martedì 29 giugno 2010

RIFUGIO GASTALDI e LAGO DELLA ROSSA 26/27 giugno 2010 - minitrekking 15° corso escursionismo

1°gg: Valli di Lanzo-Pian della Mussa (1850), Rifugio Gastaldi (2659), Cima 15°Corso (2921)
In quasi 37 (in 36+Dona che arriva il pomeriggio) iniziamo a salire dal Pian della Mussa alle 9,20 di sabato. Il tempo è bello, con sole e cielo terso, mentre seguiamo il sentiero 222 verso il rifugio Gastaldi.
L’ascesa è abbastanza ripida così con poche brevi soste, alle 10,30 per colazione (2150) ed alle 11,00 per un simpatico traverso di neve aperitivo per domani(?!) a quota 2300, riusciamo a raggiungere il rifugio poco dopo le 12. Alcune vaghe nuvolette oscurano a tratti il sole mentre, allegri ed affamati, ci spaparanziamo nel piazzale antistante l’ingresso per il pranzo al sacco… al solito graditissimo e ben annaffiato!
Osserviamo davanti a noi l’ampio vallone detritico, copiosamente coperto di neve e circondato da alte cime: Croce Rossa (3566), Punta Maria (3302), Punta D’Arnas (3560), La Bessanese (3604), mentre alle nostre spalle svetta alta La Ciamarella (3676).
Sistematici nell’ampia camerata all’ultimo piano del bel rifugio, alle 13,50 in 25 saliamo in direzione nord-ovest su di una detritica crestina segno della forza dell’ormai ritirato ghiacciaio; in un’oretta raggiungiamo una falsa-cima senza nome a quota 2921 che, per intenderci, ci piace chiamare “Cima 15°Corso”!
Dopo le foto di rito, riscendiamo al rifugio sempre seguendo la detritica crestina, facendo non poca attenzione ad evitare le scivolate in discesa… forse un altro aperitivo per domani(?!).
Al rifugio ci disponiamo ad ascoltare (alle 18) la presentazione del libro “LA SPOSA DELL’ARIA” da parte dell’autore Marco Albino Ferrari (fondatore e direttore della rivista Meridiani Montagne). Le vicende si svolgono proprio sul ghiacciaio della vicina Bessanese e narrano dell’avventura di un antico “amore” di fine ottocento, che riesce a superare le vecchie divisioni fra i potenti (l’ammiraglio dell’aria Giuseppe) e i popolani (la diciottenne bellissima Annetta), ma purtroppo non le ardite vette delle alpi… se però l’aerostato “Stella” ha fallito, un’altra “buona stella” veglierà sugli sposini…
Intanto Dona ci ha raggiunto, bella, vispa, contenta e tanto di più quando si accorge di essere stata inconsapevole compagna nella salita proprio dell’autore del libro… che gli ricama una dedica speciale! (n.b. per la serie “Cuori infranti sui Sassi Alpini!”)
Il rifugio è pieno (circa 100 persone!) così ci accontentiamo volentieri del secondo turno della cena che finalmente inizia alle 20. Saggia scelta per poi avere un po’ più di respiro per un bel dopo-cena… (vedi sotto). Il caro rifugista Roberto Chiosso ed i suoi validissimi collaboratori hanno notevole successo quando ci servono fumanti piatti di pasta, minestrone e spezzatino con verdure… cosa da far resuscitare i morti(!) il tutto accompagnato da salumi nostrani, formaggi vari e abbondante vino!
A seguire il già citato “respiro del dopocena”… che si trasforma in un fragoroso successo grazie alle nostre vivaci canzoni che, alternate ad alcuni classici evergreen, coinvolgono tutta la sala da pranzo!
Alle 22 cerchiamo un po’ di respiro nella semioscurità del piazzale… canticchiando sommessamente le ultime note (sopra ci sono gli alpinisti che domani si alzano alle 4.00) e cercando di dare un nome alle rare stelle che spuntano dalle nubi grazie al planetario di Lorenza, ci auguriamo… Buona Notte!
2°gg: Rifugio Gastaldi, Lago Collarin (2839), Lago della Rossa (2715), Passo delle Mangioire (2768)
Notte fonda… tra borbottii e russamenti vari, con poco sonno, ma pur sempre di gradito riposo.
Ore 4,30 … 5,00 qualcuno che non dorme (Amabile e il sottoscritto) passeggiano nel piazzale e poi anticipano la colazione alle 5,30, in coda agli alpinisti che alle luci dell’alba iniziano a salire verso la Punta Maria. Ore 6,18 il “Guru”(?!) è appollaiato sullo sperone di fianco al rifugio a godersi una strana alba: la parete rocciosa di fronte è a picco, così costringe il sole e sorgere… di fianco(?!) come se fosse un bimbo curioso che fa capolino dallo spigolo di un muro per vedere “cosa c’è dietro l’angolo”. Da qui è davvero bello vedere la lontana valle immersa nella nebbia, con sopra il cielo blu… ed attendere il sole che viene ad accarezzarti!
Ore 7,30 colazione per tutti ed ore 8,20 partenza per il Lago della Rossa, non prima della foto di rito col bravo rifugista e la sua banda.
