venerdì 30 dicembre 2011
Pian Traversagn - Lunedì 26 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Bosco dell'Alevè - Domenica 18 dicembre 2011
mercoledì 28 dicembre 2011
Notturna a Punta Ostanetta - Sabato 10 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
Sentiero Lanzetti - Domenica 4 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
Quattro passi al Rifugio Jerwis. domenica 27-11-2011
in questo periodo di transizione tra l’autunno e l’inverno , dove la neve stenta ad arrivare e quella poca caduta colora di bianco le “terre alte”, diventa difficile scegliere belle escursioni…
Dopo varie proposte scegliamo la più rilassante… una tranquilla camminata fino al rifugio Willy Jerwis in Val Pellice… per degustare l’ottima polenta.
Ritrovo consueto alle otto alla stazione dei treni… noi da carmagnola, capeggiati da Gian partiamo di buon ora… così che quando arriviamo a Cavour nuovo punto di incontro, i saluzzesi devono ancora partire… forse Gian era “sagrinà” di arrivare all’appuntamento in ritardo…
Ripartiamo al seguito della collonna saluzzese per sostare a Luserna per il caffè… in un battibaleno sconvolgiamo la tranquilla domenica di paese… piombiamo in 24 persone all’interno di un bar sulla piazza. La barista indaffarata nel servire caffè e cappuccini ci confessa che il suo lavoro reale è un altro… sostituisce la figlia in maternità… usciamo dal bar con il sospiro della barista e riprendiamo il tragitto fino al parcheggio di Villanova.
Oggi il capobranco e Maicol… si è occupato di prenotare dato che conosce bene il gestore, adesso è capofila e dispensa informazioni sul posto agli amici che camminano vicino a lui… breve sosta alla cascata ancora scrosciante d’acqua… piu in là nellìinverno, quando il gelo fermerà le gocce modellandole formando una bellissima e sinuosa cascata di ghiaccio, il nostro mitico Gustin si prodigherà per l’ennesima volta nel salirla con piccozza e ramponi. Ogni tanto nelle serate del mercoledì sera in sede al Cai racconta le sue avventura sulle cascate in Val Pellice…
Una famigliola ci accompagna durante il viaggio… il bimbetto è incuriosito vedendo il gruppo di “ragazzacci” chiacchierare e ridere animatamente.
Arriviamo al rifugio verso le 11.30… godiamo del sole caldo sul terrazzo che guarda verso la Conca del Pra e il Monviso… alcuni di noi non riescono a restare fermi, aspettando le 12.30 fa quattro passi sulla stradina che si perde nei prati antistanti il rifugio.
venerdì 25 novembre 2011
Notturna con le ciastre
Carissimi... siamo giunti alla fine dell'anno, con l'ultimo impegno sociale...
La collaudatissima notturna di fine anno con cena in rifugio per scambiarci gli auguri per un nuovo anno pieno di gioia...
andremo in Valle Po a fare quattro passi verso Punta Ostanetta e cenare nel nuovo agriturismo "A Nostro Mizoun"
Ritrovi:
ore 16.00: Piazzale Stazione dei trenia Saluzzo
ore 16.30: Bar "da Natale" a Paesana
ore 20.30 Agriturismo "A Nostro Mizoun" Borgata Durandin, 39 - Ostana
Prenotazione obbligatoria Entro e Non Oltre Domenica 4 dicembre sia per l'escursione che per la cena
Monica 3407261991
Beppe 3479166234
escursionismocaimonviso@gmail.com
giovedì 24 novembre 2011
Rifugio Livio Bianco - 20 novembre 2011
Diciassette volenterosi escursionisti
Ormai “gruppo collaudato”, son partiti una domenica
Mattina
E… sicuri del fatto che la poca
Neve presente in quota non avrebbe richiesto l’uso delle ciastre,
Incuranti del freddo pungente, han
Caricato “armi e bagagli” sulle
Automobili, percorrendo
20X
Nove… le nostre lunghe
Ombre si son messe in movimento risalendo di buon passo il
Vallone della Meris.
