martedì 26 agosto 2008

Domenica 31 agosto - MONTE FARAUT

ESCURSIONE AL MONTE FARAUT (mt 3046)

PARTENZA DA:
SALUZZO (STAZIONE F.S. ): ORE 07.00

S.ANNA DI BELLINO : ORE 08.00

RITROVO ALLA CROCE COMMEMORATIVA POSTA SULLA CIMA DEL M.TE FARAUT NEL 2004, A RICORDO DEGLI AMICI DELLA SCUOLA DI ESCURSIONISMO CADUTI IN MONTAGNA.

N.B. – SI RACCOMANDA AI PARTECIPANTI LA MASSIMA PUNTUALITA’. SI RICORDA CHE I PARTECIPANTI DOVRANNO ESSERE ADEGUATAMENTE EQUIPAGGIATI (SCARPONI, VESTIARIO DA MONTAGNA).


INFORMAZIONI ED ISCIRZIONI PRESSO LA SEDE CAI DI SALUZZO
TEL. 0175 249370 ENTRO VENERDI’ 29.08.2008

sabato 9 agosto 2008

Giro di viso... ‘08


Venerdì 1 agosto, Primo giorno…
Il ritrovo alle 7.30 davanti alla stazione dei treni di Saluzzo...
Brevi presentazioni seguite dagli sguardi tra i partecipanti, imbarazzati, timidi, forse spaventati, cercando di capire con chi si avrà a che fare nei tre giorni del trekking...
Saliamo in auto e in tre quarti d’ora arriviamo al Pian del Re, freneticamente ci infiliamo gli scarponi, ci spalmiamo la cremina abbronzante per difenderci dal sole che splende caldo su di noi... e in un attimo ci troviamo tutti all’attacco del sentiero…
Franco “’l president dla sesiun ‘d Saluse” con brevi parole presenta il giro che andremo a compiere a breve; Flavio farà da apripista per tutto l’itinerario, io a metà della lungo serpentone di 38 persone, mentre “’l president” accompagnerà chi andrà con più calma…
Il primo tratto di sentiero, comune sia per il rifugio Giacoletti che per il colle delle Traversette inizia subito ripido e ci serve per calibrare il passo…
saliamo al Pian Armoine e al bivio per il colle omonimo ci fermiamo per prender fiato e sgranocchiare una barretta…
Proseguendo per il nostro itinerario arriviamo verso le 11.30 alla caserma militare (2800m), con uno sforzo in più arriviamo dieci minuti dopo al Buco di Viso (2875m),
http://it.wikipedia.org/wiki/Buco_di_Viso , qui la meritata pausa ci serve per andare a curiosare e percorrere il traforo fino a vedere lo spiraglio di luce francese che penetra tra la pietra e la neve che ancora chiude parzialmente l’uscita…
Il programma prevede di fermarci per pranzo al refuge Monvisò nel versante francese, che raggiungiamo alle 13.30 dopo aver scollinato per il Colle delle Traversette… qui ci un gruppo di stambecchi incuriositi della nostra presenza fa capolino tra le rocce appena sopra il colle…
Alle 14.30 riprendiamo il cammino e alle 16.00 siamo di nuovo in Italia nei pressi del Colle di Vallanta… una breve pausa per ricompattarci e calmare il fiatone… così che iniziamo a scendere il versante italiano, allietati dalla visione di tre stambecchi adulti intenti a pascolare. Alle 17.30 siamo al sospirato Rifugio Vallanta,
http://it.wikipedia.org/wiki/Rifugio_Vallanta , considerando i 14.5 km di sentiero e 1300m di dislivello percorsi durante tutta la giornata…
Livio Patrile ci accoglie e ci sistema nel camerone con 40 posti letto disposti a piramide seguendo il profilo del rifugio…
La cena abbondante e deliziosa ci appaga della fatica di oggi… il “pusa cafè” ci tiene compagnia nelle varie chiacchierate fino all’ora di andare a nanna…

