lunedì 25 gennaio 2010

COLLE DELLA BICOCCA – domenica 24 gennaio 2010

Appena sveglio sbircio il cielo spostando leggermente la tendina della porta… con gli occhi ancora un po’ assonnati e tanta voglia di rimettermi nel lettone sotto le coperte ancora calde. La macchina avanza sulla strada ghiacciata confusa tra l’oscurità del mattino e la foschia, prima tappa la Porta di Valle per il caffé.
Oggi andremo al Colle della Bicocca partendo da Borgata Chiesa di Bellino. Parcheggiamo le macchine sul piazzale di fronte alla trattoria, calziamo le ciastre e tutta l’attrezzatura adeguata… qualche metro verso la borgata e nei pressi dei cartelli segnaletici degli itinerari parte una traccia che segue dietro le case…
Proseguiamo sulla traccia, 25 cm di farina sulla vecchia neve che a volte cede sotto il nostro passo facendoci dondolare un po’.
In fila indiana seguiamo il sentiero estivo ancora visibile grazie anche alle tacche rosse e bianche disegnate sul larici. Passiamo il ruscelletto, l’acqua che scende dalla montagna crea giochi di luce con il ghiaccio formatosi nelle giornate gelide, un velo di neve cristallizzata in fiocchi è adagiata sulla soffice coltre bianca, segno delle temperature polari. –
Molte le impronte lasciate dagli animali, riconosco la lepre, altre di qualche piccolo animale, altre ancora di qualche uccello, Simona avrebbe saputo da subito individuare la specie. Proseguiamo verso il colle seguendo la vecchia traccia, sarebbe faticosissimo tracciarne una nuova…
Ad un certo punto la traccia è un pò confusa, sale ripida verso la sommità della dorsale, arriviamo un po’ affaticati, ma quando spiana di nuovo ci fermiamo nei pressi di una grangia per sgranocchiare qualcosa e bere un bicchiere di tè fumante. La visuale sul Monviso e sulle creste circostanti è fantastica, gli scatti delle macchine fotografiche fissano nella memoria questo spettacolo della natura, con in primo piano le nostre facce, per dire: “c’ero anch’io” proseguiamo la salita alternandoci alla testa della fila, il saggio Luigi ci rimprovera dicendo che dobbiamo impegnarci tutti a tracciare, troppo comodo stare nelle retrovie e la strada spianata dai capi fila… concludendo dice “dee nui suma nen etern!!!”
L’ambiente diventa selvaggio, si intravede già la dorsale finale verso il colle, passiamo dentro gole, vicino a grange ormai abbandonate, ma ricche di sapienza, fatica, ricordi… gli ultimi tratti vengono percorsi energicamente dai primi, noi ultimi arranchiamo faticosamente, chissà per quale motivo: gambe stanche, fiato corto… mmm i primi sintomi di vecchiaia o solamente una giornata no?
Arriviamo in vetta al crinale, al di là il vallone di Elva, maestoso, intatto, solamente una traccia scialpinistica riga la dorsale che arriva dal colle di Sampeyre. Il sole caldo irraggia tutti noi appoggiati alla torre di vedetta posta in sommità, il primo sole caldo dopo una settimana di sfumature che vanno dal grigio al nero, abbinate al freddo intenso, hanno buttato a terra le nostre batterie e l’umore. Per fortuna stamane ho trovato un po’ di energia per uscire dalle calde coperte… adesso qui insieme agli amici a godere del paesaggio delle risate e del panorama spettacolare da fissare nella mia mente…
Prelibatezze per pranzo, dolci vari, crema al cioccolato di Luca, elisir al basilico di Manu, allietano il pranzo…
Aimè è ora di rientrare… ci rimettiamo in sesto e via! Giù per i pendii innevato, la farina ci fa diventare un po’ discoli, niente più traccia di salita, ma ognuno di noi sceglie il proprio percorso da fare con le ciastre, col il sedere, rotolando… divertentissimo… le risate non mancano.
Innumerevoli i capitomboli… oggi la neve soffice e i pendii sicuri permettono anche di fare questo… allora sfruttiamo la situazione per il divertimento puro… chissà quando potremo ripeterci?…
Tiriamo le somme della giornata alla Porta di Valle con qualcosa di caldo o dissetante, e in mente i ricordi per la bella giornata passata insieme…
Mula

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