È ormai coperto da un
Manto nevoso il
Bel Gias del Prato che, in primavera, ci
Regala il suo tappeto di
Erba e crochi.
Ghiaccio vivo ed insidioso
Invoglia “Mauri-bambino” ad usare i
Tornanti come scivoli
Al luna park.
Arriveremo presto alla meta, prima che giunga
L’ora del mezzodì?
Rifugio Dante Livio Bianco… eccoti qui!
Immacolato è il panorama,
Fino alla cima del Monte Matto.
Un
Gran da fare ci diamo tutti per
Iniziare il lauto pasto…
Ognuno armeggia nel proprio zaino…
Leccornie varie son consumate e
Il grande gelo viene temprato grazie al
Vinello sorseggiato.
I nostri sguardi sono puntati sulla “micchetta” di Paola-fisio
Oh… Che bonta! Ma tutti si chiedono se a finirla ce la farà!
Bene… è tempo di ripartire…
Intirizziti scendiamo ormai spediti.
Ancora attimi di silenzio e pace
Nessun rumore… solo un
Camoscio ci osserva dall’alto e forse, forse… si chiederà…
Oggi ho compagnia… Domani, chissà?
La Maestra a Quadretti
lunedì 21 novembre 2011
Pian del Lupo - Sabato 12 novembre
giovedì 3 novembre 2011
Sabato 12 Novembre è stata organizzata un’escursione notturna al Pian del Lupo (da borgata Agliasco – Paesana) per ammirare il profilo delle nostre amate montagne con il bagliore della luna piena…
Durata dell’escursione: 2h 30 (obbligatoria la pila frontale)
Seguirà una grandiosa cena in compagnia al Rifugio Miravidi da Ernesto per degustare le mitiche “Crescentine” (costo indicativo cena 20€)
Ritrovi:
ore 16.30 stazione dei treni a Saluzzo
ore 20.30 Rifugio Miravidi per la cena
in caso di maltempo sarà annullata l’escursione mentre andremo ugualmente a cenare in allegria.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO E NON OLTRE MERCOLEDI’ 9 SERA
Donatella 3358338056 (dopo le 18.00)
Monica 3407261991 (dopo le 18.00)
escursionismocaimonviso@gmail.com
mercoledì 2 novembre 2011
INCONTRO CON MARCO GALLIANO
A Ottomila metri con lo snowboard
Manaslu Expedition // Settembre 2011
La Snowboard Expedition Asd,
con il patrocinio del comune di Saluzzo,
è lieta di invitarVi alla conferenza stampa/aperitivo
che racconterà le emozioni, le paure, le gioie,
gli aneddoti più belli dell’incredibile spedizione di
Marco Galliano
PRIMA DISCESA MONDIALE CON LO SNOWBOARD
DAL MANASLU (8.163MT)
e
Carlo Alberto Cimenti
PRIMA DISCESA ITALIANA CON GLI SCI
Un incontro che potrebbe regalarVi anche una sorpresa...
L’appuntamento è per
GIOVEDI’ 3 NOVEMBRE
alle ore 18 nelle sale dell’Antico Palazzo Comunale
di Saluzzo (Cn)
CENTRO STORICO - VICINO ALLE EX CARCERI
Saranno presenti il sindaco di Saluzzo, Paolo Allemano,
e il presidente del Cai Monviso, Carlo Gagliardone.
L’incontro sarà seguito da un buffet/aperitivo per i giornalisti invitati.
//contatti e info
www.marcogalliano.it
info@marcogalliano.it
Relazioni esterne:
Veronica Balocco
347 8355575
v.balocco@libero.it
martedì 1 novembre 2011
GRANGE USSIERA - domenica 30 ottobre 2011
Io, sinceramente, ci credevo molto poco, ma, martedì scorso, il signor inverno, algido e prepotente, si era dato parecchio da fare e, quando le cime erano tornate visibili, l’innevamento aveva raggiunto quote decisamente basse.
