Questa imprevedibile e capricciosa domenica di metà maggio si
caratterizza per l’estrema mutevolezza e variabilità oltre che di meteo, anche di programma.
La pioggia torrenziale che inonda la Valle Po fino alle prime ore del
giorno, non è certo di buon auspicio, ma le previsioni assicurano tempo sereno
a partire dalla mattinata. Alle sette, effettivamente, le promesse si concretizzano:
l’inconfondibile piramide del Re di Pietra e i suoi satelliti sono baciati dal
sole, ma anche ammantati da una spessa coltre di neve fresca.
La quota neve inizia ben più a valle di quanto immaginato, tanto che le
auto, ormai sprovviste di pneumatici invernali, cominciano a dare segni di
cedimento poco oltre le Meire Miribrart di Ostana.
Nonostante l’intoppo iniziale, la meta resta quella da programma: Punta
Ostanetta.
Fiduciosi... iniziamo la marcia,
senza sapere che oggi... le previsioni non verranno rispettate: poco sopra Pian
del Ciarm, una perturbazione improvvisa ci regala i primi fiocchi di neve, che,
a dire il vero, assumono la forma di minuscole sfere ghiacciate.
Che fare? Rapido consulto tra i grandi “capi” e... dietrofront... in
direzione della più tranquilla Balma Boves, per un’anticipo di lezione sulla
cultura alpina.
Ma ecco che, prima della deviazione per Punta Sellassa, la situazione
meteo muta nuovamente e indirizza la marcia verso questa meta alternativa.
Il manto nevoso cresce passo dopo passo, ma il gruppo di testa,
ostinato ed irraggiungibile, batte la traccia senza mostrare segni di cedimento
e senza chiedere il cambio: complimenti ai nostri “martiri”!!
Prima della croce di vetta, neve, vento e sole si danno battaglia senza
sosta, ma nessuno sembra più farci caso, perfino quando cerchiamo di difendere
i nostri panini dall’ennesimo attacco di sfere ghiacciate che, sulla pagnotta...
paiono granelli di sale grosso.
Saranno forse l’audacia e il coraggio di Gian e Maria che... sfidando
la nevicata, immolano al cielo, prima di addentarla, una succosa fetta di
melone, sarà solo fortuna, ma... dopo pochi minuti... l’ennesima tregua lascia
spazio ad un orizzonte da cartolina: un oceano di cumuli biancastri che si
rincorrono trasformandosi repentinamente.
Scendiamo alle auto soddisfatti per la giornata imprevista (dicono che
un po’ di imprevedibilità renda la vita più interessante) domandandoci però:
Punta Ostanetta o Sellassa? Corso di escursionismo estivo o in ambiente
innevato? Sentiero polveroso o 35 cm di neve? Melone o cioccolata calda?
Cappello con visiera o passeggiata romantica sotto l’ombrello come insegnano
Mario2 e Ivo?
Poco importa, anche perché la giornata non è ancora conclusa e dobbiamo
scendere prima a Paesana per salutare e ricordare i nostri amici Carlo e Marina,
per poi continuare a ridiscendere la valle fino a Sanfront, dove, con la scusa
di far conoscere le famose “crescentine di Ernesto” ai nostri nuovi amici
albesi, banchetteremo tutti insieme in allegria.
La
Maestra a Quadretti
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