Complice la voglia
d’estate e le temperature finalmente gradevoli, per nulla spaventati dalla
levataccia mattutina ci ritroviamo in 60 su per la val Maira per la terza
uscita del corso di escursionismo. La gita di oggi, da Camoglieres verso il
monte Rubbio, ci offrirà anche l’occasione per conoscere qualcosa di più della
cultura alpina e approfondire quanto già ascoltato alle lezioni del corso. Certo,
essere così numerosi non aiuta…e ci troviamo ad improvvisare un simpatico (quanto
poco utile) telefono senza fili per far giungere anche ai fanalini di coda i
nomi dei vari fiori che incontriamo lungo il percorso e che sapientemente
Angelo (con il supporto di Carla e di Eliana) ci descrive…non ce ne vogliano i
nostri maestri, ma con questi nomi latini siamo davvero un po’ in difficoltà!
Ognuno ci mette del suo e alla fine…è già tanto che ricordiamo che si tratta di
orchidee (selvagge, dice qualcuno… ma forse quello era un film…)! Ma l’abilità
e la pazienza degli insegnanti è tale che a fine giornata qualcuno ricorderà di
aver visto…l’orchidea che non fa la fotosintesi ma vive in simbiosi con un
fungo (neottia nidus avis), o quella
dai vistosi fiorellini bianchi (cephalanthera)
o ancora quella tutta verde dal nome un po’ strano che avrebbe sicuramente
ispirato qualche battuta o canzoncina al nostro Ago (coeloglossum viride - celoglosso verde). La voglia di imparare è
tanta, per cui durante la salita, tra una pausa e l’altra, ci si ritrova (volenti
o nolenti!) ad ascoltare spiegazioni che toccano un po’ tutti gli argomenti: si
va dalle “lezioni” di geologia di Carlino sulle rocce calcaree, a quelle di
Matteo sui ragni (maschi o femmine?) e sulle talpe, per poi concludere con un
po’ di cultura alpina ascoltando Paola e Luigi parlarci dei terrazzamenti visibili
accanto alle baite e della cospicua presenza di ortiche segno evidente della
presenza in passato di letamai e dunque pascoli e bestiame… Insomma ce n’è
davvero per tutti i gusti! Il tutto condito da un panorama di tutto rispetto
che si offre alla vista non appena usciamo dal bosco e dai profumi tipici
dell’ambiente montano che tra una folata di vento e l’altra ci avvolgono
piacevolmente… Il serpentone di escursionisti, guidato da Angelo e dalla nostra
mascotte Francesco, pian piano si avvicina alla meta e, dopo un po’ di
sali-scendi (secondo alcuni più sali che scendi!), ecco finalmente la croce,
che possiamo solo osservare a distanza
ma che ci appaga comunque della fatica fatta per arrivare fin qua! Non
resta che sistemarsi per il pranzo, ricco e abbondante come sempre, con vino e
dolci a volontà… addirittura confezionati in porzioni singole per facilitarne
la distribuzione (davvero gli allievi stanno superando se stessi!). Dopo un po’
di siesta ascoltiamo gli avvisi di Beppe per poi rimetterci in marcia e
prendere la via del ritorno… la discesa è più veloce, ma offre comunque
occasioni per chiacchierare, scherzare e conoscersi un po’ di più… arrivati
alle baite Carla si distacca per accompagnare alcuni direttamente a san Damiano
Macra seguendo la strada ben segnalata,
mentre il resto del gruppone continua sul sentiero dell’andata… Qualche goccia
di pioggia rinfresca l’ultimo tratto di strada, ma è davvero poca cosa, utile
giusto a verificare l’utilità di copri zaini e k-way! Arrivati alle auto ci
diamo appuntamento a Dronero per concludere con la solita merenda e far la “gioia”
di una giovane barista che sicuramente non si aspettava la pacifica invasione
di 60 escursionisti: come sempre sappiamo farci perdonare e le diamo una mano
(Dona si rivela un’ottima cameriera!)...ma forse la prossima volta conviene
avvisarla prima…
Ma-Ester
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