Si poteva cominciare a sperare…
Venerdì sera si è pianificata ulteriormente la gita e l’attenzione si è focalizzata sul Vallone di Unerzio che ci avrebbe forse permesso di indossare le ciastre e pestar neve.
Le previsioni meteo, anche questa domenica, hanno regalato un cielo azzurrissimo e temperature alquanto gradevoli, difficili da immaginare per chi non era in montagna .
Con un indice di parole-chiave cercherò di sintetizzare questa bella esperienza trascorsa oggi, come sempre, in ottima compagnia.
VENTI: è il numero dei componenti dell’allegra brigata che, nonostante il ritorno all’ora solare, si ritrova “puntuale” per la prima colazione a Dronero.
NEVE: è la parola tanto desiderata e si concretizza all’altezza di Ponte Marmora, aumentando di spessore chilometro dopo chilometro.
CIASTRE: sono quelle che infiliamo, seppur con qualche indugio, poco oltre Chiavetta, da dove partiamo.
RIFUGIO UNERZIO: angolo di paradiso, abbandonato tre domeniche or sono, dopo aver banchettato in allegria e che oggi ci accoglie in veste invernale e ci consente di sostare brevemente per poterci dissetare.
LARICETO: bosco dorato verso il quale puntiamo, percorrendo un tratto un po’ faticoso, ma decisamente suggestivo. Sotto diciannove paia di ciastre e sotto gli scarponi di Maurizio (“integralista”, oggi no ciaspole!)… un manto di neve candida ricoperta da un sottile strato di foglie aghiformi che il larice perde in inverno per poter avere maggior resistenza nei confronti del freddo (qualche esperto di flora alpina puntualizza che si tratta della specie detta “larice peloso”: fonte attendibile??)
SOLEGLIO BUE: è il colle che ci proponiamo come meta, quando l’entusiasmo raggiunge livelli “pericolosi” e ci fa esclamare che, su una scala da 1 a 10, la voglia di ciaspolare fin lassù è pari a 10!
GRANGE USSIERA: è la meta reale, concreta e sognata, quando, all’uscita dal lariceto, dopo aver pestato neve “marcia” e cercato di scansare massi, cortecce, tronchi d’albero, rami e rametti vari, chiediamo imploranti a Beppe, che oggi tiene un passo “infernale”, di “ruotare” di qualche grado e di puntare verso valle.
PRANZO: momento tanto desiderato (qualcuno oggi sente particolarmente brontolare lo stomaco perché le 12,30 sarebbero già le 13,30), pace dei sensi, ristoro, delizia per il palato, varietà di sapori, trionfo di dolci e di cioccolato in forme varie…
PIGNA: la sottolineatura e la dimensione del carattere sono volute e necessarie per mettere in evidenza la parola che, più di tutte, merita un posto d’onore in questa giornata.
A farne le spese Maurizio e coloro che, invano, hanno tentato di condividere la “copertina”, sognando un tranquillo riposo post-banchetto.
Gli sguardi d’intesa di chi, in mattinata ha “subito” soprusi vari ed è stato costretto a rialzarsi più volte dalla neve, perché spinto e ancora spinto, si manifestano già durante il pranzo.
Poi, io, Monica e Maria decidiamo di passare alla vera parte operativa, pianificata in modo scrupoloso: unico obiettivo… MauriManolesta.
Fase uno: lancio di pigne, prima mirato, poi anche “a pioggia”.
Fase due: mentre il “soggetto” viene distratto, si provvede a riempire di pigne gli scarponi del malcapitato che, secondo i calcoli, non potrà mai raggiungerci sulla neve.
Fase tre: gran finale, con bombardamento di palle di neve (a farne le spese anche Mario, Lu e Manu…, ai quali chiediamo Scusa, con la “esse” maiuscola).
Nonostante la neve ed i piedi scalzi, l’impeto rabbioso fa sì che il “soggetto” riesca comunque a vendicarsi in parte, scaraventandoci nella neve e ricoprendoci senza pietà! Anche la discesa non sarà cosa facile per noi tre “povere fanciulle indifese”, senza più amici. Si sente anche mormorare… “Se la sono cercata, chi la fa… l’aspetti!”
