martedì 12 maggio 2009

14° CORSO DI ESCURSIONISMO - Prima Uscita: M.te Cornet - 10 maggio 2009 (By Ago)

Inizia il 14° corso di Escursionismo.

Dopo la lezione serale di giovedì scorso, eccoci alla prima uscita che ha per meta il Monte Cornet (1939) in Val Maira. Alle 9,30 di domenica 10 maggio, il nutrito gruppo di volenterosi (n.45) inizia l’escursione partendo da S. Anna di Roccabruna (1280).

Il tempo è coperto quando, divisi in due gruppi, iniziamo a salire in direzione Nord seguendo la strada sterrata. Velocemente ci inoltriamo nel verde di un fitto bosco di conifere e quasi subito prendono forma alcune difficoltà che avevamo intravisto nell’uscita invernale con le “ciastre” dell’8 febbraio scorso: le innumerevoli nevicate di questo eccezionale inverno, hanno colpito duramente molti Pini, Abeti, Larici, facendoli cadere rovinosamente a terra. Spesso sono alberi di dimensioni notevoli, tanto che facciamo fatica a superarli: a volte li scavalchiamo, altre volte facciamo digressioni più o meno lunghe nel bosco, infine ci passiamo addirittura sotto!

Rallentati da questa imprevista complicazione (a volte sembra di essere in una spedizione nella giungla) dopo un’ora di cammino abbiamo guadagnato solo 200 metri di dislivello; ciò nonostante la salita non è stata affatto noiosa: i nostri bravi A.E., Beppe, Bartolo, Angelo, Luigi, Pedro e Renzo, ben riconoscibili dagli allievi (n.21) perché opportunamente “etichettati”, ci hanno fatto ripassare le nozioni spiegate giovedì scorso riguardanti la conduzione e l’abbigliamento.

Sara ci fa osservare che questo bel bosco è opera del rimboschimento effettuato negli anni a cura della Regione Piemonte, infatti la caratteristica distintiva dell’opera dell’uomo è la quasi totale mancanza del sottobosco… intanto osserviamo i Larici che esibiscono i nuovi aghi ancora di un bel verde chiaro (non sono sempreverdi… poverini!), gli slanciati Abeti, sia bianchi che rossi, i più contorti Pini.

Riprendiamo a salire, a quota 1600 usciamo dal bosco ed incontriamo le prime lingue di neve… sopra di noi, tra le varie nuvole, scorgiamo il profilo dello sparti-acque tra Val Maira e Val Varaita ancora abbondantemente imbiancato.

Superato agevolmente un ultimo strappo innevato, alle 11,15 raggiungiamo il Colle della Ciabra (1723) dove i due gruppi si ricompattano e si rifocillano. Purtroppo, a causa delle nubi e delle nebbie vaganti, possiamo solo intuire il bel panorama delle due valli sottostanti!

“Cos’è quella borgata che si intravede più in là…? Cosa sarà quel paesino? … ma! ”. I bravi corsisti che si aspettano risposte immediate a queste domande… sono delusi… Ma ecco spuntar dagli zaini la cartine topografiche che, opportunamente lette, ci danno le giuste risposte: “Così fa un bravo escursionista!”   

Alle 11,40 riprendiamo a salire seguendo la cresta innevata in direzione Ovest ed, alle 12,30, ci fermiamo a quota 1900 sullo spuntone roccioso subito prima del Monte Cornet che ora è avvolto completamente dalle nubi, peccato… per oggi la nostra cima è questa!

Un po’ infreddoliti facciamo velocemente le foto di rito e rientriamo al colle per il pranzo. Alcuni dolori muscolari accusati da Francesca (col freddo la fatica si fa sentire di più…) vengono superati con volontà e tenacia grazie l’aiuto della nostra Elena, che dispensa pomate e pasticche contro questi disturbi.

Anche qualche goccio di vino e di Genepì a fine pranzo, danno il loro valido aiuto morale alla “truppa”!

Dopo il pranzo, ascoltiamo Beppe che ci spiega i pericoli oggettivi e Pedro che ci “illumina” sulla forza devastante dei fulmini: “Per sfuggire alle saette di Zeus… VIA subito tutti gli oggetti metallici!”

Alle 15 iniziamo la discesa seguendo il percorso del mattino… salvo il primo gruppo che compie un’allegra digressione per ammirare meglio il bosco! Meno male che alcuni “aiuti” (P.Q.) si erano dotati anch’essi di etichette nominative… così è stato più facile ritrovarsi!

Alle 16,30 siamo alle auto e, dopo una pausa ristoratrice a Dronero, ci diamo appuntamento alla seconda uscita tra 15 giorni… sperando in un cielo più limpido!

- La Forza della Neve -

La mano violenta dell’Inverno passato

si è abbattuta con forza sul Bosco Incantato…

Di Pini ed Abeti ne ha colpiti tanti

distesi a terra li abbiam qui davanti.

Poi su in cima la neve ancor tanta

fa cadere qualcuno che la forza gli manca,

ma è solo un momento: poi si rialzerà

per il Pino e l’Abete così non sarà… 

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