Sabato 2 agosto, Secondo giorno…
Colazione abbondante, foto di rito davanti al rifugio e partenza per la nuova meta… il Rifugio Quintino Sella…
Scendiamo con passo svelto sul sentiero che dalla Borgata Castello porta al Vallanta… giungiamo alle Grange Gheit (1921m) e troviamo il punto giusto per guadare il torrente Vallanta… attraversiamo con cautela, ma le pietre bagnate e viscide fanno scivolare il nostro carissimo bresciano Marco, che con qualche passo di danza aerobica riesce ad evitare il bagno completo, limitandosi ad inumidire il sedere. Qui il sentiero sale di nuovo inoltrandosi nel vallone delle Giargiatte in direzione del passo di San Chiaffredo… i larici e i pini cembri secolari alle propaggini del Bosco dell”Alevè” ci mantengono freschi con le loro ombre maestose… i profumi della resina e delle erbe di montagna calpestate sono inebrianti, il canto di una ghiandaia ci avvolgono fino al pianoro del Gias Fons (2365m). Alla sorgente di acqua fresca ci fermiamo una mezz’oretta… distesi sul prato con una barretta in una mano e il telefonino nell’altra speranzosi di trovare il segnale per i contatti con il mondo e i nostri cari…
Riprendiamo il cammino alle 11.00, qui il sentiero si impenna e dopo qualche “gucia” ci porta ai piedi del Lago Bertin (2701m)… il sentiero di nuovo pianeggiante, fino al Lago Lungo (2743m) il paesaggio diventa lunare, pietrificato, suggestivo con le lunghe pietre posizionate verticalmente dagli escursionisti di passaggio; la nostra fantasia ci fa immaginare un cimitero con lapidi in pietra… in memoria delle nostre persone care… alle 12.30 raggiungiamo il Passo di San Chiaffredo (2764m); pranzo…
Alle 13.30 ripartiamo alla volta del Passo Gallarino, costeggiamo Punta Trento, Punta Dante, la Michelis, Punta Piemonte, fino ad incrociare il sentiero che porta al Passo delle Sagnette (via normale di salita al re di pietra per chi pernotta al Quintino), il Lago grande di Viso e in pochi minuti arriviamo al rifugio (ore 14.30)…
Alcuni di noi non contenti di aver “solo” percorso 13 km e 900m di dislivello, dopo aver chiesto informazioni sul meteo a Hervè, visto le solite nuvole pomeridiane, ci incamminiamo sulla traccia di sentiero che porta su a Viso Mozzo (3019m). La vigilanza di uno stambecco adulto a metà sentiero ci fa fermare per qualche foto, ammirando la sua eleganza e maestosità… arriviamo felici alla madonnina in punta alla vetta… qualche scatto e riprendiamo il sentiero di discesa… Marco in puro dialetto bresciano commenta: “Daiiiii andiaaaamo al Quintino a farci un quartiiiino di vinoooooo”, così che alle 17.00 rientriamo in rifugio…
Un po’ di tempo dedicato a noi stessi per renderci accettabili, così che seduti ai tavoli esterni facciamo l’happy hour con gli affettati di Elena, la frutta secca di Simona, sorseggiando chi la birra, chi la coca cola, chi ancora semplicemente acqua…
Ore 19.00 puntuali a cena… pasta al sugo, carne con contorni… al dolce tiro fuori la seconda bottiglia di Malvasia di Castelnuovo… (la prima l’abbiamo bevuta al Vallanta)… chissà che non riesca a stregare una delle nostre amate compagne di viaggio, prendendole per la gola!!! Erano pesanti nello zaino… ma ne è valsa la pena…
“tasta da si, tasta da la…” sarà l’aria, sarà la compagnia… ma i pusa cafè sono andati giù che era un piacere…
Le ultime chiacchierate piacevoli nel tepore della sera seduti al tavoli fuori, osservando la pianura che man mano diventava più nitida mentre le luci delle città la disegnavano a mò di presepio.

Domenica 3 agosto, terzo giorno...
Oggi vista la breve escursione dal rif. Quintino al rif. Giacoletti possiamo permetterci di dormire un pò di pù... partenza ore 9.00, ma alle 7.00 siamo già tutti in piedi per la colazione...
Il cielo è pulitissimo... non un cenno di nuvole... siamo fuori per le foto di rito davanti al Re di pietra... possiamo osservare a occhio nudo ogni pietra, ogni angolo nascosto, ogni passaggio della cresta Est e le due cordate che lentamente la stanno percorrendo. Grazie ai colori sgargianti degli indumenti riuscivamo a vedere ogni singolo passaggio del loro percorso di salita.
Alle 8.45 iniziamo la discesa verso il lago Chiaretto... un ultimo sguardo al rifugio e svoltati l’angolo passiamo vicino alla traccia di salita al Viso Mozzo...
Scendiamo con calma percorrendo la morena... incontrando già i primi escursionisti mattinieri che salgono al rifugio…
Il sentiero costeggia per un tratto il Lago Chiaretto, al bivio che conduce al Giacoletti ricominciamo a salire… in lontananza di intravede il serpentone di persone che percorre il sentiero che dal Pian del Re porta al rifugio. Oggi al Giacoletti c’è la consueta Festa del rifugio (sempre la prima domenica di agosto)… una breve pausa all’incrocio dei sentieri che portano a Punta Roma e al Passo Giacoletti (ex Passo del Colonnello)… quaranta minuti dopo tenendo fede al cartello, arriviamo al rifugio… nel piazzale antistante c’è già un sacco di gente e si respira quella sensazione di gioia, di festa, ma soprattutto il profumo dei 90 kg tra costine e salsiccia, che sul braciere stanno cocendo…
Si sentono le melodie delle musiche occitane che escono dal “semitun” e dalla ghironda, brillantemente suonati da una coppia di giovani…
La musica irresistibile è un invito ad unirci al gruppo di ballo. Incontriamo la nostra carissima Monica che si sta godendo il sole, mentre Bartolo e Maurizio stanno tentando di portare Ieio a Punta Venezia… (sarà dura)… ad un certo punto li vediamo sbucare dal sentiero fieri di essere riusciti nell’impresa…
11.30 sangria per tutti offerta dal Cai Barge (proprietario del rifugio), mentre si sta già formando la coda degli affamati di fronte ai tavoli di distribuzione di polenta costine e salsiccia…
La gente con il suo piatto fumante va in cerca della pietra migliore dove sederci per il lauto pranzetto… ci accompagnerà anche del buon vino e immancabile il “pusa cafè”…
alle 16.00 con la pancia piena, ma un po’ malinconici per dover lasciare questo meraviglioso ambiente festoso, riprendiamo il sentiero di discesa…
siamo alle macchine dopo un’ora e mezza di cammino… ci cambiamo di abiti velocemente, perché il nostro “presindent” ci deve distribuire il diplomino di partecipazione al “Giro di Viso”…
Adesso osservando le foto resta solo più il ricordo… ma di un bellissimo trekking fatto di 3100m di dislivello, circa 45km di sentiero, ma soprattutto formato da belle persone, simpatiche e socievoli… un grazie agli organizzatori per tutto. Con l’augurio che il ricordo delle nostre montagne e dei volti felici dei partecipanti resti impresso nella nostra mente, nei nostri cuori…
un caro saluto a tutti e un'arrivederci al prossimo anno...
Beppe