FOTO: sono quelle che si guarderanno in settimana sbirciando sul sito e che, come sempre, permetteranno di fissare in modo indelebile i ricordi di questa spensierata, scherzosa e piacevole giornata.
Alla prossima…
LA MAESTRA A QUADRETTI
mercoledì 26 ottobre 2011
Domenica 23 ottobre – Rocca la Meja…
venerdì 21 ottobre 2011
Monte Losetta - domenica 16 ottobre 2011
La salita al Monte Losetta, programmata per domenica 18 settembre e… quel dì sfumata, sepolta sotto strati vorticosi di nuvole pregne di pioggia battente, torna alla nostra attenzione venerdì sera, quando Maurizio estende l’invito al gruppo.
Era ormai celata, quasi dimenticata, accantonata a data remota ed invece, proprio quando non te lo immagini più, ecco che un’inattesa giornata si rivela una sorprendente avventura.
Così, formati ed informati sulle previsioni meteo che promettevano cielo limpido, ma anche temperature “in picchiata” partiamo in quattordici in direzione rotabile del Colle dell’Agnello, località Grange del Rio.
Dopo Sampeyre lo sguardo è rivolto, più che al panorama, al termometro dell’auto che inizia una paurosa discesa verso il basso, fino a rasentare i meno 3,5°.
Così non rimpiango l’idea di aver già indossato i pantaloni invernali, anche se qualcuno meno freddoloso della sottoscritta, giustamente commenta: “ Ma quest’inverno come si vestirà?”
Le critiche aleggiano anche quando infilo un vezzoso berretto di lana, impreziosito da due rose.
Avrei dovuto sapere che l’abbigliamento “tecnico” non si sposa assolutamente con questo innocuo dettaglio femminile. Mah…
Fatto sta che, almeno per la prima mezz’ora, è una bella sensazione tenere la testa al “calduccio”, indossando un copricapo più o meno “adeguato”, dal momento che il vento gelido “taglia la fronte come una lama”.
Poco oltre il pianoro della Grangia Bernard ci concediamo una breve sosta e subito i primi thermos fumanti fanno capolino dagli zaini, mentre thé o caffè vengono sorseggiati con parsimonia al fine di prolungare il più a lungo possibile la benefica sensazione di tepore.
Giungiamo in tarda mattinata verso il fondo del Vallone di Soustra, dove già il sentiero incomincia a restringersi e la pendenza si accentua.
A testa bassa, accecati dal sole che ci sta di fronte, con passo lento e qualche pausa di troppo a causa dei primi malanni di stagione che impediscono una respirazione ottimale, guadagniamo il Passo della Losetta, avvolti da un silenzio irreale.
Una brevissima sosta prima di percorrere gli ultimi 182 metri che ci separano ormai dalla cima.
Alle ore 12,20 circa raggiungiamo la croce di vetta per le foto di rito. Grandiosa è la visuale su tutte le cime che contornano il massiccio del Monviso, sul vallone di Guil, nel parco regionale del Queyras, e su quello di Vallanta.
Per il banchetto di mezzodì decidiamo di ridiscendere al Passo e lì, adocchiato un piccolo fazzoletto erboso, stendiamo le nostre copertine.
Il freddo del mattino è ormai un lontano ricordo, tanto che alcuni osano anche le mezze maniche.
L’allegria prende il sopravvento in questo momento di convivialità e condivisione.
I benefici effetti sull’umore generale sono prodotti anche dalle endorfine alimentate quasi sicuramente dalla corroborante e fumante cioccolata calda che, Maurizio, capo-gita, “tenta” di offrire al resto del gruppo, scuotendo vigorosamente il thermos.
Forse le dosi non sono state propriamente rispettate, forse la “quota elevata” crea scompensi non previsti, fatto sta che, come testimoniano le foto, veniamo deliziati da una specie di “Nutella tiepida” che ben accompagna i biscotti di farina di castagne.