Scendiamo verso sud perdendo (mannaggia!) subito 100 m di dislivello, attraversiamo un bel guado gelato cercando di non andare a mollo, è strano sentire l’acqua scorrere sotto il sottile strato di neve che ci sostiene! Spettacolo avvincente, è curioso come le due forme dell’acqua (solida e liquida) qui si rincorrano e giochino insieme: la neve e il ghiaccio silenziosi, si lasciano scavare dal di dentro dell’allegra ed irrefrenabile acqua, che poco a poco li trascina con se nel fiume che corre a valle a portare nuova vita…
Ore 9, grazie ad una bella salita su neve siamo di nuovo a quota 2650 (come il Rifugio!), sopra di noi Punta Maria ci guarda mentre incrociamo il cartello del bivio per il Lago Crotas che appena spunta dalla neve.
Bartolo e Beppe ci consentono una breve sosta colazione alle 9,30 (2750) per poi impegnarci in un ardito zig-zag sulla neve, che salendo verso destra ci porta veloci a quota 2880; da qui magnifica vista sulla sottostante profonda valle tutta imbiancata, con in lontananza il Lago Collarin e, parzialmente nascosto, il Lago della Rossa… davvero bello!
Sono le 10,30 quando, scendendo leggermente, costeggiamo il Lago Collarin quasi completamente ghiacciato, per poi risalire di fianco al grande Lago della Rossa la cui superficie è cosparsa da innumerevoli “occhi” verde chiaro, che ci guardano tra il bianco del ghiaccio componendo strani disegni… ricami… stelle…
Alle 11,10 ci fermiamo un’oretta per il pranzo (ancora qualche salamino… formaggino... tortino… e un po’ di vino!) prima di scendere a costeggiare il lago, svoltare a sinistra ed imbatterci nel famigerato… “Canalino della Paura”(!), ma quale paura: è solo una discesona di neve quasi a 45° (di più del Genepì!) che ci invita a scendere passo a passo avendo cura di mettere il tallone con forza dove lo ha messo chi ci precede (… momenti mi cala l’ernia a forza di piantare il tallone!)
Grazie alle rassicurazioni ed al preziosissimo aiuto di: Luigi, Bartolo, Beppe, Piero, Super-Mario, Giancarlo, Luca-Rocco… per non parlar della prese volanti in scivolata di Maurizio che si placca Manu e quasi Ester e di Mula con Elisabetta, Cristina e Maria (strano modo di approcciare l’altro sesso!) e Monik che blocca Maria-Tere… alle 13 giungiamo in fine tutti alla base del canalino, che è ancora più impressionante e bello visto dal basso!
Siamo a quota 2600 e percorriamo un falsopiano con vaga neve e belle cascate poi, alle 13,30, quando già speravamo di aver superato il peggio, eccoci salire al Passo delle Mangioire (2768): una stretta fenditura nella roccia dove tira un vento gelido… ed ancor più gelati ci sentiamo noi quando guardiamo di sotto… il secondo “Canalino della Paura”! Ma ormai siamo abituati… allenati… quasi esperti e così giù(!) seguendo le tracce e piantando i talloni come dei forsennati (facendo sempre attenzione all’ernia!) per raggiungere un vago piano (2660) e poi alle 15 la fine della neve a quota 2550… finalmente!
Continuiamo veloci, nel limite della stanchezza(!) solo con brevi pause per ridacchiare delle belle difficoltà superate e rifornirci di acqua poiché il giro che stiamo facendo è davvero lungo (circa 14 km!), fortunatamente delle gentili nuvolette ci hanno protetti dal sole tutto il pomeriggio, altrimenti saremo finiti tutti arrosto!
Chiacchieriamo ora più rilassati mentre, nonostante la fatica, seguiamo il sentiero che si snoda tra prati e larici e che, con ripidi salti, ci porta in mezzo al verde e poi finalmente all’agognato Pian della Mussa!
Sono le 17,45 quando, giunti alla auto, ci salutiamo stanchi, sudati, ma felici di aver percorso con successo quest’impegnativo giro tra le alte vette!
Complimenti a tutti, AE, Aiuti, Aggregati e soprattutto agli Allievi che sono stati veramente bravi, volenterosi, tenaci e subito pronti ad inserirsi in un gruppo affiatato…
Allievi: Barbara, Claudia, Cristina, Elisabetta, Enrica, Gian Carlo, Lorenza, Luciano, Maria Teresa C., Maria Teresa R., Marco, Maria R., Maria T., Micaela, Ramona, Simona.
Accompagnatori e Amici: Ago, Alessandra, Amabile, Bartolo, Dona, Ester, Forest, Gepe, Ieio, Luca, Luigi, Maicol, Marco, Mario, Manu, Mauri, Moni, Mula, Pedro, Sandra, Sara.
Ago
p.s. Auguri agli allievi per tanti altri fantastici trekking, che magari potranno essere più interessanti, più organizzati, ma di certo non più belli di questo, perché sì sa…”Il primo trekking non si scorda MAI!”

