lunedì 14 marzo 2011

ROCCE BLU (...alla ricerca...) – 13 marzo 2011

Confortati dalle belle previsioni per la domenica, con cielo sereno e temperatura mite, il programma prevede il ritrovo alla stazione alle 7,30, per l’escursione domenicale... ma dovè la stazione dei treni?
Conosco a malapena dove sono il Lidl, il Billa, il Penny, il Kaufland, già... dimenticavo che sto parlando da Sliven, nell’est della Bulgaria... e poi trovarci con CHI?
Clemente, Tommaso, Pino la domenica fanno i “servizi” in casa e Giovanni è in Italia per il weekend, così me ne parto allegro da solo alla ricerca delle “Rocce blu”!
Il cielo è terso e l’aria è fresca (+2°C) quando, alle 8.30, inizio a salire dal piazzale della seggiovia (420m) seguedo a destra l’insegna XAЛKATA (anello) percorrendo un sentiero segnato di giallo su sfondo bianco, che sale dolcemente tra bassa vegetazione di betulle, noccioli, gheggie, tutti ancora privi di foglie.
Superati alcuni ponticelli, dopo una breve salita, a quota 550 m mi trovo davanti il famoso “anello” di roccia su cui mi faccio fotografare da una gentile signora bulgara... che per fortuna parla francese, inglese e un pò di italiano, e che vive nella bella isola di Martinica(!) ed è ora in vacanza sul suolo natio.
Proseguo a zig zag incontrando qualche bulgaro che mi salutano gentimente “ДoбЪр ДеН” (dobahr den = buongiorno), sono pochi... ed ancor meno con gli scarponi, hanno quasi tutti le scarpe da ginnastica che sono quasi consentite su un sentiero così facile.
I segni sul sentiero sono cambiati (?) ora sono azzurri e verdi sempre su sfondo bianco mah... Proseguo ed a quota 800 trovo una leggera neve di fianco al sentiero, che ora è costeggiato da alberi più alti, per poi raggiungere un piccolo passo con un bivio (segnato di azzurro) che indica una ripida traccia verso l’antenna TV, che istintivamente evito.
Proseguo seguendo i segni verdi e passo sotto la seggiovia che sale lenta (è un pò triste perchè quasi vuota) fino ad incontrare altri segni, questa volta viola...
Ora ci sono più persone che salgono da altri sentieri ed, in fine, dopo aver incontrato un paio di enormi faggi che avrebbero fatto la gioia della nostra Eliana(!) arrivo a quota 1000 nei pressi dell’Hotel Pectopaht con annesso piazzale e strada asfaltata (tristezza!)
Per fortuna appena dietro all’hotel salgo su di un ampio pianoro verde, detto Cima Karandila, che si allunga tra varie roccette fino alla balconata finale da dove si domina Sliven e le valli vicine, bel panorama!
Più in basso c’è anche un campetto da calcio con bambini che giocano ed un piccolo lago artificiale dalla superficie gelata, e poi ancora altre piccole alture su cui vado a curiosare.
Chiacchiero (per quel che posso...) con un allegro bulgaro che, visto il mio cappellino cinese dalla visiera esagerata, dopo un attimo mi chiede “KAK CTE, IEIO?” (come sta Ieio?), faccio finta di non capire(!)... ma forse aveva detto un’altra cosa.
Passeggio per la deserta ampia balconata godendomi il venticello fresco cercando invano le rocce blu... che evidentemente col tempo si sono sbiadite.
Poi mi godo, un pò in anticipo, il pranzo e mi accorgo che il piazzale si sta riempiendo di auto con conseguenti gruppi di famiglie e giovani che si sparpagliano per il pianoro, improvvisamente mi immagino il caos estivo e così... fuggo!
Verso le 12 inizio la discesa superando e incrociando un sacco di gente, giovani, famiglie con annessi vecchi e bambini che salgono sbuffando pian pianino.
Ripercorro il sentiero della salita passando dinuovo sotto la seggiovia, che è ora molto più allegra e rumorosa perchè piena di gente(!) e verso le 13,15 arrivo al parcheggio, stamani deserto, che è ora pieno di auto... non oso pensare cosa sarà d’estate!
Tornato alla base, sento del brutto tempo in Piemonte ed in Val d’Aosta, con una puntina di sano sadismo penso che, per una volta, è andata megio a ME!
A presto e buone camminate... sulle ALPI!
Ago BG
(p.s. la bella guida “lonely planet” cita le “Rocce Blu” di Sliven sulla cima Karandila, ma anche lei dice che non sono propriamente blu...)

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