Giudizio da chef: niente male!
E… il “cibo degli dei”, oltre ad appagare l’animo, fa riaffiorare anche remoti ricordi d’infanzia.
Distesi al sole, ascoltiamo, rapiti, la storia di Mauri-bambino e del suo cioccolatino nascosto e dimenticato, un dì d’estate, sotto il cappello che, un tempo, gli copriva la folta chioma.
Subito però la realtà riprende il sopravvento per ricordarci che è tempo di tornare.
Lo facciamo affacciandoci e percorrendo il lungo vallone di Vallanta.
Anche l’omonimo rifugio, oggi, si presenta in un’insolita veste: abbandonato ed “accarezzato” solo dal rumore dell’acqua e dal sibilo del vento.
Procediamo spediti e, verso metà pomeriggio, giungiamo a Castello, per concludere poi la giornata alla Porta di Valle a Brossasco.
Duemilacinquecento metri di dislivello sono quelli che abbiamo percorso tra l’andata ed il ritorno; duemilacinquecento volte sarebbe ancora bello tornare in montagna come oggi, potendo godere di un connubio perfetto tra elementi naturali e sensazioni uniche.
La Maestra a Quadretti
giovedì 20 ottobre 2011
LO SAPEVI CHE? Bastoncini per camminare in montagna, come si usano?
BERGAMO — L’abitudine di usare i bastoncini in montagna si è instaurata da non molti anni, ma ha avuto subito un discreto successo.I bastoncini telescopici, prodotti in materiali molto leggeri ed assolutamente maneggevoli, possono essere utilizzati infatti, sia in salita che in discesa, e sono in grado di alleggerire soprattutto la colonna vertebrale e gli arti inferiori. Ma è bene sapere come utilizzarli, al fine di ricavarne tutti i benefici.
A proposito dell’utilizzo dei bastoncini in montagna nel 2008 la Commissione Medica dell’UIAA ha messo a punto delle linee-guida rivolte a medici, non medici, operatori di trekking e spedizioni alpinistiche. E’ fondamentale infatti, fare un giusto utilizzo di questi supporti tecnici che, nella camminata in montagna, sono n grado di alleggerire la colonna vertebrale e gli arti inferiori.
I bastoncini devono essere regolabili e devono avere manopole che bene si adattino alle mani di chi li porta.Quando si cammina senza un carico non c’è molta differenza tra l’avere uno o due bastoncini, mentre quando si é carichi è molto meglio disporre di due bastoncini. Va ricordato inoltre che quando si va in alta quota o in un ambiente decisamente freddo i bastoncini non devono essere troppo lunghi nella camminata: le mani si devono trovare più basse rispetto ai gomiti, evitando così di creare problemi alla circolazione.
Camminando in discesa i bastoncini sono in grado di assorbire una grande quantità di peso, rendendo più agevole il trasporto dello zaino sulle spalle. Ciò risulta vantaggioso soprattutto per le persone anziane o per i soggetti in soprappeso o con patologie articolari o spinali, o, infine, quando si devono trasportare dei carichi molto pesanti.
L’utilizzo dei bastoncini è utile nel garantire un maggior equilibrio statico al corpo, diminuendo la probabilità di cadute, soprattutto quando si cammina su pendii innevati, su terreni bagnati o umidi, attraversando corsi d’acqua o qualora ci si trovi a camminare con scarsa visibilità a causa della nebbia, della pioggia o della neve. Va sottolineato che l’uso prolungato dei bastoncini può ridurre il senso dell’equilibrio e la capacità di coordinamento dell’individuo, specie su terreni di montagna impervi.
