Come conciliare il desiderio di
andare su per i monti in buona compagnia con lo sgomento all’idea di dover
mangiar pranzo consumando un panino al freddo di questi giorni? Semplicemente
aderendo alla proposta di Monica: una bella gita al rifugio Bagnour dove ci
attende una fumante e gustosa polenta! Siamo in tanti ad aver accolto l’invito
e, dopo la rituale sosta al Segnavia per una rapida colazione, eccoci tutti e
25 in borgata Alboin, pronti ad indossare scarponi, ciastre e artva, e ad
imbacuccarci per bene con guanti e berretto per ripararci dall’aria pungente di
questa mattina. Son le 9 quando, superata la prova cancelletto fatta da
Bartolo, ci inoltriamo nel bosco dell’Alevè attraversando la piccola borgata…
la neve in questo primo tratto non è molta e qua e là riaffiora il letto di
aghi di pino che ricopre il sentiero… Più si sale, però, più la neve aumenta ed
inizia dolcemente a scricchiolare sotto le nostre ciastre, contribuendo a
rompere il silenzio che avvolge il bosco. La fatica della salita ci fa sentire
meno il freddo (che a dire il vero è meno pungente di quanto temessimo) e,
quando ci fermiamo per sgranocchiare qualcosina presso le grange, molti si son
già liberati di diversi strati d’abbigliamento! Proseguiamo verso il Lago
Secco, superando il bivio che ci riporterebbe a Castello: il capofila Maicol
accelera un po’ il passo (forse teme di non arrivare in tempo per l’aperitivo?)
ma prontamente viene invitato a rallentare da Lu (proprio lei!! sottolinea Maicol) per recuperare il resto del gruppo,
come insegnan da sempre i nostri bravi istruttori… Breve sosta per la foto di
rito “sul lago” ed eccoci pronti ad affrontare l’ultimo tratto che ci porta dritti
dritti al rifugio: 2 ore di cammino e ora non resta che gustare la famosa
polenta! Ci godiamo il sole che illumina questa giornata e attendiamo con
pazienza (quasi tutti: c’è anche chi, forse per timore di qualche cane nei
paraggi, addenta il panino che ha ancora nello zaino…) di venire invitati dai
simpatici gestori ad accomodarci: l’attesa è breve e in men che non si dica ci
ritroviamo comodamente seduti al calduccio, con davanti a noi gustosi e
abbondanti piatti di polenta… Anche il vino non manca (come sempre del resto)
per cui in poco tempo l’atmosfera si fa particolarmente allegra, soprattutto
nella prima tavolata dove, tra non poche risate, si apre addirittura una
“campagna acquisti” in vista del prossimo corso di ciastre: ma qui i pareri non
son concordi, c’è chi lamenta troppe presenze femminili e chi minaccia di non
tenere il corso in presenza di troppi maschietti! Chissà chi l’avrà vinta?
Terminato il pranzo lasciamo il posto agli escursionisti arrivati dopo di noi e
ci godiamo ancora un po’ il tiepido sole, finchè l’aria sempre più pungente ci
ricorda che è ora di rimetterci in marcia. Per il ritorno seguiamo una via
alternativa, scendendo per un tratto verso Castello per poi riprendere il sentiero che si ricongiunge al
bivio per il Lago Secco… e così ci tocca, a malincuore, un altro po’ di salita…
ma bisognerà pur smaltire la polenta, no? C’è chi brontola per la deviazione,
chi se la ride, chi semplicemente si gode la discesa sulla neve e, in circa due
ore, ritorniamo alle auto… qualcuno prosegue la gita con la classica merenda al
bar, qualcuno torna subito a casa, ma tutti abbiam la certezza di aver
trascorso una bella giornata, in buona compagnia, godendo di un panorama capace
di farci dimenticare per un po’i soliti guai e tormenti di ogni giorno…
Ma-Ester
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