“ ACQUA-NEVE “
Cos’è il rumore che ci giunge lieve
mentre pian piano saliamo su al lago
su una vasta distesa di candida neve
sotto un cielo dall’antico presagio?
La forma, sostanza che or ci sostiene
già forse domani giù a valle sarà
in un groviglio di arterie e di vene
per dar nuova vita… a quel che verrà.

martedì 22 giugno 2010

LAGO DI LOD - domenica 20 giugno 2010 - 4a uscita corso di escursionismo

Per la quarta uscita del corso saliamo in Val d’Aosta e precisamente in Val Tournanche. Partiti alle 6 da Saluzzo sotto una fitta pioggia poco incoraggiante, giunti a Carmagnola per imbarcare la rimanenza della cricca, guardiamo speranzosi dai finestrini del bus il tenue chiarore del sole che fa capolino tra cupe nubi…
In località Buisson (1119), per fortuna non piove quando alle 9,10 iniziamo la salita seguendo il sentiero che ci porterà al comune di Chamois e poi al lago di Lod (2016).
Da bravi montanari(?…!) abbiamo giustamente disdegnato la funivia che è l’unica altra via per salire a Chamois, così mentre c’inerpichiamo sulla ripida salita tra boschi di noccioli, faggi e conifere, ci godiamo l’allegro chiacchierar di innumerevoli cascate ed il canto degli uccelli.
Fa relativamente caldo ed il veloce passo di Luigi c’invita a spogliarci nonostante le vaghe nubi alte in cielo e che il debole venticello sia fresco.
Dopo due brevi pause, a quota 1400 nei pressi di un pilone votivo e poi a quota 1500 in un piccolo spiazzo, iniziamo ad uscire dal bosco e possiamo ammirare il versante opposto e le alte catene, più lontane, ricoperte di neve: bello spettacolo!
Il sole, che ora si fa più convinto, ci aiuta a salire veloci: alle 10,45 raggiungiamo quota 1700 dove ci troviamo letteralmente circondati da verdi prati in fiore (delizia di Angelo che scatta foto a raffica!) per poi raggiungere il borgo ante-paese alle 10,45 e quindi la piazza di Chamois alle 11 (quota 1820) .
Dopo una breve pausa, continuiamo la salita e raggiungiamo il lago di Lod alle 11,40; siamo stati bravi e veloci a salire i 900 metri in 2ore e mezza!
Costeggiamo appena il lago immerso in una verde conca circondata da un fitto bosco di larici, ed approfittando di alcuni tavoli attrezzati ci sgranocchiamo il gradito pranzo, annaffiato come al solito da prelibate bevande dai vari sapori… anche di liquirizia!
Il cielo, che si fa nuovamente più scuro, ci invita al ritorno; così dopo esserci concessi una pausa caffè al Bar della Seggiovia di Chamois, alle 14 riscendiamo per la via della salita fino al bus (ore 15,30) dove ci aspetta una tavola imbandita di “ogni-ben-di-Dio” giusta ricompensa per questa gradita salita! L’orda di “barbari” si getta sulle vivande e sbrana in breve: salami, salamini, salamoni, salcicce della Polonia, formaggio duro… molle… così-così…, torcetti, gallette, cioccolato, crostate alla marmellata, torta all’ananas, torta alle mandorle senza farina, brutti e buoni, cioccolatini… il tutto abbondantemente annaffiato, tanto che anche il “pulmista” (Soch-makker!) si lascia piacevolmente coinvolgere… naturalmente escluso il vino (…che tristezza la Coca-Cola!).
Durante il viaggio di ritorno ripassiamo le nostre canzoni più tradizionali… (intendo quelle della nostra scuola!) che insegniamo volentieri ai nuovi amici… che sembrano gradire! Rientrati contenti alla base, siamo coscienti di essere stati fortunati visto il brutto tempo che oggi c’è stato su tutto il basso Piemonte… del resto mica si improvvisa una organizzazione come la nostra!
Appuntamento al prossimo weekend per la impegnativa due giorni in Val di Lanzo tra la neve del rifugio Gastaldi…
Ago
- LA VIOLA D’AMORE -
Al lago di Lod siamo al fine arrivati
tra gigli ed anemoni appena sbocciati
forse in quarantotto sotto a quel cielo
che non sa decider… se essere bastardo o sincero
Poi riscendendo un poco da solo
un’umile viola di fianco al sentiero
mi guarda e mi dice: «Son bella e son buona…
sono una “Viola d’Amore” se mi suona Simona»

