La giornata promette bene, in barba al meteo
che ipotizzava tempo grigio in vista di una nuova perturbazione.
Oggi partiamo con mezz’ora di anticipo
sotto un cielo sgombro da nubi e con una temperatura più che accettabile.
Risaliamo la Valle Varaita ed il primo
tratto del vallone di Bellino fino a Borgata Chiesa, dove, sul piazzale,
parcheggiamo le auto.
Saliremo al Colle della Bicocca sfruttando
interamente il percorso estivo.
Lasciato alle spalle il gruppo di edifici
tra i quali troneggia la medievale chiesa di San Giacomo dal bel campanile,
iniziamo l’escursione in ordinata fila indiana, su buona traccia.
La neve è farinosa e ci consente di
proseguire con passo regolare fin nei pressi di una grangia assolata.
Un piccolo spiazzo antistante e la vista
suggestiva sul Monviso sanciscono questo quale luogo ideale per la sosta
energetica di metà mattina.
Ripartiamo con maggior vigore attraversando
un bel lariceto; qualcuno è un po’ dispiaciuto perché, a differenza della
scorsa domenica, i rami non sostengono più un abbondante strato di coltre
bianca da scrollare addosso agli sventurati compagni di gita.
Dopo oltre due ore di marcia, la fatica
comincia a farsi sentire, l’ambiente è decisamente più selvaggio, lo sguardo
punta ora l’elegante e imponente mole del Pelvo d’Elva e la neve, a tratti, si
presenta sotto forma di grandi cristalli ghiacciati: sembra veramente sale
grosso da cucina!
Dulcis in fundo... l’ultimo tratto è
completamente “immacolato” ed “inesplorato”.
Meno male che i nostri valorosi uomini non
si fan pregare anzi... in una continua gara di solidarietà, si alternano l’un
l’altro per battere la traccia.
Competizione o senso del dovere? Chissà...
Sta di fatto che a noi, povere “donzelle”,
non resta che fare le “ultime ruote del carro”: nessun lamento s’ode dalle
retrovie per questa condizione di “reiette”!
Giungiamo in vetta al crinale che si son
fatte già le dodici e un quarto.
Lo sguardo a 360 gradi per ammirare il
vallone di Elva e tutta la cerchia di cime: anche questa volta ne è valsa la
pena!
La temperatura è clemente, così
rifocillarsi si traduce in un attimo di vero piacere.
Oggi poi che l’energia dissipata è stata
parecchia, si sorseggiano amabilmente anche i liquori “casalinghi” come
l’elisir al basilico di Manu e la golosa crema al cioccolato di Luca.
Quando già ci si prepara al momento di
“pace dei sensi”post banchetto ecco che Monica e Manu cercano la mia complicità
e quella di Paola per far loro avvicinare quella “birba” di Mauri...
Con fare sospetto, nascondono qualcosa “a
pugni stretti” e capisco che non si preannuncia niente di buono, ma... mi
prodigo comunque per dare una mano, perché percepisco che ci sarà da
divertirsi.
Con la scusa del liquore al basilico che
ancora non ho assaggiato, Mauri viene attirato nella trappola che, alla fine,
si rivela una... bonaria “carnevalata”.
Già... perché oggi è Carnevale e... Monica
non s’è scordata!!
“Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male” dice Gianni Rodari e... la foto scattata attesta che il “malcapitato”
ben poco ha patito, ricoperto da quelle innocue medaglie multicolori.
Tra una marachella e l’altra è ora di
rientrare, ma nessuno si lamenta: il vero divertimento è prossimo ad
iniziare...
Se prima la traccia inesistente era sinonimo
di sforzo e sudore, ora diventa l’equivalente di discesa in libertà.
Se all’andata i ramponi delle ciastre
arrancavano sui tratti ghiacciati ed aspri, adesso questi ultimi si affrontano
scivolando e capitolando senza indugi.
Anzi... l’imperativo è quello di
abbandonare lo stile “ingessato” e di lasciarsi andare.
Bartolo preavvisa che domenica prossima,
considerata l’esposizione, rimpiangeremo questa neve.
Sicuramente sarà così, ma... non vedo l’ora
di trascorrere un intero week end in Val Chisone!
Scoprirete presto come andrà...
La Maestra a
Quadretti
1 commento:
Confermo, mi sono divertita tantissimo! Indimenticabili la vista sul pelvo, la compagnia piacevolissima, la neve fresca del ritorno e... l'elisir al basilico :-).
Claudia
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