domenica 22 novembre 2009

Domenica 22 novembre – Monte Tibert

Proprio non riusciamo a stare fermi…. Abbiamo qualcosa in noi che ci spinge verso le montagne… anche adesso che incominciano le domeniche da passare tra la massa di gente indaffarati a cercare il regalo per Natale nei supermercati …
Noi il regalo ce lo facciamo tutte le domeniche quando andiamo per sentieri in montagna.
Venerdì eravamo un po’ indecisi sulla meta… anche se avevamo già stabilito l’ora di ritrovo… poi Bartolo propone la Valle Grana… pensando alle distese di prati assolati che conducono al Monte Tibert…
Dopo i vari ritrovi e per il caffè, arriviamo in auto verso le nove a Castelmagno e parcheggiamo appena il Santuario…
Con immensa gioia incontriamo i nostri carissimi Amici: Beppe, Marina, Anna ed Alessandra. Anche loro non hanno resistito alla frenesia di andare a fare quattro passi in montagna… Così che ci siamo incamminati tutti insieme per raggiungere la croce in legno in vetta al Monte Tibert…
In basso i prati erano ormai spogli dalla neve caduta alcune settimane fa… seguendo la carrareccia e qualche volta le tracce delle mucche proseguiamo in direzione del fondo del vallone, volgendo ogni tanto lo sguardo alla vetta… “arriveremo fin la?”
Pian piano tra una chiacchiera e l’altra saliamo velocemente… il vento, che dalle macchine sembrava tiepido e per niente fastidioso, diventava più energico e freddo man mano che ci avvicinavamo al colle Sibolet…
Passate le grange sibolet, la strada bianca diventa sentiero, poi traccia che si perde nei prati e sotto la neve… il pendio si fa più irto, il fiato viene allora risparmiato alle parole in favore della fatica…
Il vento ormai polare e costante sembra impazzito, arriva da più direzioni e diventa difficile evitarlo…
Imperterriti proseguiamo il cammino in cresta per raggiungere la vetta… non abbiamo il tempo di guardarci intorno… i granelli di neve trascinati dal vento sembrano aghi pronti a pungere i nostri visi…
Qualche foto e via… ritorniamo verso valle, questa volta cercando una via diretta verso il santuario…
Arriviamo ai piedi del Tibert… e troviamo riparo per il pranzo dietro ad alcune enormi pietre…
È di nuovo festa… la tavola è ricca di prelibatezze… ma presto ritorna l’aria gelida, e riuscita a scovare il nostro nascondiglio…
Facciamo fagotto e scappiamo verso valle…
Alle macchine un ultimo assaggio di Passito di marsala, con biscotti ai cereali …
È stata una piacevole gita… per l’ambiente, per la prima neve, per la solita banda… ma soprattutto perché abbiamo ci siamo accompagnati con i nostri cari amici…
Un augurio per ritrovarci più sovente sulle nostre montagne…
Mula

http://picasaweb.google.it/escursionismocaimonviso/MonteTibertNovembre09#

lunedì 16 novembre 2009

Passeggiata per le colline saluzzesi – domenica 15 novembre 2009.

Concludiamo la stagione estiva ufficiale dell’escursionismo con una bellissima camminata tra le colline saluzzesi.

Le nostre amate montagne sono già imbiancate e pensiamo già alla neve soffice, candida… da calpestare durante le prossime gite invernali con le ciastre…

Il ritrovo stamattina è alle nove sulla piazza della Castiglia, (http://www.saluzzonline.com/castiglia-saluzzo-vecchia.html) anche oggi il gruppo è numeroso... vista la semplice camminata si uniscono a noi anche qualche amico non socio… un caro benvenuto a loro, sperando che ci facciano compagnia per le gite a venire…

Partiamo alle 9.15… inizialmente sulla strada che sale a fianco all’ex prigione ora edificio storico pieno di fascino… il primo tratto sale ripidamente per conquistare il crinale delle colline retrostanti… stiamo attraversando una bellissima zona, ricca di case storiche, molte restaurate con cura, in sintonia con l’aspetto storico della città capitale del marchesato… ognuna con il proprio giardino, ben curato, alberi secolari, e immancabile vista sulla pianura cuneese e sulla corona di montagne sormontata dal Re di pietra.

La giornata è grigia, umida, freddina, siamo già fortunati perché le previsioni meteorologiche preannunciavano pioggia… la foschia nasconde in parte la pianura… si intravedono appena i paesi adagiati ai piedi della collina saluzzese…

Tra le nuvole basse ogni tanto fa capolino la bianchissima neve caduta nei giorni scorsi.

Passiamo di fianco alla famosa casa di “Briatore”, proseguiamo e arriviamo nei pressi del centro di accoglienza “Comunità Cenacolo”, voluta fortemente dalla sua fondatrice Suor Elvira… per aiutare i giovano in difficoltà. (http://www.comunitacenacolo.it/viewpagina.asp?keypagina=481&idlingua=1)

Sembra un posto da sogno, curato e mantenuto dalle sapienti mani dei collaboratori e dai giovani che vengono qui per ritrovare il loro cammino nella vita quotidiana.