martedì 15 giugno 2010

LAGO DELLA PAUR - domenica 13 GIUGNO 2010

Ci siamo trovati in 19 temerari all’imbocco del Vallone di Riofreddo; subito ci è apparso imponente il M.te Malinvern che con i suoi 2.939 metri, già baciato dal sole, faceva capolino tra le nuvole e le alte cime.
Il Vallone di Riofreddo si è presentato ai nostri occhi bellissimo, pieno di piccole cascatelle e ricco di fiori colorati; immagini che ci hanno accompagnato lungo tutto il nostro cammino.
La salita è stata affrontata con passo deciso e costante , grazie al capogruppo “ Luigi “ che con la sua andatura regolare ha permesso a tutti noi di arrivare in cima.
Cammin facendo abbiamo attraversato tratti con neve che sono stati superati senza problemi, e siamo così giunti al lago Malinvern, in parte ancora ghiacciato.
La colazione è stata ben allietata dalla vista del lago.
Siamo ripartiti per raggiungere il lago della Paur: spettacolare, ancora quasi totalmente ghiacciato, con svariate colorazioni tendenti al blu.
Durante il pranzo abbiamo avvistato un camoscio: a nostro dire era maestoso, molto grande ( … forse il vino Bianco di Luigi faceva gia’ i suoi effetti ?!?!?!)
Verso le 14.00 abbiamo ripreso la discesa, concedendoci una “ pausa caffe’ “ al Rifugio Malinvern : un gradevole tepore ci ha accolto grazie alla stufa a legna accesa .
Alle 17.00, giunti alle auto, ci siamo salutati “ benedetti “ da una piccola pioggerellina augurandoci di ritrovarci tutti la prossima uscita .


P.S. un rammarico : non aver potuto fare colazione a Demone dal Bar – Pasticceria Agnello in quanto chiuso per ferie … sarà per la prossima volta!!