Grazie all’utilizzo dei bastoncini si arriva ad un miglioramento soggettivo della percezione dello sforzo fisico, con una camminata più piacevole, distribuendo il carico di lavoro su gambe e braccia. L’uso dei bastoncini va valutato di volta in volta a seconda delle necessità. Non sempre, infatti, sono necessari: qualora divengano ingombranti, come sui terreni impegnativi come sulle creste o su tratti alpinistici, deve esistere la possibilità di poterli fissare allo zaino.
giovedì 13 ottobre 2011
Domenica 9 ottobre 2011 - Rifugio Unerzio, chiusura acqua
È un segno... le mucche abbandonano i pascoli alti per svernare in pianura… le montagne si dipingono con i colori dell’arcobaleno... dal bianco delle vette al giallo oro dei larici che si preparano a spogliarsi dei loro aghi, ai prati colorati di verde pallido, gli ultimi fischi delle marmotte prima del lungo sonno… e la stagione escursionistica estiva si chiude.
Per noi è un momento di festa… ci troviamo per salutare l’estate e prepararci per la stagione invernale… con il desiderio di respirare il profumo della prima neve… dare sfogo all’attrezzatura per le escursioni invernali.
Alle 7.30 puntuali alla stazione dei treni… alle otto per un caffè al Jack bar di Dronero… per iniziare bene la giornata. Ripartiamo per raggiungere Pratorotondo, dopo aver fatto la spesa… per il pranzo. Arriviamo al rifugio verso le 9.30… il freddo pungente “3°” ci accompagna sin dal mattino presto, le ombre diventano lunghe e il sole fatica a scaldare… i primi raggi lambiscono il rifugio solo verso le 10.30.
Mentre Luigi, Mario, Ieio, Monica ed io restiamo al rifugio per i preparativi del pranzo e le pulizie generali del rifugio… il resto del gruppo va a fare quattro passi sul versante assolato del Vallone Unerzio, fino al Colle Ciarbonet …
Alle 12.30 arrivano alla base, forse attirati del profumo del sugo alle olive, dai salami e dai formaggi appena tagliati, o dal brontolio delle loro pance?
La lunga tavola è già preparata… l’acqua nel pentolone bolle… non ci resta che sederci…
I quadratini di focaccia… le fette di salame, l’antipasto di melanzane di Marisa e Luigi… sono le prelibatezze di inizio pranzo, nel frattempo che la pasta diventi “al dente”.
Ecco che Luigi e Bartolo passano di piatto in piatto per servire la pasta… ottima!!!
Le bottiglie del buon vino punteggiano il tavolone… il vociare, le risate, le chiacchiere si disperdono trasportati dal vento… mentre le ore scorrono veloci.
Il formaggio di alpeggio, la gorgonzola, la toma di Sant’Antonio deliziano il palato della seconda portata…
Un attimo di pausa aspettando il dessert e poi…
Le torte della maestra a quadretti e sì… la nostra maestra non insegna solo a contare ai suoi scolaretti, ma prepara delle torte fantastiche… buonissime… deliziose… oggi assaggiamo la mousse di cioccolato e la torta di mele ricamata dalla trama di cioccolato filante…
MMMMMMM che buone… il silenzio per un attimo la fa da padrone… l’unico suono è MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM… (monosillaba che indica piacere, bontà, ripetuta all’infinito finché il gusto rimane in bocca)...
Mentre gustiamo il caffè e il pusa cafè… attendiamo con ansia Ago intento ad accordare la chitarra… ma… aimè quest’anno non è con noi… è lontano 1900 km per lavoro… il nostro pensiero è per lui e sicuramente il suo pensiero per un attimo si ferma sui nostri sorrisi, sui nostri volti… sul faccione di Ieio… che con aria assopita ascolta i discorsi di tutti noi. Era consuetudine concludere la giornata con i canti scritti di suo pugno… e qualche classica canzone…
È ora di riordinare… in realtà ci ha già pensato in parte Marisa “l’attrice” che non riesce a stare ferma… riponiamo le ultime cose, chiudiamo realmente l’acqua e chiudiamo la porta alle nostre spalle.
Passiamo per un saluto da Rolando il nostro “custode” per rinnovare il nostro e il suo impegno a mantenere sempre accogliente il “Nostro angolo di paradiso”.
Beppe