lunedì 7 aprile 2008

Monte Faraut con le Ciastre


Gitona...
l'idea frullava nel cervellino di Monica da parecchio tempo...
già dalla prima nevicata di quest’anno, voleva andare sul Faraut con le racchette...
ma Bartolo, come dice Ago è "uno che la sa lunga", è riuscito a frenarla fino a venerdì dicendo che era una gita da fare a fine stagione con neve sicura...
Così che venerdì in sede abbiamo combinato per questa domenica...
Certi che se fosse andata da sola, si sarebbe persa sicuramente... :o), siamo “stati costretti” ad accompagnarla.
Squadrone di appoggio (Bartolo, Flavio, Giusy, Davide, Silvio, Ieio ed io "Mula") e Monica, domenica ci troviamo di buon ora e alle 8.00 iniziavamo la grande impresa...
1200m di dislivello, da S.Anna di Bellino fino alla croce del Monte Faraut.
Il vento gelido ci ha accompagna per tutta la gita... il primo tratto di salita si snoda su stradina fino al Pian Ceiol, dove iniziava la neve. Nei pressi delle Barricate, dopo aver calzato i ramponi, con estrema cautela le attraversiamo. Giunti alla baita che si incontra sul tragitto, siamo costretti ad abbandonare Ieio (uomo nato stanco), che vedendo il restante percorso di salita commenta "ma mi i la fass pa a rivè fina en punta"; si arrende e decide di fare il guardiano della baita fino al nostro ritorno...
Sulla traccia degli scialpinisti percorriamo l'ampio vallone che ci porta al ripido versante del Faraut, da qui con passo regolare raggiungiamo il colle.
Il forte vento tenta di spazzarci via (per qualcuno sarebbero state necessarie "el pere en sacocia").
A mezzogiorno in punto, dopo quattro ore di salita siamo ai piedi della croce per le foto di rito.
Iniziamo subito la discesa per ripararci dal ventaccio e raggiungiamo Ieio appollaiato sulla panchina a godersi il sole...(i suoi commenti: "so en pò stanc"). Flavio con le sue battute pronte invece commenta agli amici incontrati alla baita "a le pà nost, l'uma adutalu".
Spuntino e dessert con la deliziosa torta di Giusy... ore 14.00 dalle macchine.
Al Rifugio Melezè, mentre riposiamo le nostre stanche membra, siamo alquanto “sagrinà” perché Monica sta già pensando alla gita del prossimo anno…
Ai ai…

Mula

1 commento:

Barbara ha detto...

davvero una bella gita, ma anche io appartengo alla specie "nati pigri"