Gian & Maria

mercoledì 9 giugno 2010

LAGO REISASSA - domenica 6 giugno 2010 - 3.a uscita corso di escursionismo

La terza uscita del corso ci porta in Val Varaita partendo da Bellino (Melezè quota 1800) con meta il lago Reisassa (2720).
Alle 9,10 saliamo in 33 (16 allievi) divisi in due gruppi, seguendo Bartolo, Beppe e Luigi sul pendio esposto sud con alle nostre spalle la Marchisa, il Chersogno e il Pelvo che già abbiamo ammirato da altro versante la seconda uscita.
Il sole caldo ci segue dapprima su un ripido sentiero e poi su una traccia appena accennata, che ci porta a trovare il sentiero U64 che sale verso destra in direzione del “Colle del Buon Dormir”.
A quota 1980 osserviamo su di un’antica baita, una meridiana che in francese recita così: “Je mèsure les minutes, èt Dieu tù pèrsecute”, frase un po’ provocatoria… non tanto verso il tempo che passa, ma verso l’invadenza della Divina Provvidenza…
Alle 10 veloce pausa colazione a quota 2090, sempre accompagnati dal bel sole con alle nostra spalle le già citate vette che ora sono più alte e splendenti così bianche di neve!
Si riparte, dopo aver osservato alcuni giovani caprioli ed una lepre scorrazzare sui prati; a quota 2300 incontriamo la prima neve, qui ci fermiamo per la rivista zaini... più che rivista è la pesatura: spicca in leggerezza quello di Barbara (2,5 kg) ed in grande peso quello di Ivo (10 kg) entrambi a loro modo esagerati… ma quello di Ivo era pieno di leccornie!
Alle 11,15 lasciamo a destra il sentiero che porta alla vetta del M.te Ferra e seguiamo a salire a sinistra sulla neve sempre più alta e fresca… siamo quasi belli in pantaloni corti e con le ghette!
A quota 2500 ci fermiamo ad ammirare nel cielo il maestoso volo di una grande Aquila… Siamo vicini alla meta, un ultimo salto tra neve ed allegre cascatelle e poi alle 12,20 ecco il lago… bello, verde e blu, ed ancora parzialmente gelato!
Per meglio osservare la sua forma a cuore, lo aggiriamo e saliamo fino a quota 2760 così da appollaiarci su un cucuzzolo panoramico sgombro di neve per il ben meritato pasto: ci siamo sciroppati i quasi 1000 metri di salita in poco più di tre ore… bravi e veloci!
Vista bellissima, peccato il cielo si va rannuvolando ed alcune nebbie ci accarezzano veloci… ma nulla ci distoglie dal solito piacevole e prelibato pranzo!
Alle 14 si riscende seguendo la via di salita fino a quota 2500, qui cambiamo sentiero e svoltiamo a sinistra così da compiere un giro ad anello.
Alle 15 ci fermiamo ad una baita diroccata (2390) dove Maria ci spiega, chiaramente e concretamente grazie alla sua esperienza diretta, cosa fare e NON fare quando dovessimo chiamare il soccorso; è davvero molto interessante sentire dalla sua voce come la “macchina” del soccorso (elicottero, ambulanza, squadre a terra…) sia complessa ed anche costosa(!) questo ci porterà ad essere ancora più prudenti ed attenti quando (… speriamo mai!) dovessimo farne uso, grazie Maria!
Fortunatamente le nebbie e le nuvole quasi svaniscono e ci lasciano raggiungere velocemente altre baite a quota 2270, e poi la località S. Anna (ore 16,15) e da qui le auto.
Durante la canonica pausa ristoratrice alla Porta di Valle commentiamo la bella gita, la bravura e la tenacia degli allievi… e ci diamo appuntamento alla prossima uscita che ci vedrà salire in Val d’Aosta.
Ago
- LA FORMA DEL LAGO -
Uno spicchio di cielo, in terra, lassù
tra la neve brilla di verde e di blu
è un caso o fortuna la forma che ha
chissà come è nato, nessuno lo sa.
Ma non è un caso o fortuna quando anche noi
ci accendiamo e brilliamo anche se non lo vuoi
se ci batte più forte quel cuore che
abbiamo trovato, quassù in trentatré.

lunedì 7 giugno 2010

ISTRUZIONI PER L'USO...

Carissimi... eccovi una novità per l'album fotografico della scuola escursionismo...
se avete foto da caricare sull'album della scuola, inviatele via mail all'indirizzo di seguito:
seguendo i criteri scritti in seguito:

1.a soluzione: nell'oggetto della mail scrivere il titolo dell'album: esempio: LAGO REISASSA

e le foto verranno caricate automaticamente

2.a soluzione: se il titolo dell'album non esiste ancora non scrivete niente nell'oggetto e verranno inserite automaticamente in una cartella provvisoria non visibile al pubblico...
sarà mia premura renderle visibili al pubblico con relativo titolo, prego solo di darmi comunicazione via mail dell'avvenuto invio foto...
Spero di essere stato chiaro nella spiegazione...
Mula