lunedì 1 settembre 2008

Domenica 31 agosto - MONTE FARAUT


Gitona...
Domenica scorsa ci siamo ritrovati per la consueta gita al Faraut… ormai un appuntamento annuale da quando abbiamo installato la nuova croce in ricordo dei nostri amici e compagni di gita che ci accompagnano dal cielo nelle escursioni domenicali...
Partiti da Sant’Anna di Bellino (1850m) alle 8.20 un po’ titubanti per il tempo... anche lui indeciso tra il pallido sole e le nuvole grigie…
Passiamo a Pian Ceiol (2012m), attraversiamo le “barricate”; gorgia scavata dall’inesorabile passaggio dell’acqua del torrente Balma… molto suggestiva in inverno, con la neve che ricopre l’insenatura profonda
Una breve sosta alle Grange Castel (2393m) per sgranocchiare la solita barretta, un sorso d’acqua e per riprendere fiato… proseguiamo al centro del vallone seguendo la lieve traccia di sentiero tra l’erba appena pascolata dalle bianchissime vacche “piemontesi” che, incuriosite al nostro passaggio, per un attimo alzano lo sguardo verso di noi…
In un attimo siamo ai piedi del canale finale di salita al colle a sinistra della vetta… una colata di detriti.. che ci impegna in concentrazione e fiato per tutta la salita…
L’aria frizzante che soffia sul colle ci consiglia di proseguire velocemente verso la punta… quando ad un tratto un concerto di campanelle ci coglie di sorpresa… un gregge di capre corre incontro a noi, forse affamate, forse desiderose di rivedere il “loro” pastore… Sono carinissime e molto curiore, pelo lungo, metà anteriore marrone scuro, la restante metà posteriore bianche… c’è anche il caprone attorniato dal suo Harem di femmine, ci guarda un po’ con aria diffidente, ma poi volta lo sguardo e prosegue per il suo cammino…
La mia curiosità mi spinge a fare una breve ricerca su internet e scopro che fanno parte della razza “Vallesana”
http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/agriservice/ricerca/germoplasma/caprinva.htm
Finalmente arriviamo in vetta, breve controllo alla croce per vedere se è tutto a posto, sostituiamo il libro di vetta, ormai colmo di impressioni, pensieri, poesie e saluti che gli escursionisti hanno voluto lasciare a memoria del loro passaggio… il vecchio libro verrà custodito gelosamente nell’archivio della scuola di escursionismo…
Pranzetto accompagnato questa volta da ben due bottiglie una di Dolcetto,l’altra di Chardonnay; scquisito “nettare”, come lo chiama il nostro amico Pedro…
Alle due riprendiamo la via di discesa… non ancora soddisfatti per la salita, percorriamo la traccia che segue la cresta scendendo fino al colletto Balma (2663m)… qui i resti della casamatta, della postazione per mitragliatrici, del ricovero ancora in ottimo stato, ma soprattutto dell’enorme foro verticale ancora colmo di neve attrae la nostra attenzione… su un lato si intravedono tra la neve i gradini alla marinara che scendono nel buco… chissà quale utilità, una polveriera? Un pozzo per riserva acqua? Un passaggio segreto?
Scendiamo nella conca, una breve visita alle caserme, osservati da uno stambecco “appollaiato” nei pressi della croce del Pelvo Chiausis, riprendiamo il sentiero del ritorno che scende a Pian Traversagn… in breve tempo siamo sulla strada che dopo qualche chilometro ci riporta alle macchine…
Concludiamo la gita al rifugio Melezè davanti a un caffè, alla birra e a un sospirato tiramisù aimè finito…
Brevi impressioni sulla meravigliosa avventura di noi nove escursionisti, pensando già a quella di domenica prossima…al Becco alto dell’Ischiator…
un caro saluto e un caloroso invito a tutti Voi…
Beppe…

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