Sabato
il messaggio di Monica diceva;ore 8.00 stazione di Saluzzo senza ciastre.....la
meta non si sa ancora.....
Così,
puntuali alle 8.00 di domenica, ci ritroviamo per partecipare all'escursione a
sorpresa,sicuri che i nostri mitici A.E.Bart e Beppe avrebbero già pensato alla
meta.
Dopo
i saluti sempre calorosi e le chiacchere che proseguono, al bar di Dronero,
partiamo per la Valle Maira e più precisamente borgata Castello di Roccabruna, la
meta è il Monte San Bernardo.
Iniziamo
il cammino alle 9.00, percorriamo un tratto del sentiero occitano seguendo le
tacche gialle che ci portano a perdere un po’ di quota e ad inoltrarci in un
bosco di castagni e betulle, fino a giungere nei pressi di alcuni ruderi di
case, dove gli alberi hanno creato nuovo arredamento a quel che rimane di
stanze diroccate, mentre si scorgono ancora alcuni affreschi sul frontespizio
di una casa, di qui nei pressi della Fontana dell'Asino abbandoniamo il
sentiero occitano e iniziamo la salita che si farà man mano più ripida
percorrendo la cresta che divide Roccabruna da Villar San Costanzo e complice
il fiatone ammiriamo il panorama della pianura che come tessere di un puzzle
compongono un magnifico quadro che si amplia pian piano alle nostre spalle, mentre
davanti a noi, proprio lì dietro alcuni grandi massi c'è un piccolo ciclamino
che, accanto al sentiero sembra darci il benvenuto e con il suo colore sembra
donarci la forza per proseguire il cammino.
Raggiungo
la vetta con il salvavita Mauri “Beghelli” a quota 1625 dove il resto del
gruppo mi aspetta per la foto sotto la croce, dopo aver ripreso fiato osservo
il panorama grandioso che spazia sull'ampia pianura cuneese fino alle vette
imbiancate delle Marittime là in lontananza, il resto delle bianche guglie
svettano attorno a noi fino all'inconfondibile maestosità del Monviso.
Trovato
un posto per la numerosa combriccola, oggi siamo in 21, cominciamo il banchetto
solo dopo aver aperto una serie di bottiglie, anche quella di Mario 2, che
proprio non si voleva far gustare e dopo essere passata di mano in mano il
prode Bart aveva la meglio sul tappo di sughero…
come
sempre, inizia lo scambio di gustosi nettari divini e succulenti cibi, si gusta
frittata di asparagi, vari tipi di dolci, frutta secca e non, caffè e digestivi
e anche la banana di Mario 1, mentre siamo presi con gli assaggi inizia ad
accarezzarci un fresco venticello che ci fa stringere stretti stretti per
trovare un po’ di calore, così, vicini vicini, le chiacchiere e le risate sono
sempre più fragorose. Godiamo ancora per un momento il sole che nel frattempo
aveva quietato il vento, poi alle 14 iniziamo la discesa proseguendo per un po’
verso il colle di Valmala, dove imbocchiamo il sentiero che ci porterà alle
macchine, facendo ancora una deviazione per raggiungere con una piccola
arrampicata la Rocca del Castlas, qui con difronte l'imbocco della Valle Maira
e alle spalle il Monte Roccerè facciamo una sosta per reidratarci e per godere
ancora un po’ del bel sole che disegna già piccole ombre nel nostro quadro.
Affrontiamo
la discesa della Rocca su un altro sentiero un po’ più agevole che si allarga e
ci dà l'opportunità di chiacchierare, spettegolare amorevolmente, perché noi
peppie lo facciamo con bontà d'animo…
concludiamo
la nostra escursione refrigerati da una bibita con la consapevolezza che la
montagna sa offrirci scorci fantastici, ma l'amicizia
illumina il sentiero con un caleidoscopio di colori.
Manu
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