Poco oltre finisce l’asfalto e incomincia la strada sterrata inoltrandosi nel bosco che ricopre come una coperta di mille colori i sinuosi pendi delle collina. I colori sono splendidi, caldi, meravigliosi, le tonalità tra il giallo e il rosso sono predominanti, l’aria che si respira è fresca, ogni tanto profumata da essenze di muschio, funghi, foglie in decomposizione… odori, profumi piacevoli al nostro olfatto, che rischia di dimenticare intossicato dalla “comodità delle città”. Ci imbattiamo in parecchi funghi non commestibili, alcuni addirittura velenosi come la classica Amanite, chissà che osservando meglio non si scopra qualche ottimo porcino. Incontriamo parecchie persone che di corsa, passeggiando o in bicicletta percorrono in senso contrario il nostro sentiero… è meraviglioso tutte questo, sfidano attività sportiva, ritrovare se stessi nell’intimità del bosco o solo per passare una piacevole domenica mattina in mezzo alla natura.

Qui la strada pressoché diventa più facile, pianeggiante, continua sul crinale, lasciando fiato al vociare e al chiacchierare tra di noi, prima un po’ affievolito dalla salita. La voce predominante è della nostra “mascotte” Francesco… che scorrazza su e giù per il sentiero, affascinato dalle curiosità del sottobosco, Lu, Ester, Monica, si prodigano ad accompagnare il nostro carissimo giovanotto, ma con qualche difficoltà, mettendo a dura prova le “ziette”.

Verso mezzogiorno raggiungiamo la chiesetta di Santa Cristina, nostra meta di oggi. (http://www.saluzzoturistica.it/Schede/SantaCristina/index.html)

I tavoli per le merende estive sono tutti a nostra disposizione… ecco che la tavola diventa ricca di ottime cose da mangiare e dall’immancabile buon vino che accompagna sempre le nostre gite. Ci raggiunge Luca in bicicletta, con i segni della fatica sulla divisa da Iron Biker duro e puro a dimostrazione che ha percorso veramente le strade e i sentieri infangati che portano fino a Santa Cristina, sfatando ogni nostro dubbio.

I salami, il formaggio e le mitiche acciughe se sciolgono in bocca. La festa continua fino alle 13.30 quando dobbiamo riprendere la strada del ritorno.

Ripercorriamo la strada del mattino fino al bivio per la chiesetta di San Leone Magno appena sopra a Manta. (http://www.comunemanta.it/sleone.htm). Arriviamo al santuario in breve tempo, nei pressi un nuovo agriturismo, nato dalla recupero di un vecchio cascinale. Barth ci confida che ha partecipato attivamente al gran lavoro di edilizia… ci descrive le caratteristiche del restauro e ci assicura che è un posto da provare sotto l’aspetto culinario.

La strada ridiventa asfaltata e scende dolcemente fino all’abitato di Manta… di qui percorriamo un breve tratto della vecchia strada che lo collega a Saluzzo. Svoltiamo a sinistra e salendo lievemente raggiungiamo il piazzale della Castiglia, punto di partenza di stamattina. Concludiamo la giornata con i commenti di fronte ad una fumante cioccolata calda al “bar del borgo antico” ritrovo preferito nelle serate del venerdì dopo l’incontro in sede… ancora una volta soddisfatti e felici per la bella gita… attendiamo con ansia l’uscita del nuovo calendario escursioni per il 2010… intanto cominciamo a far prendere aria all’attrezzatura invernale… pronti per una nuove avventure.

giovedì 12 novembre 2009

NOTTURNA PIAN MUNE'

La LUNA

La luna un richiamo forte ha lanciato,
“Spettacolo in vetta v’ho preparato;
Salite più in alto elevatevi un po’,
io a schiarire il passo starò”.

Il giorno geloso, pesante ha scherzato,
pensando alla luna che ci avrebbe abbracciato;
ordine ha dato a nuvole e nebbia,
chiudete il sipario, inizio non abbia.

Ma quando la luna sorride e promette,
nessuno riesce a metter manette;
Partiamo, siam pochi, sembriamo gli eletti,
di certo sappiamo che non siamo perfetti.

Salendo voltiamo a respirare la valle,
è un peccato marciare volgendo le spalle;
quanta energia sentiamo arrivare,
osservando la valle ch’è tutto un brillare;
pensiamo ai rimasti col Grande Fratello,
a farsi appiattire il rimasto cervello.

Si sale e la luce sembra aumentare,
ogni dettaglio riusciamo a scrutare;
il viso d’ognuno diverso ci appare,
quasi che l’anima riusciamo a vedere.

Spente le pile, in zaino riposte,
vediamo più cose, di giorno nascoste;
Il fresco via via più freddo si fa,
non è certo questo che ci fermerà.

Si passa fontana che acqua non butta,
consola l’idea che in ogni zaino una but(t)a;
Licenza poetica, l’AE ha confermato,
da Trinca Maria lui s’è diplomato!


Si arriva alla meta, nessuno ci attende,
qui tutti ormai han levato le tende;
ma per magia un’ara compare,
e tutti intorno c’invita a restare.
I posti son otto, son di misura,
questo è un miracolo della natura
La Luna là in alto manda un segnale,
S’accendan le luci, si cominci a sognare.

Con torce, faretti e la luna migliore,
il palco d’incanto è tutto un bagliore;
salami e formaggi a sacrificio sull’ara,
per dolci e plum kake è giunta ormai l’ora.
Mundaj e poi vino padroni di scena,
il freddo a scacciar da ogni piccola vena.

Corona a tal festa sarebbe il caffè,
ma una granDona ha portato il brulè;
quasi un ricordo il freddo del posto,
nello zaino-compagno, ogni cosa riposto.

C’illumina ancora il viso a la mente,
mentre pian piano giù si discende.
Il viaggio è finito, andiamo a dormire,
ma al prossimo fischio pronti a partire,
la Luna che ammicca, vieni con me,
Unerzio, Viviere, oggi……… Pian Munè!


RALLENTA. RESPIRA. VIVI.



L’INDIOS