Di noi, Lui è la lunga memoria
sempre ti sa raccontare 'na storia
che ti porta in altri luoghi e tempi
certo più duri, forse più sorridenti...
E' l'allegria che non gli manca mai
che ti contagia anche se non sai
se è per il fascino del suo bel barbone
o perché, improvviso(!), in mano ha un “pintone"!

Nessun commento: