martedì 22 luglio 2008

Quat pass e ‘n bucun... domenica 20 luglio 2008


La Valle Maira... meravigliosa, selvaggia, tortuosa, ma che sa di volta in volta regalare ambienti, panorami, angoli nascosti da cartolina...
Molto amata dal turismo straniero e forse molte volte poco apprezzata da noi che abitiamo a quattro passi...
Un laghetto, il “Lago Nero”, nascosto, piccolo, difficile da trovare sulla carta perché oscurato dall’imponete “Rocca la Meja”... ha incuriosito Piero ...così che domenica abbiamo pensato di accompagnarlo per andarlo a vedere...

Lasciamo l’auto nei pressi delle grange Selvest, alle nove... seguendo l’itinerario descritto nelle relazioni, (
http://www.alpicuneesi.it/itinerari/vallemaira/index1412.htm) disegnato sulla carta e segnato con le tacche rosse e bianche ci inoltriamo nel vallone Valletta, seguendo la carrareccia che porta alle grange della Valletta. Deviamo verso la grangia Giacarloso, immersa in una conca verdissima ai piedi dei Monti Bert e Baret. incontriamo il pastore e il suo fedele cane a fare da guardia alle mucche al pascolo. Un posto incantevole, dove passare qualche giorno in ottima compagnia... un bicchiere di vino, la plucia dell’orso davanti al caminetto che scoppietta, i rumori della natura ovattati dal manto nevoso, e...
Si si, è proprio cosa ha elaborato la mia fantasia da sognatore romantico la prima volta che sono passato di qui con gli sci qualche inverno scorso...

Il sentiero prosegue nel rado lariceto salendo pian piano sino a spianare nei pressi del colle... Ancora qualche passo ed ecco che a una decina di metri più in basso si incomincia ad intravedere il laghetto...
Il vento, a volte fastidioso, ondeggia le sue acque tranquille... e ci convince a cercare un riparo sul pianoro sovrastante verso il colle... la distesa di prato all’inglese ci invoglia a distenderci per un frugale pranzetto e una sana pennichella...
All’una pensiamo di sgranchirci le gambe salendo fino al cippo del Monte Bert, ma veniamo improvvisamente colti dalla pioggia che insistente ci obbliga sul sentiero del ritorno in direzione della grangia Culausa...
Una breve deviazione fino alla lapide degli alpini del il 18° battaglione di stanza presso la caserma di Dronero nel 1937; durante i campi invernali viene interamente spazzato via da una slavina caduta in quel punto dopo le abbondanti nevicate... (si dice che nonostante la gente del posto cercasse di farli desistere dal salire in quella zona, il capitano non volle saperne).
La discesa sul sentiero ci porta sulla carrareccia,di fronte il maestoso Monte Cassorso con in primo piano il suo canalone, meta di molti scialpinisti durante la stagione invernale... così che in breve tempo arriviamo alle macchine
Scendiamo la valle di Canosio in auto e risaliamo brevemente la valle di Marmora fino alla Borgata Finello, dove ci attende la merenda sinoria presso la Locanda “Lou Pitavin”
http://www.loupitavin.com/... Agriturismo fiabesco, riportando ad antico splendore la vecchia abitazione in stile occitano... Valeria e Marco hanno saputo rendere magnifico questo posto, non solo sotto l’aspetto estetico, ma anche enogastronomico...
Salame con burro fresco, lardo con salsa di noci e aglio, acciughe in salsa rossa e con il bagnat, crespella di riso con crema di porri e formaggio nostrale fuso, polenta concia, tris di dolci... così si presenta la nostra merenda preparata dalle sapienti mani di Valeria...
La chitarra di Piero ci accompagna dolcemente fino alle otto e mezza di sera, quando a malincuore dobbiamo lasciare questo posto fatato per ritornare alla realtà di tutti i giorni... Cerchiamo con la sosta a Dronero per un caffè di prolungare questa splendida giornata...
Rinuccia, Elena, Simona, Monica, Manuela, Piero, Ieio, Bartolo, Davide ed io... il gruppo di oggi...

Domenica prossima chissà...una nuova avventura

Beppe M.

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