Tra allievi del corso invernale, alla
seconda uscita sul campo, accompagnatori più o meno graduati, semplici
simpatizzanti, partiamo in quarantuno divisi in due gruppi (chi sarà stato separato
a metà?).
La temperatura che, a sentir il
meteo “profetico”, doveva essere “da brivido”, ci lascia invece allacciare
scarponi e ciastre senza dover sfregare mani e saltellare sul posto.
Or dunque, lasciata la stradina
innevata che prosegue diritta verso il Colle del Prete seguiamo il sentiero che
si inoltra con percorso sinuoso nel boschetto di larici e betulle. La neve è
farinosa e l’incedere non è poi così faticoso. Il percorso viene spesso
frazionato da soste informative, culturali e riflessive su tutto ciò che riguarda
la neve, le situazioni di pericolo, le possibili soluzioni: oggi viene chiesto
agli allievi di essere “attenti osservatori”!
Così, tutti ne approfittiamo per
ripassare la struttura dei fiocchi di neve ed i loro metamorfismi, le cause che
potrebbero generare distacchi di masse nevose e le opportune azioni da svolgere
per ridurre il più possibile la percentuale di rischio. Un’escursione in
ambiente innevato presuppone il saper utilizzare il materiale in dotazione;
Beppe ci ricorda che è necessario conoscere gli strumenti che, a volte, capita
di indossare con aria di disappunto, ma... occorre aver presente... potrebbero
salvarci la vita!
Nei pressi della Baita del Lupo,
sono gli allievi a doversi destreggiare sull’uso di ARTVA, pala e sonda. Uno
alla volta, in modo preciso e meticoloso, cercano di mettere in pratica quanto
appreso durante la lezione teorica. Viene sicuramente riconosciuto l’impegno e,
considerando che si trovano alla prima esperienza, non si procede a
cronometrare il tempo impiegato, anche se si ribadisce l’importanza di restare
sotto i quattro minuti.
La discesa, accompagnati da un
cielo appena velato, è rapida ed allietata dalle “birbonerie” di alcuni che
fanno fatica a mantenere la fila e procedono da autodidatti sul manto nevoso ancora
immacolato.
Per fortuna Bartolo osserva, ma è
clemente... Non solo non veniamo ammoniti, ma ci regaliamo anche una bella
cioccolata calda o qualche “dolcetto” in allegra compagnia!
La maestra a quadretti!
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