RICETTA
per una “sfiziosa ed
energetica” domenica in montagna
Tempo: 4 ore e trenta minuti
circa più 2 ore di riposo.
Grado di difficoltà: medio -
scarso per quanto riguarda
la fase di riposo.
INGREDIENTI per 15
persone:
–
Una
limpida e ventosa domenica di inizio dicembre;
–
la
bella Valle Varaita;
–
l’assolato
sentiero Lanzetti;
–
una
sosta per il pranzo al Rifugio Savigliano;
–
il
rientro con tappa obbligata al Segnavia di Brossasco.
Procedimento:
Risalita la Valle Varaita fino a Genzana di
Pontechianale, GIRATE a destra e, dopo poche centinaia di metri, parcheggiate
le auto nei pressi del Rifugio Savigliano.
TOGLIETE zaini e bastoncini dal portabagagli, infilate
scarponi, occhiali da sole, berretti e… con passo lento e cadenzato, iniziate a
percorrere i lunghi tornanti in direzione “Le Conce”.
Guadagnando quota gradualmente, prestate
attenzione al fondo stradale alquanto melmoso e… al primo bivio, svoltate a
sinistra (sentiero Lanzetti).
DISPONETEvi ora in ordine sparso ed ammirando di
fronte a voi l’imponente mole del Pelvo d’Elva, approfittatene per tarare gli
altimetri.
PROSEGUITE spensieratamente fino a quando la
presenza di neve sul sentiero contribuirà a rendere la marcia più suggestiva.
PREPARATEvi ad affrontare alcuni tratti ricoperti
qua e là da sottili lastre di ghiaccio; PROCEDETE dunque con la dovuta cautela
“sostenuti” dai compagni di viaggio.
UNITE il piacere per il movimento a quello per la
gola concedendovi una pausa sostanziosa a base di cioccolata calda.
NEL FRATTEMPO appagate anche la vista ammirando
dall’alto l’abitato di Chianale, piccolo scrigno, considerato a pieno titolo
uno dei Borghi più belli d’Italia.
CONTINUATE percorrendo un incantevole tratto in
pineta, dove potrete osservare il “lavoro d’erosione” compiuto ad opera dei
cinghiali.
Quando già lo sguardo si poserà sul tratto
terminale della valle e sulla conca del Lago Blu, salite gradualmente il ripido
versante erboso fino a raggiungere l’ingresso di un fortino abbandonato.
Munitevi di pila o fatevela prestare ed
introducetevi con cautela nel buio cunicolo.
Nonostante il luogo insolito ed appartato,
potreste dovervi riparare dal bombardamento incessante dei flash di un audace
fotografo.
PROSEGUITE risalendo un’erta scala, cercando di
scansare bottiglie di vetro e latte arrugginite per giungere infine nella sala
centrale dove, affacciandovi da una feritoia, potrete ammirare il panorama.
Non fatevi intimorire da un “misterioso ritratto”
che, a volte… compare sulla parete…
Dopo un’avventura così emozionante e non priva di
rischi, SALTATE qua e là, scendendo di buon passo uno scosceso pendio erboso e
raggiungete la sede stradale.
La marcia potrà risultare più noiosa, ma la vista
del lago di Pontechianale vi spronerà a continuare, consci del fatto che il
pasto di mezzogiorno (oggi posticipato alle 14) sta per concretizzarsi.
Sedendovi a tavola DISPONETEvi ALLINEATI,
PASSATEvi i vassoi colmi di verdure cotte e crude ed AFFETTATE il tutto con
diligenza.
Lasciatevi SERVIRE più volte un’ottima “bagna
cauda” nella quale intingere i vegetali insieme al commensale seduto di fronte
a voi.
Questa fase richiederà molta calma e pacatezza.
GUARNITE questo momento chiacchierando con gli
amici e condividendo pensieri ed emozioni.
INSAPORITE il tutto con un’inattesa esibizione
canora.
Suggerimento dello chef:
Se lascerete “decantare questa giornata”
sorseggiando “qualcosa di caldo” al Segnavia di Brossasco, potreste scoprire
“dettagli” fino a quel momento rimasti nell’ombra… : un’appendice di allegria prima
di tornare a casa…
La Maestra a Quadretti
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