venerdì 8 gennaio 2010

Befana sulle ciastre 2010 - mercoledì 6 gennaio

Questa mattina ci siamo trovati alle otto alla stazione dei treni ancora con il dubbio di dove andare a fare la ciastrada…
nell’attesa dell’arrivo di tutti i partecipanti Luigi, Bartolo ed io ci consultiamo su varie proposte… il problema è di trovare un posto dove la neve non sia tanto disastrosa, senza quella crosta micidiale creata dalla pioggia e dal gelo/disgelo abbinato al sole.
Visto che si prospetta una bella giornata di sole, decidiamo di andare al Colle di Cervetto partendo dalla borgata Ruà sopra Becetto, sperando in una neve decente, senza però aver fatto prima la tappa obbligata per il caffé al Segnavia.
Attrezzati di tutto punto, faccio da cancelletto per il controllo Arva, iniziamo la salita seguendo la carrareccia, per fortuna la neve è ben compatta e pettinata dalla moltitudine di scialpinisti che scendendo l’ultimo pezzo di strada a spazzaneve, hanno levigato ben bene il manto nevoso…
Dopo circa un quarto d’ora di cammino la strada diventa sentiero, anche qui per fortuna il percorso è già ben tracciato da passaggi di ciastre precedenti, provo a camminare fuori traccia, ma la crosta da rigelo non sorregge il mio dolce peso e la camminata diventa subito faticosa. La prima pausa per prendere fiato e scaldarci con una tazza di tè fumante dopo un’oretta circa, il sole è già bello caldo, ma l’aria è ancora frizzante, i pini in ombra alla nostra destra sono ancora spruzzati di bianco dalla poca neve caduta il giorno prima. Riprendiamo la salita con passo cadenzato, dove il sentiero si inerpica si sente solo il rumore delle ciastre incidere la neve, mentre riprendono le chiacchiere dove il percorso diventa più semplice. In alto si vede già il colle, alla nostra sinistra due slavine di superficie hanno ripulito il versante della montagna riscoprendo il colore scuro delle pietre, affascinanti da osservare, ma altrettanto terribili se ci si trova coinvolti. Arriviamo al colle poco prima di mezzogiorno, mancano una ventina di metri al colle, e già si intravede la maestosa parete sud dell’onnipresente Monviso, zuccherata dalla neve che accentua tutte le sue sfumature. Restiamo in silenzio per qualche secondo rapiti dalla spettacolare vista sulla pianura, spruzzata di neve e sulle montagne lontane. il blu intenso del cielo disegna il profilo delle montagne, si vedono a colpo d’occhio tutte le più famose vette dell’arco alpino.
Le congratulazioni a tutti i partecipanti per la salita, mentre scrutiamo già il posto migliore per pranzare. Una leggera brezza, a volte fastidiosa ci convince a procedere il nostro cammino, non ancora soddisfatti della salita, procediamo a destra per conquistare la vicina vetta del Monte Riba del Gias, 150m più alto del colle. Di qui la vista spazia a 360° su tutta la pianura, qualche minuto per imprimere nei nostri occhi la spettacolare vista e riprendiamo la discesa percorrendo un anello fino a ricongiungere il sentiero di salita più in basso dove il versante spiana. Il vento è sparito, il sole riscalda, la discesa diventa semplice, spesso ci fermiamo a chiacchierare, forse per rubare ancora un po’ di tempo al rientro verso casa.
Concludiamo la gita di nuovo al Segnavia disposti tutti in cerchio a mò di tavola rotonda dei cavalieri del “Re di pietra?!?!?!”, con la promessa di rivederci domenica prossima per un’altra avventura.
Mula

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